Augusto, primo imperatore di Roma

Pubblicato il 22 Ott 2013 - 9:00pm di Redazione

In occasione del bimillenario dalla morte, a Roma si festeggia Augusto

Augusto

È in corso a Roma, presso le Scuderie del Quirinale, e proseguirà fino al 9 febbraio, la mostra dedicata a Ottaviano Augusto, colui che traghettò Roma dalla Repubblica al Principato e che romanizzò tutto il mediterraneo. Il tributo a questo grande personaggio dell’antichità è un modo per rendere visibile al pubblico oltre 200 capolavori provenienti dalle più grandi collezioni del mondo. Sono state riunite, infatti, opere giunte dal Louvre di Parigi, dai Musei Capitolini, dal Grand Palais, insieme alle celebri statue dell’ imperatore: l’ Augusto pontefice massimo di Via Labicana e l’Augusto di Prima Porta. Ad impreziosire la mostra anche argenti di Boscoreale e alcuni cammei provenienti dai musei di Londra, Vienna, New York.

La figura di  Augusto è rimasta nel corso degli anni leggendaria ed ammirata da tutti coloro i quali hanno letto la sua vita di uomo militare e di politico. Come uomo politico fu incredibilemnte scaltro. Erede del prozio Giulio Cesare, in breve tempo mise fuori gioco i due avversari: Antonio e Lepido, con i quali aveva formato il secondo triumvirato,e dopo aver sconfitto Antonio e Cleopatra, e messo fuori gioco nemici interni ed esterni, accentrò tutto il potere nelle sue mani e diventò imperatore di Roma. La sua idea di riunire all’ interno della “città eterna” vecchio e nuovo, lo portò a fondere il concetto di famiglia, che si rifaceva agli antichi “mos maiorum, alle nuove esigenze che una città in forte espansione richiedeva. Divise l’impero in province e assegnò ognuna di esse all’attenta e scrupolosa gestione da parte dei suoi collaboratori più stretti, avviando una nuova riforma monetaria fissando i cambi tra la moneta aurea e i sesterzi, e riorganizzò l’esercito legionario e ausiliario distribuendolo nelle province.

Trasformò Roma in una città moderna ed innovativa per l’epoca attuando riforme, riordino del sistema monetario, ammodernamento della magistratura e incentivò l’arte e la cultura grazie all’ aiuto di Mecenate, che individuava i giovani romani più brillanti e proettenti, proteggeva e sovvenzionava gli artisti. Augusto aveva compreso, infatti, che la grandezza di un popolo si misura dal grado della sua cultura. Poeti e letterati contribuirono a diffondere nel mondo il programma civico e politico del princeps, e lo stesso Augusto si avvalse dell’ aiuto dei letterati per rielaborare il mito delle origini di Roma, prefigurando una nuova età dell’ oro. Tra gli altri si adoperarono per questo importate progetto: Livio, Ovidio, Properzio e Virgilio, autore dell’Eneide, che narra le gesta del giovane Enea che dopo svariate peripezie riesce a giungere nel Lazio e a fondare Lavinium. Enea incarnava il capostipite della Gens Iulia, la stessa dalla quale discendeva Augusto. La rivalià con tra il “circolo di Mecenate” e quello di “Messalla“, fondato da Marco Valerio Messalla Corvino, spinse gli intellettuali di entrambe le fazione ad impegnarsi al meglio per il bene di Roma.

La mostra è un modo per riscoprire le nostre radici, per conoscere al meglio la romanità e la latinità in tutti i suoi aspetti, per prendere ad esempio un uomo, Augusto che ci consente ancora oggi di classificare Roma come caput mundi.

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