Donald Trump: biografia e programma del presidente uscente degli Stati Uniti d’America alla ricerca del secondo mandato consecutivo

Pubblicato il 2 Set 2020 - 3:54pm di Lorenzo D'Ilario

Nato a New York il 14 giugno 1946, Donald Trump rappresenta “la definizione stessa di una storia americana di successo, impostata continuamente sugli standard di eccellenza, e con interessi in espansione nel settore immobiliare, dello sport e dell’intrattenimento”, come si legge nella sua biografia ufficiale.

Donald Trump, la biografia

Laureato in Economia e Finanza presso la Wharton School of Business dell’Università della Pennsylvania, la sua scalata iniziò nella società del padre, un investitore immobiliare di New York. Dopo aver firmato insieme al padre la realizzazione di imponenti e lussuosi progetti residenziali nella Grande Mela, dal casinò agli hotel, dai parchi ai palazzi, negli anni Settanta rilevò in proprio la gestione della “Trump Organization” e diffuse il proprio marchio in tutte le grandi città americane. Gli interessi di Trump non rimasero confinati solamente nel settore immobiliare ma si dedicò attivamente anche allo sport, investendo in particolar modo nella costruzione di maestosi campi da golf nei posti più esclusivi del Paese. Inoltre, da sempre grande appassionato di wrestling, l’imprenditore newyorkese strinse una grande amicizia con Vince McMahon, il proprietario della WWE (World Wrestling Entertainment): ben due edizioni di WrestleMania si disputarono al Trump Plazaed in qualità di ospite lo stesso Trump venne invitato a partecipare a numerosi eventi.

Oltre al mercato immobiliare e alla passione per lo sport, Trump nel corso degli anni è diventato anche uno dei più famosi personaggi televisivi. La sua popolarità è dovuta alla produzione e alla conduzione in prima persona del programma televisivo “The Apprentice”dal 2004 al 2015. E’ divenuta celebre la fatidica frase con cui alla conclusione di ogni puntata del fortunato reality era solito eliminare uno dei concorrenti: “You’refired” (“Sei licenziato”).Nel 2007 l’imprenditore statunitense ha ottenuto persino la stella con il suo nome sulla Walk of Fame, il marciapiede più popolare del mondo, nonché il firmamento delle celebrità di Hollywood.

L’attività politica del candidato repubblicano: chi è e cosa fa, notizie e curiosità

Anche la sua vita privata è stata al centro dei riflettori della stampa americana. Si è sposato tre volte (con Ivana Marie Zelickovà nel 1977, con Maria Maples nel 1993 e con l’attuale moglie, Melania Knauss, nel 2005) e da queste relazioni ha avuto cinque figli: Ivanka Trump, Tiffany, Burron, Eric e Donald Trump Jr.

E’ autore di più di quindici bestseller e il suo primo libro, “The Art of the Deal” (“L’arte di fare affari”), è considerato uno dei libri di business di maggiore successo di tutti i tempi. Ha più di 25 milioni di seguaci sui social media, dei quali si serve spesso per sostenere le cause conservatrici, i candidati repubblicani e per mostrare al pubblico i fallimenti dell’amministrazione Obama.

Secondo un sondaggio di Forbes, che ogni anno pubblica la lista degli uomini più ricchi del mondo, si troverebbe alla posizione 1001, con un patrimonio stimato in 2,1 miliardi di dollari. Anche se, in realtà, in una puntata del Letterman Show lo stesso Trump ha dichiarato che il suo patrimonio è di 9 miliardi di dollari e la medesima notizia è stata diffusa in seguito anche dal Washington Post.

L’esordio politico di Trump non era stato affatto positivo. In previsione delle elezioni presidenziali del 2000 aveva concorso senza successo alle primarie del Partito della Riforma. In seguito, nel 2008, si è schierato apertamente dalla parte del repubblicano John McCain, che venne sconfitto da Barack Obama.Nel 2010 aveva manifestato l’intenzione di candidarsi alla Casa Bianca per poi dichiarare l’anno successivo di essere costretto a rinunciare per questioni private. Nel 2015 ha annunciato nuovamente la sua candidatura alle primarie repubblicane in vista delle elezioni presidenziali del 2016, precisando sin da subito il fulcro centrale del suo programma politico: Obama e Bush, a suo avviso, sono stati i principali responsabili del declino economico della classe media americana in quanto gli accordi presi con altri Stati avrebbero indebolito l’economia americana, favorendo lo sviluppo di manodopera a basso costo in altri Paesi. Da qui la necessità di far tornare ad essere di nuovo competitiva a livello globale l’America, come recitava il suo motto ideato nella campagna elettorale (“Make America Great Again”).

Dopo aver vinto le elezioni presidenziali dell’8 novembre 2016 ed aver prestato il giuramento ufficiale in seguito alla ratifica del collegio elettorale e del Senato, a partire dal 20 gennaio 2017è diventato il 45° Presidente degli Stati Uniti d’America. Negli ultimi tre anni e mezzo l’amministrazione Trump ha cercato di dare esecuzione alla maggior parte degli impegni elettorali, sintetizzabili nello slogan “America First”. A fare notizia sono stati principalmente la costruzione del muro al confine con il Messico, le misure protezionistiche sul commercio internazionale e il ritiro delle truppe militari dal Medio Oriente. È innegabile che l’elezione del magnate americano alla Casa Bianca abbia determinato una rottura rispetto ai canoni tradizionali della politica interna ed estera americana.

Programma elettorale di Trump

Di seguito i punti principali del programma elettorale di Donald Trump, presidente uscente e candidato del Partito Repubblicano che sfiderà il democratico Joe Biden per la corsa alla Casa Bianca martedì3 novembre 2020.

Economia e tasse

La crisi provocata dalla sopravvenuta emergenza sanitaria legata alla pandemia globale da Covid-19 ha provocato, sotto il profilo economico, il più grande rallentamento nella storia degli Stati Uniti dai tempi della Grande Depressione. Nonostante il debito pubblico e la disoccupazione siano in aumento, Trump intende proseguire con la politica del taglio della tasse al fine di pervenire ad un nuovo innalzamento record del mercato azionario. Inoltre il presidente uscente è un grande oppositore degli scambi commerciali e della globalizzazione: nuovi dazi alle merci provenienti dalle nazioni “nemiche” sarebbero, dunque, alle porte. Via libera, invece, agli accordi commerciali bilaterali, come quelli stipulati con Canada, Messico e Giappone.

Immigrazione

Una delle priorità dell’amministrazione Trump è sempre stata la realizzazione di un muro che segni il confine meridionale con il Messico perché “una nazione senza confini non è una nazione”. Il presidente uscente, inoltre, ha istituito il cosiddetto “Travel Ban” con la finalità di ridurre l’ingresso dei musulmani negli Stati Uniti. Uno dei fiori all’occhiello del programma repubblicano è un sistema di immigrazione basato sul merito, limitando il ricongiungimento famigliare come motivazione dell’ingresso. La politica della “tolleranza zero” in materia di immigrazione di Trump mira al miglioramento della sicurezza per tutti gli americani e ad una corsia preferenziale per gli statunitensi ai posti di comando.

Clima ed energia

La teoria del riscaldamento globale è solo un’invenzione e lo sviluppo delle energie rinnovabili non è necessario: bisogna puntare maggiormente sulle fonti fossili, come il petrolio, per non indebolire l’industria e l’economia del Paese. Nel corso della sua presidenza, nell’ottica di una visione strettamente personale della lotta contro il cambiamento climatico, Trump ha escluso gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi ed è sempre stato tra i fautori dell’apertura dell’Artic National Wildlife Refuge dell’Alaska per l’esplorazione di petrolio e gas.

Politica estera

Occorre lavorare per trovare punti d’intesa con la Russia e con la Cina, chiedere un costo maggiore agli alleati della Nato per la difesa, evitare a tutti i costi che l’Iran possa dotarsi del nucleare, inviare truppe all’estero solo se strettamente necessario e sconfiggere l’Isis una volta per tutte.

Politica interna

In netta contrapposizione con il Partito Democratico, Trump ha sempre manifestato forti perplessità sui matrimoni gay (“Non credo che un presidente debba essere eletto in base alla sua posizione sui matrimoni gay perché abbiamo veramente altre urgenze maggiori”), arrivando di recente ad abrogare anche un regolamento dell’amministrazione Obama riguardante gli omosessuali e i transgender. Anche dal punto di vista dell’istruzione e della sanità Trump sembra intenzionato a smantellare le principali riforme attuate dal suo predecessore. Ferma, infine, la sua contrarietà nei confronti della violenza armata, seppure nei fatti non abbia mai introdotto restrizioni alla detenzione delle armi da fuoco.

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