Bando Guida Turistica 2019: requisiti concorso nazionale e come funziona l’esame

Pubblicato il 23 Nov 2017 - 7:34pm di Helodie Fazzalari

Il lavoro di guida turistica richiede diverse abilità: come prima cosa una cultura artistica e la conoscenza della storia, la padronanza delle lingue, una buona capacità di relazione con gli altri, ottima capacità descrittiva e una buona dose di pazienza.

La professione è regolata dalla Legge 29 marzo 2001 n.135, nota anche come “Riforma della legislazione nazionale sul turismo”. Questa prevede diverse modalità per l’accesso a questo mestiere, a seconda dei titoli di studio che il candidato possiede.

Esame di abilitazione Guida Turistica: regole per l’accesso

Se il candidato è in possesso di un titolo di laurea in lettere con indirizzo in storia dell’arte o in archeologia, sussiste la possibilità che non debba sostenere l’esame abilitante, dopo la verifica delle competenze linguistiche e della conoscenza del territorio, da parte dell’Amministrazione Provinciale.

La stessa legge indica che coloro i quali sono in possesso di un diploma di scuola media superiore, possono accedere all’esame abilitante, solo dopo il superamento delle verifiche dei corsi di qualificazione professionale riconosciuti dall’Amministrazione Provinciale. Chiunque, invece, abbia conseguito una laurea, dove fosse previsto il superamento di un esame di storia dell’arte, può accedere direttamente all’esame di abilitazione alla professione di guida turistica.

Requisiti minimi per partecipare al Bando di Guida Turistica 2019

Per sostenere l’esame sono necessari alcuni requisiti:

-Aver raggiunto la maggior età

-Essere in possesso del diploma di scuola media superiore

-Conoscere almeno una lingua straniera

-Frequentare un corso di formazione per guida turistica

Modalità di esame Guida Turistica: come funziona la prova scritta e l’orale

Gli esami si svolgono ogni due anni e sono stabiliti dalle regioni e dalle province autonome. Dunque per sapere quando si svolgerà il prossimo esame, è necessario seguire il sito istituzionale della regione di residenza.

La prova è articolata in tre parti: la prima riguarda un esame scritto, la seconda consiste in un colloquio orale e la terza è una prova tecnica.

Prova scritta: Il candidato dovrà rispondere ad alcune domande di cultura generale, aspetti legislativi relativi alla professione, archeologia, storia dell’arte, patrimonio storico artistico delle regione in questione, storia dell’Italia, geografia economica, turistica e ambientale del territorio nazionale, geografia economica, turistica e ambientale del territorio regionale ivi comprese le particolari tradizioni locali anche a carattere eno-gastronomico, organizzazione turistica e sull’oggetto specifico dell’abilitazione.

Prova orale: è articolata sulle stesse materie della prova scritta, ma in più verrà esaminata la conoscenza di una lingua straniera, che potrà essere scelta dal candidato, ma per la quale è richiesto un livello minimo di B1 sul quadro di valutazione europea. È possibile consultare il quadro di valutazione europeo sul sito Europass.

Prova pratica: Verrà effettuata la simulazione di una visita guidata ad un gruppo, si terrà conto delle conoscenze del candidato, delle capacità espositive, della proprietà di linguaggio, ma anche del livello di interazione con i ‘turisti’.

Si tratta di un esame complesso ed articolato, e a tal proposito esistono diversi corsi di preparazione. Molte volte vengono organizzati dagli stessi enti locali, con il compito di preparare sulle stesse tematiche e simulando le stesse verifiche che andranno a costituire prova d’esame.

E’ importante evidenziare il fatto che a livello regionale esistono moltissime differenze per quanto concerne le competenze richieste. Le prove da sostenere sono quelle sopra elencate, ma in alcuni casi possono presentare maggiori difficoltà, in altri essere più semplici da superare. In ogni caso è sempre bene dotarsi di una preparazione più vasta e completa possibile.

Per poter svolgere il lavoro di guida turistica è necessario firmare una dichiarazione di denuncia di inizio attività, che dovrà essere presentata al comune di residenza e che attesterà l’esistenza dei presupposti e dei requisiti di legge. Una volta che il comune avrà accertato i requisiti, rilascerà un tesserino, anche detto patentino con una fotografia di riconoscimento.

Nel caso in cui il soggetto cambi residenza, Il Comune provvederà a trasferire tutta la relativa documentazione e tutti gli atti, al nuovo Comune di residenza. Infatti dal 2013, dopo il superamento dell’esame di abilitazione, e ottenuto il patentino di guida turistica, è possibile continuare l’esercizio della professione su tutto il territorio italiano, e questo come conseguenza di quanto richiesto dalla normativa europea (legge n° 97 del 6 agosto 2013).

In ogni caso, la guida turistica è tenuta a comunicare al comune di residenza l’eventuale cessazione della propria attività lavorativa.

Superato l’esame avrete acquisito il diritto di essere inseriti nella lista nazionale delle guide turistiche, avrete ottenuto il patentino e potrete esercitare al meglio la vostra professione in base ai vostri differenti interessi artistici, culturali, archeologici o storici.

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6 Commenti finora. Sentitevi liberi di unirsi a questa conversazione.

  1. Fabiola 14 Marzo 2018 at 08:18 - Reply

    Buongiorno Helodie,
    Grazie per l’informazione.
    Saprebbe indicare anche dovrebbe trovare corsi propedeutici alla professione di guida?
    È obbligatorio parteciparvi o c’è la possibilità di trovare i testi necessari, studiare autonomamente ed iscriversi al’esame nella regione di competenza?
    Cordiali saluti,
    Fabiola

  2. Slav Marcela 20 Marzo 2018 at 12:38 - Reply

    Buongiorno, mi potreste dire quale è l’Amministrazione provinciale abilitata per Milano dove fare la verifica della conoscenza linguistica e del territorio nazionale?

  3. Alessandra Sturniolo 6 Aprile 2018 at 16:16 - Reply

    salve un informazione ma chi ha come me il diploma accademico di II livello che è equipollente alla laurea i n storia dell’arte deve fare comunque l’esame?

  4. ANtonella Loprete 12 Aprile 2018 at 17:09 - Reply

    BUonasera a tutti, mi associo alla domanda di Alessandra, con la laurea in archeologia e beni culturali, Vi risulta che non si debba sostenere il concorso per il patentino ma, solo una prova riguardo la lingua straniera?
    Grazie a chiunque saprà confortarmi nell’esito del quesito
    ANtonella

  5. Antonio 6 Novembre 2018 at 16:42 - Reply

    Anche io vorrei un indirizzo di un corso serio a riguardo, grazie dell’aiuto

  6. Tiziana Romeo 17 Gennaio 2019 at 08:52 - Reply

    Salve, ma per me che ho la Laurea magistrale in storia, cn tutti gli esami di st. Dell’arte sostenuti compresa Archeologia, devo anche sostenere l’esame?

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