DDL Caporalato: testo decreto legge Senato, cosa cambia, novità sfruttamento lavoratori e codice penale, definizione

Pubblicato il 20 Ott 2016 - 11:15am di Pietro Paolucci

Il ddl Caporalato è da poche ore legge. Entrano in vigore la confisca dei beni, l’aumento delle pene per chi sfrutta i lavoratori oltre a piani volti al sostegno dei lavoratori. Ma scopriamo in dettaglio tutti i dettagli e le novità introdotte.

Informazioni, dichiarazioni e novità sul DDL Caporalato

Innanzitutto la nuova legge è passata alla Camera senza alcuna votazione contraria e con 346 voti a favore. Non tardano a manifestarsi le prime dichiarazioni di soddisfazione da parte del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, il quale appella tale provvedimento come ‘Legge di civiltà’. Continua ribadendo la necessità di un piano di questo tipo così da salvaguardare lavoratori e aziende, specialmente quelle del settore agricolo, comparto di lavoro più influenzato dallo sfruttamento e dalla piaga del lavoro in nero.

Dal testo del decreto legge approvato in via definitiva dopo due giorni di dibattiti e dopo l’approvazione al Senato della scorsa estate, emerge una nuova ricostruzione della specificità dei reati del datore di lavoro circa l’intermediazione illecita e lo sfruttamento. Chi può venir considerato ‘caporale’? La definizione indica colui che assume manodopera da impiegare in forma di sfruttamento presso un datore di lavoro terzo.

I lavoratori coinvolti, solitamente, sono quelli che versano in condizioni svantaggiose e, denotano uno stato di bisogno e per questo facilmente vittime di sfruttamento. Coinvolti in conseguenza al reclutamento dei caporali e in comune accordo con loro stessi, i datori di lavoro operanti nelle situazioni citate saranno inclusi nella procedura illecita penalizzabile dal nuovo DDL Caporalato.

Le pene variano a seconda della quantità di lavoratori coinvolti e alla situazione specifica. Ad ogni modo si va da un periodo di reclusione da uno a sei anni oltre al pagamento di ammende fra 500 e 1.000 euro per ciascun lavoratore. Lo scenario potrebbe peggiorare nel caso in cui i procedimenti di assunzione del caporale o del datore di lavoro vengano provati come violenti. In queste occasioni gli anni potrebbero salire a 8 e la multa raddoppiare. Come accade per le organizzazioni criminali mafiose, si aggiungerebbe eventualmente a quanto detto la confisca dei beni.

Provvedimenti contro lo sfruttamento dei lavoratori

Oltre a penalizzare gli intermediari e i datori di lavoro cambiando alcuni aspetti del codice penale fino a questo momento in vigore, il DDL Caporalato ha intenzione di prendere inoltre sotto la propria ala protettiva quei lavoratori vittime di sfruttamento che, finora sono stati spesso lasciati in balia delle cosche e delle organizzazioni illegali operanti molto spesso nei settori agricoli.

“Dobbiamo lavorare per non avere mai più schiavi nei campi” è un’altra dichiarazione a caldo da parte del ministro Martino a ciò relativa. Proprio per far fonte a queste problematiche si è deciso di allargare i confini del cosiddetto ‘Fondo antitratta’ cosicché le stesse vittime del caporalato potranno usufruire di indennizzi in conseguenza al cadere preda di soprusi indebiti. Questo perché, molto spesso, i lavoratori sfruttati da tali pratiche criminose finiscono per essere le stesse vittime delle tratte di esseri umani.

“Un passo in avanti per il Paese” è il commento di Laura Boldrini riguardo ad una legge che sembra in conclusione, in questo particolare momento storico, tutt’altro che gratuita.

Info sull'Autore

Lascia Una Risposta