Cambio Euro/Dollaro giugno 2016, effetti Sterlina dopo il Brexit: andamento, quotazione oggi e previsioni

Pubblicato il 27 Giu 2016 - 1:07pm di Ubaldo Cricchi

La vittoria del Leave al referendum sulla Brexit è stata senza dubbio uno degli avvenimenti più importanti della scorsa settimana: sui mercati i suoi effetti si sono fatti sentire da subito e anche sul mercato delle valute le conseguenze sono evidenti, con la Sterlina in continuo calo e il cambio Euro/Dollaro in discesa. Diamo uno sguardo alle quotazioni di oggi 27 giugno e proviamo a fare delle previsioni.

Post Brexit, la Sterlina continua a deprezzarsi

La Sterlina perde terreno nei confronti di tutte le valute principali: -1,59% sull’Euro, -1,64% sullo Yen e -1,40% sul Dollaro Usa (ma ricordiamo che già venerdì perse l’8,1% nei confronti del biglietto verde). Il crollo di questi giorni sta portando la moneta inglese verso i suoi minimi da 31 anni; considerando che la Sterlina è sempre stata una delle monete più utilizzati sui mercati finanziari e che Londra è una delle capitali finanziarie più importanti non è difficile capire che la debolezza della valuta inglese sta avendo ripercussioni sugli indici di tutte le Borse del Vecchio Continente (e non solo). Stamattina Londra ha aperto con un -0,6%, Parigi con un -0,3, Francoforte con un -0,2% e Milano dopo un avvio positivo è tornata al di sotto della parità. Evidentemente le parole di Osborne, Ministro dell’Economia che ha dichiarato che il governo inglese non ha fretta di attivare il famoso Articolo 50 del Trattato di Lisbona, non sono riuscite a rallentare la discesa della Sterlina sui mercati.

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EUR/GBP, le previsioni per il futuro

Come detto, l’Euro continua a rafforzarsi nei confronti della valuta inglese: la coppia EUR/GBP è arrivata a quota 0,82. L’incertezza su come verranno gestiti i rapporti tra il Regno Unito e l’Eurozona sta incidendo tantissimo e al momento non è facile prevedere quanto dureranno gli effetti della Brexit. Venerdì scorso, con la notizia della vittoria del Leave, il cambio Euro/Sterlina è volato da 0,76 a 0,81: lo si può definire uno shock di mercato, certo, ma non di un vero e proprio record, visto che anche la valuta comunitaria ha subito un indebolimento, contenendo la variazione del rapporto tra le due monete. La sensazione al momento è che la Sterlina continuerà a svalutarsi ulteriormente nelle prossime settimane, ma alla lunga non si può escludere a priori che sia l’Euro ad avere la peggio.

Tra le elezioni spagnole, il rafforzamento del Dollaro e l’incertezza sull’unità di intenti che dovrà sfoderare ora l’Unione Europea, sono diversi i fattori che vanno contro un eventuale apprezzamento dell’Euro, con la coppia EUR/GBP che potrebbe tornare verso quota 0,80. D’altro canto il rischio di una recessione in UK e la possibilità che la Bank of England possa intervenire per ritoccare verso il basso i tassi di interesse porterebbero la Sterlina ancora più giù, con un trend ribassista che potrebbe portare il cambio a raggiungere livelli oltre lo 0,83. Insomma, la Brexit è un evento senza precedenti i cui effetti sono ancora tutti da scoprire.

Andamento del cambio Euro/Dollaro: quotazioni ed effetti della Brexit

Anche il cambio Euro/Dollaro nella giornata di venerdì ha subito un forte calo, scendendo sotto la quota 1,10; la moneta unica ha mostrato segni di reattività, ma la candela rimane comunque negativa e continuerà a deprezzarsi nei confronti del biglietto verde. Stamattina la coppia EUR/USD ha registrato infatti un -0,51% a 1,1047. Il voto del popolo britannico al referendum ha minato la fiducia nei confronti dell’Unione Europea e del suo futuro e l’aumentare delle correnti euroscettiche non fa altro che spaventare ulteriormente i mercati. Fatto sta che dopo il trend rialzista che ha contraddistinto il cambio Euro/Dollaro dopo i minimi di fine 2015 siamo arrivati ad una nuova rottura al ribasso; a prescindere dai prossimi market mover che potranno spostare il cambio da una parte o dall’atra, in linea generale è difficile prevedere che la moneta unica possa riprendere un cammino rialzista nel breve/medio periodo. Anzi, le insidie sembrano essere maggiori delle ragioni di ottimismo. A questo punto c’è molta attesa per la giornata di giovedì 30 giugno, quando la BCE comunicherà le stime sull’inflazione annuale nella Zona Euro: in un momento in cui l’Unione Europea risulta essere fragilissima le parole della Banca Centrale possono essere amplificate ed avere effetti maggiori di quelli che causerebbero in condizioni normali.

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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