Deposito Cauzionale Enel Energia: a quanto ammonta il rimborso e quando viene restituito?

Pubblicato il 25 Mag 2018 - 5:23pm di Giulia Morelli

Al momento della stipula di un nuovo contratto per la fornitura del gas e/o dell’energia elettrica di Enel Energia è inevitabile imbattersi nella voce “deposito cauzionale” e, inevitabilmente, prima di apporre la propria firma ad un accordo che prevede quella clausola, sorge spontaneo chiedersi che cosa sia esattamente tale “deposito cauzionale” ed in che modi e forme deve essere versato ed eventualmente riscosso, in caso di cessazione del contratto stesso.

Deposito cauzionale Enel Energia: che cos’è?

Il principio che regola l’inserzione del deposito cauzionale nei contratti di Enel Energia non è molto diverso da quello che viene applicato anche in molte situazioni più frequenti e quotidiane che non contemplano la stipula di un contratto: a molti sarà capitato, in particolare durante le gite scolastiche in una città straniera, per esempio, di soggiornare in un albergo che richiedeva all’arrivo il pagamento di una somma a “garanzia” della stanza, una piccola caparra. Nel caso in cui la stanza avesse presentato danni al termine del soggiorno, l’albergatore avrebbe trattenuto quell’importo mentre, se non ci fossero stati danneggiamenti, la somma sarebbe stata restituita al cliente. Il tutto, ovviamente, per scongiurare il pericolo di episodi di disattenzione che potessero compromettere beni materiali.

Ecco, nel caso del deposito cauzionale di Enel Energia il principio non si distanzia molto da quello appena illustrato: a partire dal 1° giugno 2014 è entrata in vigore in tutta Italia una disposizione emanata dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico che prevede l’obbligatorietà del deposito cauzionale.
Il deposito cauzionale è una somma che l’utente impegna verso l’azienda erogatrice del servizio energetico come garanzia, per scongiurare future morosità, e che per l’azienda funge quindi da “scudo” verso possibili inadempienze nei pagamenti dei clienti.

Dal momento che per sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura di energia elettrica o gas nessuna compagnia applica spese di attivazione, il deposito cauzionale rappresenta una sorta di “paracadute” che tutela l’azienda da eventuali insolvenze. Inoltre, poiché la morosità degli utenti inadempienti ricade sulla totalità dei consumatori – compresi quelli in regola –, il deposito cauzionale ha anche la funzione di tutelare questi ultimi, esercitando un effetto a calmiere sulle tariffe energetiche.

Normalmente il deposito cauzionale viene addebitato interamente sulla prima bolletta ma esistono soluzioni che ne prevedono la rateizzazione.

Chiaramente l’importo di garanzia deve essere dettagliato all’interno del contratto tra fornitore e consumatore. Dal giugno 2014, in caso di recesso dal contratto, tale deposito deve essere restituito al cliente entro 30 giorni dalla cessazione, con eventuale maggiorazione calcolata in base al tasso di interesse legale.

Prezzo del deposito cauzionale Enel Energia

Il deposito cauzionale ha un ammontare standard per i clienti domestici mentre per le utenze commerciali varia in base all’entità dei consumi. Talvolta l’importo varia in riferimento alla potenza impegnata del contatore elettrico o, nel caso delle utenze gas, ai consumi di metano.

Il costo del deposito cauzionale per clienti domestici, in ogni caso, non può superare gli 11,50 euro/kW: perciò un consumatore con potenza impegnata di 3kW dovrà versare un deposito cauzionale di 34,50 euro. Per le utenze business con potenze fino a 16,6 kW il deposito cauzionale consta di 15,50 euro/kW.

I nuovi clienti verseranno invece 5,20 euro/kW nella prima bolletta e il resto del deposito verrà poirateizzato sui successivi 12 mesi. Cambiano le modalità di addebito ma non la cifra da sborsare: il nuovo cliente, su una potenza impegnata di 3kW, pagherà 15,60 euro nella prima bolletta ed il resto dell’importo, 18,90 euro, distribuiti sui 12 mesi successivi.

Ai consumatori “cattivi pagatori” l’azienda chiede un deposito che ammonta al doppio di quello normalmente previsto ma ne restituisce la metà, nei dodici mesi successivi, se il cliente pagherà puntualmente e regolarmente. La morosità che implica il raddoppio del deposito si applica a tutti i clienti che abbiano saltato il pagamento di due bollette, anche non consecutive, nell’arco dell’anno precedente. Gli utenti che hanno diritto ad un bonus sociale pagano infine un deposito di 5,30 euro/kW.

Per quanto riguarda la fornitura di gas, il deposito cauzionale ammonta a 30,00 euro per consumi fino a 500 standard metri cubi/anno (Smc); 90,00 euro per consumi tra 500 e 1500 Smc/anno, 150,00 euro per consumi da 1500 a 2500 Smc/anno;300,00 euro per consumi da 2500 a 5000 Smc/anno e, per consumi che oltre i 5000 Smc/anno una cifra pari ad una mensilità di consumo medio annuale.

Come chiedere il rimborso del deposito cauzionale con Enel Energia

Il deposito cauzionale viene restituito in diversi casi: se  l’utente sceglie l’addebito diretto sul conto corrente della bolletta oppure se l’utenza viene cessata tramite disdetta contrattuale o se l’utente passa ad altro fornitore o, infine, se l’utenza viene volturata ad un nuovo inquilino.

In tutte queste casistiche, il gestore energetico è tenuto a restituire il deposito entro 30 giorni lavorativi nell’ultima bolletta di conguaglio sia in caso di recesso che di voltura. In presenza di subentro di nuovo fornitore, il fornitore uscente è tenuto ad inviare la bolletta di chiusura entro sei settimane dal termine del contratto, emettendo una fattura finale comprensiva del rimborso del deposito.

Nel caso in cui il cliente decidesse, dopo aver attivato il contratto, di modificare la modalità di pagamento, richiedendo l’addebito della bolletta direttamente sul conto corrente o su carta di credito, il deposito viene restituito sempre entro 30 giorni dalla comunicazione e attivazione del nuovo metodo di pagamento. In questo caso, il pagamento effettuato con bonifico rappresenta una garanzia maggiore di solvenza agli occhi del gestore che è disposto a rinunciare alla riscossione del deposito cauzionale.

Se il fornitore non completa i suoi adempimenti di rimborso nei tempi stabiliti deve riconoscere e versare al cliente un indennizzo di 4,00 euro per ritardi fino a 10 giorni e di 4,00 a cui se ne aggiungono altri 2,00 per ogni 10 giorni di ulteriore ritardo, fino ad una somma massima 22,00 euro per ritardi da 90 giorni in poi.

Il deposito cauzionale è dunque una misura cautelativa che il gestore adotta a proprio beneficio, che, pur comportando un onere iniziale da parte dell’utente, nel caso in cui non si opti per la domiciliazione sul conto corrente delle bollette, assicura però la riscossione del rimborso al momento della chiusura del contratto.

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