Conto Corrente per Protestati, aziendale o standard: come procedere con l’apertura?

Pubblicato il 3 Set 2018 - 4:26pm di Virginia Massullo

Quando si hanno dei problemi finanziari e si viene iscritti nel registro dei cattivi pagatori, è molto difficile che un istituto di credito sia disposto ad aprire un conto corrente per Protestati, che sia aziendale o standard. Difficile ma non impossibile, perché in realtà esistono delle soluzioni che vanno incontro anche a tutte quelle persone che hanno avuto gravi problemi economici. Ma come procedere quindi con l’apertura del conto corrente? Vediamo nel dettaglio come fare.

Come procedere con l’apertura di un conto corrente per protestati

Quando a causa di problemi finanziari più o meno gravi non si è stati in grado di sostenere lo sforzo economico legato ad assegni o cambiali, e quindi non si è riusciti ad onorare un impegno troppo oneroso dal punto di vista finanziario, allora si possono avere dei problemi quando ci si ritrova ad essere protestati e ad essere considerati dei cattivi pagatori. Come procedere allora con l’apertura di un conto corrente in questi casi? Il primo consiglio che in genere si dà è quello di cercare risolvere la propria situazione prima di rivolgersi a qualsiasi istituto di credito, questo perché come è ovvio la maggior parte delle banche non ama stabilire dei rapporti finanziari con chi precedentemente ha dimostrato di non essere un buon debitore, e con tutti coloro che in generale sono iscritti nel registro dei protesti e che quindi in passato non hanno saputo proteggere i loro soldi. Questo perché sebbene chi è protestato vada incontro a delle restrizioni quando si parla di accordi economici con le banche, come con i prestiti ad esempio, tuttavia l’apertura di un conto corrente non rientra in queste limitazioni, visto che non c’è nessuna legge che impedisca effettivamente ad una banca di aprire un conto corrente ad un cliente che si è dimostrato cattivo pagatore. Tuttavia non c’è nemmeno una legge che tuteli chi si è trovato in difficoltà economiche, e quindi molto spesso gli istituti di credito preferiscono non avere a che fare con chi ha dimostrato di non essere solvente. Questo non vuol dire, però, che chi è iscritto nel registro dei protesti non abbia diritto a fare domanda per l’apertura di un nuovo conto corrente, anche perché la legge italiana effettivamente lo permette, tuttavia a livello pratico è davvero difficile trovare una banca disposta ad accontentare un cliente protestato.

La prima cosa da fare, quindi, è cercare di risolvere il problema all’origine e cioè porre rimedio alla causa per cui molti istituti di credito rifiuterebbero la possibilità di aprire un conto corrente: bisogna cercare, cioè, di trovare il modo per essere cancellati dal registro dei protesti o dal registro CRIF nel caso si sia cattivi pagatori. In quest’ultimo caso, cioè se si è diventati cattivi pagatori, in realtà non è poi così difficile avere la possibilità di vedersi aprire un conto corrente (discorso diverso se si parla di un prestito), mentre le cose sono più difficili se si viene iscritti nel registro dei protesti. In generale comunque, può non essere facile riuscire ad uscire da uno di questi due registri, perché secondo la legislatura italiana, una volta che si viene iscritti, bisogna rimanerci per un periodo minimo di tempo, e quindi le tempistiche potrebbero essere più lunghe del previsto, e scomode nel caso si abbia invece una certa fretta; e inoltre ci sarebbero da calcolare anche eventuali spese aggiuntive, necessarie quando ci si rivolge ad un ufficio di consulenza legale per farsi aiutare. Di conseguenza nel caso non si abbia il tempo per procedere ad una di queste soluzioni bisogna pensare ad altro; se si ha fortuna e se si abita in una grande città che è provvista di più filiali di uno stesso gruppo bancario, allora ci si può armare di santa pazienza e parlare con tutti i direttori disponibili delle varie sedi, nella speranza che qualcuno di questi accetti. Ma ovviamente stiamo parlando di speranza e di fortuna, che non si addicono sempre a tutte le esigenze e soprattutto a chi è in una condizione per cui non ci si può affidare al caso. Non bisogna disperare, comunque, perché sebbene alcune restrizioni rimarranno invariate per un protestato anche con un nuovo conto corrente, tuttavia non è impossibile accedere a delle soluzioni alternative.

Innanzitutto è bene chiarire che è del tutto inutile rivolgersi alle Poste per cercare di farsi aprire un conto corrente nel caso sia dei protestati; il gruppo delle Poste segue infatti delle normative interne molto più rigide che prevedono il fatto che qualora il potenziale cliente sia protestato, per lui non è possibile in nessun modo aprire un conto BancoPosta, o un libretto postale, né usufruire di tutti quei servizi che sono propri dei conti correnti postali. A meno di un intervento diretto del direttore della filiale, molto raro, non conviene perciò rivolgersi in prima battuta agli uffici postali quando si è in cattive acque, né tentare di trovare qui più fortuna qualora un istituto di credito vi abbia rifiutato la domanda di apertura di un nuovo conto corrente. Conviene quindi fare richiesta direttamente a degli istituti di credito, tenendo bene a mente che anche nel caso ne trovaste uno che venisse incontro alle vostre esigenze, comunque dovreste dimenticare per parecchio tempo tutti quei servizi che sono abbinati in genere ai clienti normali che aprono un nuovo conto corrente: si parla di blocchetto degli assegni, prestiti personali, e fidi bancari, tutte possibilità che sono vietate tra l’altro non solo ai protestati ma anche ai cattivi pagatori. Si avrà invece diritto a tutte le opzioni base legate alla gestione del conto corrente, come la facoltà di ricevere bonifici e di effettuarli, l’online banking, e l’accredito dello stipendio o della pensione. Infatti, benché a volte sia più difficile del previsto accedervi, ci sono due principali soluzioni previste per aprire un nuovo conto corrente nel caso si sia protestati: l’affidarsi all’apertura di un conto all’estero online, oppure ricorrere ad una carta conto con IBAN. Vediamo nel dettaglio in che cosa consistono queste due possibilità.

Aziendale o standard: l’apertura di un conto corrente per protestati

Abbiamo visto che sia nel caso si stia parlando di società in difficoltà alle quali serve un conto corrente aziendale, oppure si tratti di un privato cittadino che si è visto iscrivere nel registro dei protestati e che vorrebbe aprire un nuovo conto corrente standard, riuscire ad accedervi può essere più difficile del previsto. Tuttavia ci sono due soluzioni che possono essere sfruttate anche dai clienti protestati, e cioè l’apertura di un conto all’estero online, o l’apertura di una carta conto IBAN. Partiamo proprio da questa facoltà, possibile grazie ai nuovi regolamenti Ue, di poter aprire un nuovo conto corrente online con una banca estera, che in genere sono più disponibili soprattutto quando si tratta di mettere a disposizione i servizi standard legati all’apertura di un conto corrente, che verrebbe gestito dal titolare esclusivamente tramite internet. Ovviamente rimangono inalterate le limitazioni descritte sopra, e cioè nessuna possibilità di accedere a prestiti, fidi o crediti. Per chi nutre qualche dubbio sulla buona riuscita di un nuovo conto corrente con una banca straniera, o comunque ha dei dubbi sullo gestire il conto esclusivamente su internet, allora la soluzione migliore e di più facile messa in pratica è quella legata all’apertura di una carta conto con IBAN. Si tratta di una delle opzioni migliori per chiunque sia protestato, perché è abbastanza facile riuscire ad accedervi nonostante le difficoltà in cui ci si è trovati, anche se persino in questo caso alcuni istituti bancari potrebbero rifiutarsi di acconsentire all’apertura del nuovo conto corrente.

Ma in che cosa consiste questa carta conto con IBAN? Si tratta di una carta prepagata alla quale è associato un IBAN, appunto, e a seconda del tipo di accordo preso con la banca che ha dato il via all’apertura è possibile effettuare alcuni dei movimenti standard legati all’apertura di un nuovo conto corrente. Solitamente, anche se ci possono essere alcuni istituti di credito che potrebbero rifiutarvi la richiesta di aprirne una, la maggior parte delle banche non ha grossi problemi a dare il consenso per l’apertura di un conto corrente di questo tipo, anche se l’intestatario in questione è appunto un cliente protestato. Questo perché un tipo del genere di carta prepagata va incontro alle esigenze sia della banca che del cliente; da un lato infatti la banca non concede nessuna linea di credito, né un blocchetto degli assegni, e né qualsiasi iniziativa che potrebbe in qualche modo mettere a rischio gli interessi dell’istituto di credito, come la possibile adesione ad un prestito. D’altra parte, però, la carta prepagata con un IBAN associato, permette al cliente protestato di accedere ai servizi basilari legati a qualsiasi conto corrente, che in quest’epoca storica sono davvero indispensabili per chiunque lavori e voglia condurre una vita normale; si ha quindi la possibilità di farsi accreditare innanzitutto lo stipendio, o la pensione, e inoltre a seconda degli accordi presi con la banca è anche possibile spostare i propri soldi con dei bonifici, o riceverli. Infine è anche possibile pagare con RID bancario tutti quelle volte in cui si ha bisogno, per questo una carta conto con IBAN si configura come forse la soluzione migliore per tutti i protestati che vorrebbero aprire un conto corrente.

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