Ebook alla riscossa

Pubblicato il 7 Apr 2013 - 5:22am di Redazione

Profumo firma un nuovo decreto sugli ebooks a scuola

EbooksIl ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha firmato un decreto sui testi scolastici che introduce grandi novità per il mondo degli ebooks e della scuola: ci sarà, infatti, l’obbligo di adottare volumi digitali o con formato misto. Così facendo, si ridurranno le spese per le famiglie, per i docenti, grazie anche alla possibilità di consultarli gratuitamente prima della scelta.

Manca solo un anno prima che la scuola inizi a utilizzare gli ebooks e i desueti libri cartacei finiscano nel cestino. Di certo convincere gli editori al cambio verso il mondo del 2.0 non è stato facile, ma dopo una riunione di cinque ore, l’anno scolastico 2014/2015 si preannuncia decisamente rivoluzionario. Per capire meglio gli sforzi che il nostro Ministro dell’Istruzione ha dovuto compiere nella sua opera di convincimento, basti pensare che nel 2011 il giro d’affari della sola editoria scolastica è stata di 650 milioni di euro – il 20% dell’intero giro d’affari del mercato dei libri in Italia.

Già la Gelmini aveva preannunciato la novità, ma a dare una decisa spinta in direzione del digitale è stato proprio l’attuale inquilino di viale Trastevere che dichiara: “Inizialmente, l’innovazione riguarderà le classi prima e quarta della scuola primaria, la classe prima della scuola secondaria di I grado, la prima e la terza classe della secondaria di II grado”. Si inizierà già però da quest’anno – con un ringraziamento da parte delle famiglie economicamente in difficoltà – con un blocco dei prezzi di copertina che continuerà anche nel 2014/1015, anno in cui i tetti di spesa per i docenti verranno alleggeriti del 20%.

I risparmi ottenuti  –  auspicano da Palazzo della Minerva  –  potranno essere utilizzati dalle scuole per dotare gli studenti dei supporti tecnologici necessari (tablet, pc/portatili) a utilizzare al meglio i contenuti digitali per la didattica e l’apprendimento”.

Proprio questo però è un discorso scottante, poiché le scuole italiane sono in una situazione abbastanza disastrosa, con alcuni edifici pericolanti ed insicuri, ma anche indietro rispetto a molti altri Paesi per quanto concerne l’alfabetizzazione informatica. Punti cruciali sono inoltre: chi comprerà i tablet agli studenti? I genitori che vivono con un reddito talmente basso da aver difficoltà ad arrivare a fine mese? Come potranno usare sistemi informatici se nella maggior parte delle scuole italiane non esiste una rete Wi-Fi? Al coro di queste proteste si uniscono, come già precedentemente accennato, anche quelle dell’AIE (Associazione Italiana Editori), che evidenziano le ripercussioni che questa scelta avrà sulla filiera produttiva editoriale, ossia editori, grafici, cartai, librai, agenti, etc.

Dunque, è vero, ci sono dei limiti all’introduzione degli ebooks nella scuola, ma se non proviamo ad andare avanti verso un futuro che ormai molti altri Paesi hanno già raggiunto, non ci sarà modo di “voltare pagina”.


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