Effetti collaterali vaccino antinfluenzale: tutte le possibili controindicazioni

Pubblicato il 14 Giu 2020 - 3:35pm di Giulia Morelli

La consueta influenza stagionale si colora quest’anno di una tinta davvero particolare: la pandemia da Covid-19 ha infatti configurato una situazione sanitaria estremamente delicata e proprio nel corso della seconda ondata, attualmente in atto, va a situarsi anche il periodo di massima virulenza dell’influenza. Quest’anno la vaccinazione antinfluenzale si configura come strumento fondamentale per contrastare l’epidemia e per evitare il sovraffollamento degli ambulatori medici e degli ospedali. Il vaccino antinfluenzale è sicuro e rodato ma possono talvolta manifestarsi in chi lo assume effetti collaterali, principalmente lievi. In questo articolo scopriremo dunque qualcosa di più sulla campagna vaccinale autunnale e sulle possibili controindicazioni del vaccino antinfluenzale.

Vaccino antinfluenzale: controindicazioni lievi

Il ricorso al vaccino antinfluenzale sarà di massa: i medici di base consigliano infatti a tutti i soggetti più a rischio – ovverosia tutte le persone over 65 e persone affette da gravi patologie – di correre ai ripari e farsi vaccinare contro l’influenza il prima possibile. Per i soggetti più esposti, infatti,  il vaccino antinfluenzale rappresenta una doppia garanzia: da un lato infatti li protegge dal virus influenzale stagionale, preservandoli da possibili complicazioni anche gravi, dall’altro il vaccino antinfluenzale funge da cartina da tornasole: nei soggetti a cui è stato somministrato, la comparsa di sintomi apparentemente simili a quelli dell’influenza denuncerebbe la probabile positività al Covid-19 e accelererebbe in questo modo diagnosi e trattamento della patologia.

In piena pandemia naturalmente la campagna vaccinale è stata estesa anche a soggetti che non rientrano nelle categorie sopra esposte, nonostante le oggettive difficoltà di approvvigionamento che in alcune regioni non hanno permesso nemmeno agli aventi diritto di ricevere la dose dovuta, proprio per preservare la maggior parte della popolazione e identificare con maggior certezza soggetti positivi al Covid-19.

Gli aventi diritto (over 65 e pazienti affetti da patologie croniche riconosciute) possono prenotare il vaccino presso il CUP della propria ASL di riferimento e presentarsi all’appuntamento previsto per la somministrazione. Coloro che non rientrano nelle categorie più esposte possono ordinare il vaccino in farmacia e contattare l’infermeria dell’ASL di riferimento per concordare un appuntamento per la somministrazione. Ricordiamo che sarebbe ottimale effettuare la vaccinazione entro la fine di ottobre in modo da essere protetti in coincidenza della fase acuta dell’influenza.

Il vaccino antinfluenzale di quest’anno, come i suoi predecessori, è riconosciuto come sicuro e non presenta particolari controindicazioni. Come tutti i vaccini, anche questo porta con sé la possibilità che possano manifestarsi alcuni sintomi simili a quelli dell’influenza nei giorni successivi alla somministrazione. Non bisogna quindi spaventarsi o pensare al peggio: affaticamento, dolori muscolari e una lieve febbre potrebbero comparire nei 2-3 giorni successivi al vaccino per poi scomparire nell’arco di pochi giorni, senza conseguenze. Ricordiamo però che il vaccino non immunizza completamente né istantaneamente dall’influenza stagionale: affinché l’immunizzazione sia effettiva devono passare circa 12 giorni dalla somministrazione. Si consiglia dunque ai neo-vaccinati di non esporsi più del dovuto a possibilità di contagio, ridurre quanto possibile le interazioni sociali e prestare attenzione a non esporsi al freddo e a condizioni ambientali che potrebbero favorire l’insorgere di sintomi influenzali.

In questo periodo di forte stress per le strutture ospedaliere si consiglia quindi a chi avverta sintomi influenzali entro i 2-3 primi giorni dalla somministrazione di non recarsi al Pronto Soccorso, onde non congestionare strutture già affollate e non aumentare le probabilità di contagio da Covid, e di contattare il medico di famiglia se i sintomi persistono e si aggravano trascorso questo lasso di tempo.

Effetti collaterali del vaccino antinfluenzale

Il vaccino antinfluenzale come abbiamo visto è consigliato in primis alla popolazione più anziana: le complicazioni derivanti dall’influenza stagionale sono infatti la terza causa di morte, in Italia, per le persone sopra i 65 anni. L’efficacia del vaccino è molto alta: non totale – può capitare che un’esigua percentuale di vaccinati contragga il virus influenzale – ma generalmente offre una protezione sicura e duratura. Come abbiamo visto gli effetti collaterali sono generalmente lievi: l’arrossamento della pelle nella zona del braccio in cui è stata eseguita la puntura, dolori muscolari, giramenti di testa, una lieve febbre. Nell’arco di due giorni questi sintomi tendono però a sparire. Nei bambini più piccoli, altri soggetti per i quali il vaccino è consigliabile, può manifestarsi una leggera tosse nei primi giorni dopo l’iniezione. Esistono però alcune controindicazioni più specifiche rispetto alle quali è bene essere informati prima di sottoporsi al vaccino: in particolare, sarebbe bene evitare di vaccinarsi, oppure farlo dopo aver consultato il medico, per le persone allergiche alle proteine dell’uovo che hanno fatto esperienza di manifestazioni anafilattiche, soggetti affetti da malattie acute e soggetti che hanno avuto reazioni anafilattiche a fronte di una precedente vaccinazione oppure a seguito della somministrazione di uno dei componenti del vaccino.

Un altro effetto collaterale più serio che può causare fastidi, in particolare nelle persone più anziane, sono i dolori articolari, che possono manifestarsi in maniera intensa: dolori che coinvolgono quindi le articolazioni e possono rendere difficoltoso anche svolgere operazioni semplici e ordinarie, come camminare, muovere le braccia, piegarsi. Anche in questo caso, normalmente, tali dolori tendono a svanire dopo pochi giorni dalla vaccinazione: se dovessero rivelarsi particolarmente forti, si possono attutire con un analgesico lieve. Infine, soprattutto nelle persone più anziane tra gli effetti collaterali più seri si registra un generale indebolimento fisico che potrebbe dare atto, nei casi più acuti, anche a vertigini, giramenti di testa e svenimenti. Data la fragilità ossea delle persone anziane sarebbe opportuno che chi rilevasse questi sintomi nei giorni successivi alla vaccinazione stesse il più possibile a riposo, senza intraprendere lavori pesanti e sforzi fisici notevoli, anche nella sfera domestica. In generale infatti dopo il vaccino si consiglia di riposare, assumere acqua e cibo con regolarità e non sovraccaricare il fisico di stimoli. Un po’ di malessere è fisiologico dopo la vaccinazione ma passa presto mentre la protezione resta ed è quanto mai importante in questo difficile momento sentirsi al sicuro, in cui il vaccino rappresenta un’arma efficacie e a portata di mano contro il Coronavirus!

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