Autocertificazione per andare alle poste o in banca: come compilare, quando sono previste sanzioni

Pubblicato il 15 Apr 2020 - 6:50pm di Beatrice Tominic

Dal primo Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che noi siamo ormai abituati a chiamare tramite acronimo, DPCM, è passato poco più di un mese e in tutto questo tempo abbiamo visto il susseguirsi di innumerevoli provvedimenti e di modelli di autocertificazione. Scopriamo adesso, nello specifico, in quali casi si rischia di incorrere in sanzioni se dobbiamo recarci alle poste o in banca e, nel caso in cui dovesse risultare rischioso muoversi o dovessimo imbatterci in una soluzione smart  in grado di permetterci di ottemperare ai nostri bisogni da casa, restiamo a casa.

Compilare una autocertificazione per andare alla posta e quando si rischia di incorrere in sanzioni

Andare alla posta in questo periodo di pandemia globale si può, l’importante è che si possa affermare di trovarsi di fronte ad una ragione più che reale e urgente.

Come scoprire se il motivo che vi porta a recarvi alle poste è uno di quelli che rientrano nella rosa degli ammessi per uscire?

Per fare luce sulle ragioni che rendono possibile la nostra visita in posta, lo stesso sito di Poste Italiane ha pubblicato una sezione denominata “Informazioni riguardanti le misure di contenimento del virus COVID-19” in cui afferma che continua a garantire il servizio su tutto il territorio italiano ma con una rimodulazione di essi per permettere di salvaguardare la salute di tutti, cittadini e impiegati.

Troviamo, infatti, un grande incremento delle funzioni online in questo periodo, dalla richiesta dello SPID, l’identità digitale della pubblica amministrazione che serve ad ottenere il bonus da 600 euro dall’INPS previsto dal decreto Cura Italia, ad altre diverse mansioni come l’erogazione della pensione. Tendenzialmente, pertanto, possiamo affermare che rischiano di incorrere sanzioni coloro che potenzialmente possono ricevere i servizi di Banco Poste tramite l’utilizzo di sezioni online o altre modalità. Se, ad esempio, si è titolari di Conto BancoPosta, Libretto di Risparmio o Postepay Evolution è bene usufruire del servizio gratuito che permette di richiedere che la pensione venga accreditata direttamente sul proprio conto. Allo stesso modo chi è in possesso di una carta Postamat, Carta Libretto e Postepay Evolution potrà ritirare i propri contanti a uno dei 7000 sportell Postamat o, in caso di ultra settantacinquenni, si potrà usufruire del servizio di consegna a domicilio della propria pensione che vede protagonisti Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri. Non si potrà, inoltre, recarsi in posta per presentare reclami inerenti ai servizi postali: stavolta, invece, il servizio stesso è sospeso fino al 13 aprile 2020. Prevista per la stessa data è anche la fine del periodo di sospensione per quanto riguarda la procedura delle forniture di energia elettrica, gas e acqua per morosità di famiglie e piccole imprese.

Sospesi, ancora, i pagamenti delle rate del mutuo BancoPosta, come preposto da decreto Cura Italia e anche quelli delle rate dei finanziamenti BancoPosta per Piccole e Medie Imprese (PMI) e lavoratori autonomi con partita Iva a seguito delle dichiarazioni degli interessati riguardo il loro stato di difficoltà durante questo periodo emergenziale.

Si può rischiare, poi,  di incorrere in sanzioni quando la visita alle poste è dettata dal ritiro di raccomandate o altra corrispondenza in giacenza che non abbiano carattere di urgenza così come si incorrerà in una multa qualora la ragione che ci spinge ad andare in posta dovesse essere dettata dal pagamento di una bolletta con scadenza non prossima: è consigliabile, ad ogni modo, contattare preventivamente tramite servizio online o telefono, Poste Italiane per avere delucidazioni in merito alla propria necessità.

Come compilare un’autocertificazione per andare in banca e quando si rischia di incorrere in sanzioni

Come nel caso delle poste, anche recarsi in banca (o negli uffici assicurativi) è ancora possibile persino nel periodo di lockdown da pandemia da Coronavirus. Come nel caso precedente, però, è ovviamente necessario prima visionare quali siano i servizi non sospesi e tuttora attivi e quali abbiano una propria versione smart che permette di assolvere ai propri vari bisogni online o telefonicamente con impiegati senza dover uscire di casa e recarsi in banca. In un momento così delicato è senza dubbio necessario affidarsi alla coscienza dei singoli cittadini, ma è anche necessario ricorrere a sanzioni e multe quando le loro trasgressioni lo richiedono.

L’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel particolare, invita tutti i cittadini soltanto in specifiche occasioni non possono essere derogabili o svolte online, tramite il proprio dispositivo elettronico e una connessione ad internet o tramite applicazione da smartphone.

Anche in questo caso, come nel precedente, numerosi servizi che prima si svolgevano soltanto in loco sono stati incrementati se non del tutto “spostati” online per garantire la massima riuscita e la massima comodità di ogni consumatore con il minimo degli assembramenti. È nuovamente richiesto, quindi, prima di uno spostamento di contattare l’ufficio o la filiale in cui si è decisi a recarsi per adempiere alle proprie necessità specificando esplicitamente quali esse siano in modo da poter ricevere un riscontro puntuale e la certezza di non cadere nel reato che porterebbe sanzioni amministrative e penali, pagamenti salati anche di qualche migliaia di euro e, soprattutto, a correre il rischio  di trasmissione del virus.

Le indicazioni, pertanto, sono sempre le stesse del caso analizzato in precedenza. È consigliato, infatti, di svolgere le attività relative ai pagamenti, alla somministrazione di bonifici e ad altri servizi simili tramite l’internet banking, cioè usufruendo del sistema di pagamenti online attraverso il sito web della propria banca.

A differenza, però, del caso di Poste Italiane, quando si tratta di banche in Italia non si fa fede ad una sola società, ma a diverse banche o istituti finanziari. Per questa ragione, pertanto, molto spesso capiterà di imbattersi in modalità e provvedimenti differenti sul territorio. In alcuni casi, ad esempio, alcune banche hanno chiuso le filiali più piccole o riorganizzato i turni del personale, come ha prontamente proposto Intesa Sanpaolo, mentre Unicredit pur chiudendo le filiali più piccole concede ai propri correntisti di accedere ai servizi da qualsiasi banca del territorio.

Una piccola grande accortezza da ricordare maggiormente in questi giorni, per concludere, è quella di non condividere o comunicare la password qualora essa venisse richiesta tramite e- mail o ulteriori messaggi non completamente affidabili.

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