Bonus Mobili 2016 per giovani coppie, requisiti Agenzia delle Entrate e novità: come ottenere l’agevolazione fiscale

Pubblicato il 11 Mag 2016 - 12:41pm di Ubaldo Cricchi

Le giovani coppie che hanno acquistato casa o che lo faranno entro la fine di questo 2016 hanno diritto al cosiddetto bonus mobili: l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la guida su questa particolare agevolazione fiscale, spiegando i requisiti che deve avere chi può richiederla e qual è la procedura per beneficiarne: vediamo il meccanismo, l’importo e le ultime novità sul bonus mobili 2016.

Cos’è il bonus mobili 2016: requisiti per le giovani coppie e acquisti che ne danno diritto

Innanzi tutto vediamo in cosa consiste: stiamo parlando ci una detrazione Irpef pari al 50% delle spese che sono state sostenute per l’acquisto (nel 2016) di mobili destinati all’arredamento della casa acquistata. Non tutti ne possono beneficiare, visto che l’agevolazione è riservata alle coppie sposate o conviventi da almeno tre anni in cui almeno uno dei componenti non abbia più di 35 anni. In merito a questo requisito dell’età sono sorti molti dubbi: i più anziani che possono beneficiare del bonus mobili sono quelli che compiono il loro 35° compleanno nel corso del 2016, a prescindere dalla data precisa. Il requisito della convivenza da almeno 3 anni deve risultare dall’iscrizione dei componenti della coppia nello stesso stato di famiglia oppure si può ricorrere all’autocertificazione.

Per poter beneficiare della detrazione Irpef legata al bonus mobili è necessario che la giovane coppia abbia acquistato, tra il 2015 e il 2016, un immobile destinato a diventare la loro abitazione principale. L’acquisto della casa può avvenire sia a titolo oneroso che a titolo gratuito e ai fini del bonus è indifferente chi dei due risulti l’acquirente dei mobili: questo vuol dire che le spese possono essere sostenute da entrambi o anche da uno solo dei componenti della coppia, anche quello che non risulta proprietario dell’immobile o che ha superato i 35 anni.

Il bonus mobili, come è facile intuire dal nome, spetta a chi tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2016 sostiene delle spese per l’acquisto di mobili destinati all’arredamento della prima casa della coppia (sono quindi esclusi gli elettrodomestici). Il punto è individuare quali sono gli acquisti che danno diritto all’agevolazione fiscale: rientrano in questa categoria gli armadi, le cassettiere, le librerie, i letti e i materassi, le scrivanie, le sedie, i tavoli, le credenze, le poltrone e i divani e quegli apparecchi di illuminazione che risultano essere un necessario complemento dell’arredo della casa. Si possono portare in detrazione anche le spese di trasporto e montaggio dei mobili acquistati. Non danno diritto all’agevolazione fiscale gli acquisti di porte, tende e tendaggi, pavimentazioni (come il parquet) e i complementi di arredo.

L’importo dell’agevolazione fiscale e come fare per ottenerla

Dopo aver chiarito chi può ottenere l’agevolazione e quali spese ne danno diritto, è arrivato il momento di capire a quanto ammonta l’importo del beneficio. Il bonus mobili consiste in una detrazione Irpef pari al 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di spesa di 16.000 euro e il beneficio viene spalmato nell’arco di 10 anni in quote di pari importo. In altri termini, anche se la coppia spende più di 16.000 euro, la detrazione massima di cui si può beneficiare è pari a 8.000 euro, che nel corso dei dieci anni successivi verrà ripartita tra i due componenti in base alle spese sostenute da ciascuno di essi. Bisogna specificare inoltre che questo bonus mobili non è cumulabile con le agevolazioni riconosciute a chi acquista mobili o grandi elettrodomestici per immobili oggetto di ristrutturazione.

Per ottenere la detrazione bisogna indicare nella dichiarazione dei redditi 2016 (modello 730 precompilato o modello Unico per persone fisiche che saranno presentati nel 2017) le spese sostenute per l’acquisto dei mobili. Per avere diritto al bonus però è necessario che i pagamenti (sia quelli relativi ai mobili che quelli per le spese di trasporto e montaggio) siano stati effettuati con carta di credito o con bonifico. Bisogna quindi ricordarsi di conservare la ricevuta del bonifico o la ricevuta di avvenuta transazione (in caso di pagamento con carta di credito), la documentazione relativa all’addebito su conto corrente, le fatture o gli scontrini parlanti.

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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