Auto che si guida da sola: le ultime novità, cosa dice la legge e quando la vedremo

Pubblicato il 26 Mar 2022 - 11:05am di Alessandra Corbo

Quando pensiamo al futuro immaginiamo quasi sempre un mondo ultra innovativo, dove le macchine e le tecnologie all’avanguardia aiuteranno l’uomo nello svolgimento delle più semplici attività quotidiane, come ad esempio guidare. Il futuro però è già arrivato: perché da diverso tempo si è iniziato a parlare e poi anche a progettare modelli di automobili in grado di guidare da sole.

Vediamo le ultime novità in fatto di automobili che si guidano da sole, gli eventuali modelli già in commercio e quando potremo vederle nel nostro Paese.  

Le ultime news sulle auto che si guidano da sole: sono già in commercio?

Nel settore automobilistico sono già diverse le case automotive che hanno accolto la sfida di costruire veicoli che si guidano senza bisogno del conducente e che sfruttano ai massimi livelli le più grandi potenzialità offerte dalla tecnologia. Ma cosa vuol dire realmente che un’auto può guidarsi da sola? Facciamo una piccola premessa: le auto che si guidano in autonomia consentono al conducente, in sintesi, di staccare gli occhi dalla strada e consentire di svolgere altre attività che diversamente alla guida non sarebbe possibile fare, non senza il rischio di farsi davvero del male. L’autonomia di questo tipo di veicoli ha diversi livelli, però, e non tutte le auto sono classificabili allo stesso modo. In totale esistono ben cinque diversi livelli di automazione e a ogni livello corrisponde uno specifico grado di autonomia di guida del veicolo:

  • Livello 1: automobili dotate di assistenza informatica minima per il conducente come cruise control, ABS, controllo di stabilità;
  • Livello 2: macchine in possesso di parziale automazione in circostanze limitate come possono esserlo le frenate d’emergenza;
  • Livello 3: nelle autovetture di questo tipo il computer gestisce alcune funzioni di guida in modo simultaneo, come per esempio il controllo della velocità e il contestuale mantenimento della corsia di marcia;
  • Livello 4: in questo tipo di automobili le funzioni sono quasi del tutto automatizzate e l’apporto umano è necessario solo in alcune circostanze straordinarie;
  • Livello 5: l’automobile è completamente automatizzata e l’intervento umano è totalmente azzerato.

Nelle automobili di livello 5, che costituiscono anche il più alto livello di automazione raggiungibile da un’automobile, praticamente l’uomo è solamente un passeggero e usufruisce totalmente dell’esperienza di guida, senza aggiungere alcun tipo di apporto. In pratica, le automobili di livello 5 sono automobili in grado di guidarsi da sole e quindi sono autovetture in possesso di una tecnologia estremamente avanzata. Attualmente, i costruttori sono arrivati fino alla progettazione di modelli di automobili di livello 4, in grado di viaggiare solamente su alcuni percorsi predefiniti e in condizioni climatiche favorevoli (di giorno e con il bel tempo). Perciò, immaginare di acquistare un’automobile di livello 5 è ancora un’utopia, quindi se state pensando di voler acquistare un’automobile del genere, di sicuro, almeno attualmente non la troverete in commercio. Infatti, in commercio, le uniche automobili disponibili che possiedono alcuni elementi di automazione sono quelle appartenenti al livello 3, nelle quali esistono delle funzioni automatizzate simultanee  che non sono soggette al controllo umano.

L’auto che si guida da sola e i conflitti con le leggi attuali

Se l’auto che si guida da sola è un bel traguardo tecnologico a cui ambire in un futuro più o meno prossimo, è pur vero che qualche interrogativo e qualche dubbio, soprattutto a livello giuridico, lo solleva.

Una delle problematiche più controverse e anche più stimolanti a livello teorico riguarda la responsabilità extracontrattuale  in caso di sinistro. In sostanza, in caso di incidente tra due autovetture di questo tipo, su chi deve ricadere la responsabilità giuridica? E in caso di sinistro tra una vettura di livello 5 e una di livello inferiore, in cui invece è ancora presente l’apporto umano, in che misura ricade la responsabilità civile dell’eventuale danno arrecato? E come individuare l’eventuale risarcimento?

Il principale conflitto risiede infatti nel nostro ordinamento che attribuisce il concetto di responsabilità a persone fisiche o giuridiche, cioè a tutti coloro che siano dotati di personalità giuridica. L’intelligenza artificiale quindi non può essere assimilata a quella umana in quanto non ha capacità decisionale. Quindi il primo vero problema giuridico consiste nello stabilire da cosa e da dove abbia avuto origine il problema: se da un’errata scelta/decisione del conducente o se il sinistro non sia stato provocato da un malfunzionamento a livello di hardware/software del mezzo e perciò del tutto estraneo al “conducente” (termine che a sua volta è improprio da utilizzare in questo contesto, poiché un’auto completamente automatizzata non ha bisogno dell’automobilista).

Gli attuali impianti giuridici non sembrano quindi pronti a colmare il gap normativo anche se alcuni segnali di risoluzione in tal senso sono stati avviati dai legislatori tedeschi e californiani che hanno comunque lasciato intendere come il fattore umano, non possa mai essere escluso dalla normativa e che, anche nel caso in cui un incidente stradale sia da attribuirsi a un malfunzionamento di sistema, la responsabilità ricadrà comunque sul produttore dell’automobile (una persona giuridica, quindi).

Quando vedremo in Italia un’auto che si guida da sola?

In Italia, attualmente, le uniche self-driving car in circolazione sono quelle di livello 2, dette anche ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) di livello 2; oltre a queste si trovano anche alcune automobili tecnologiche come le Tesla e alcuni modelli innovativi di BMW, ma in verità il numero di automobili di questo genere è davvero molto, molto esiguo. Secondo gli esperti, in Italia sarà davvero molto difficile che le autovetture di livello 5 possano affermarsi in Italia, almeno non nel breve termine. Forse avranno sempre più successo le automobili semi-automatiche oppure quelle dotate di meccanismi di funzionamento automatici, la spiegazione potrebbe risiedere nella tradizione automobilistica tutta italiana che non riesce a separare l’automobile dall’esperienza di guida che il conducente prova e, forse, anche perché il contesto stradale del nostro paese rende piuttosto sfavorevole l’utilizzo di un’auto capace di guidare in totale autonomia, a differenza invece delle lunghe e dritte strade americane, dove invece sarebbe più facile utilizzare un’automobile completamente automatizzata.

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