Internet e la fine della webgemonia

Pubblicato il 26 Lug 2013 - 2:00pm di Piotr Zygulski

Internet e le nuove frontiere della geopolitica mondiale

Con un numero di utenti Internet che sta raggiungendo i 2,5 miliardi, ossia un terzo della popolazione mondiale è connessa alla Rete, non v’è dubbio che siamo alle soglie di una cyber-società globale. La differenza principale tra il mondo Internetreale” e quello “virtuale”, tuttavia, sta nel fatto che sono molto poche le regole e le leggi che governano il comportamento e il modo di agire nello cyberspazio. Abbiamo visto che questo causa problemi e alcuni scontri feroci, e forse l’esempio più recente e significativo è il braccio di ferro tra Cina e USA riguardo l’attività di hacker e le rivelazioni fatte da Edward Snowden.

Gli Stati Uniti hanno cercato di dominare l’opinione pubblica avvantaggiandosi dell’estrema complessità della sicurezza informatica e della indeterminatezza delle sue regole. Quindi qual è la vera natura del mondo virtuale? Mi pare che ci siano tre mondi e tre principali battaglie; ci sono due tipologie di giocatori con due differenti strategie. Internet, come il mondo reale, può essere suddiviso in tre mondi: nazioni colonie, nazioni sovrane e nazioni egemoni.

A giudicare dalle infrastrutture di Internet, dalla competitività industriale e dalla capacità di affrontare guerre informatiche, gli USA sono l’unica nazione egemonica sulla Rete. Cina, Russia, India, Giappone, Australia, Corea e nazioni europee come il Regno Unito e la Germania riescono a controllare la propria rete informatica. Queste sono nazioni sovrane. Numerosi paesi, a causa della loro limitata potenza economica, non sono in grado di gestire efficacemente il proprio spazio virtuale, rendendoli così appartenenti alla categoria delle colonie.

Ovviamente le nazioni stanno prestando maggiore attenzione alla loro strategia sulla Rete, poiché Internet diventa sempre più importante nel mondo moderno. Esistono due tipi di strategie informatiche: quella aggressiva e quella difensiva. Attualmente gli Stati Uniti sono l’unico paese che è in grado di organizzare una strategia informatica aggressiva. Russia e Cina possono solamente adottare strategie difensive. Alla luce del fatto che gli USA sono l’unica nazione con una strategia di tipo aggressivo, sembra strano che quando vi siano attacchi informatici tra gli Stati Uniti e la Cina, questa sia percepita come aggressiva e gli USA, al contrario, come parte passiva e innocente. La ragione di questa impressione è che la guerra per la sicurezza informatica si gioca su tre livelli. Il primo è la battaglia per l’opinione pubblica, il secondo per il mercato dell’infrastruttura di Internet, il terzo è per le informazioni tra nazioni.

La battaglia per l’opinione pubblica

La battaglia per l’opinione pubblica riguarda la lotta per vincere il sostegno del pubblico alla luce delle notizie.Gli USA si avvantaggiano del loro dominio sui mezzi di informazione per descrivere la Cina come promotrice della guerra informatica. Sostiene che gli attacchi sferrati dagli indirizzi IP cinesi sono partiti da hacker cinesi che agirebbero con il supporto del governo cinese. Basandosi su questo ragionamento errato, il governo USA inganna il pubblico e aumenta le spese per la sicurezza informatica.

La battaglia per  il mercato dell’infrastruttura di Internet

Le infrastrutture principali della rete informatica globale, come i server root e root DNS, sono tutti dislocati negli Stati Uniti e sono sotto il controllo del governo americano. I maggiori fornitori delle infrastrutture per Internet sono soprattutto aziende USA come CISCO, Intel, Microsoft, Apple e Google. Nessuna nazione avrebbe il coraggio di rischiare la propria distruzione avviando un attacco informatico contro gli Stati Uniti d’America. 

La battaglia dell’informazione tra paesi

Gli Stati Uniti hanno attribuito molta importanza alla battaglia dell’informazione ed è la prima nazione ad aver completato al massimo livello il proprio progetto. La loro strategia di sicurezza informatica è sotto la giuda diretta del presidente degli USA. Tale strategia integrata di sicurezza ha ulteriormente rafforzato la posizione dominante americana nell’era di Internet. Altre grandi potenze, tra cui la Cina, non hanno un simile progetto organizzato gerarchicamente dall’alto verso il basso.

Sul lungo periodo, la Cina emergerà come il principale giocatore nello spazio virtuale e la sua progressiva affermazione minaccerà la cyber-egemonia degli Stati Uniti. In un periodo più breve, nel corso dei prossimi cinque-dieci anni, l’obiettivo principale della Cina è quello di stabilire la propria strategia difensiva di sicurezza informatica e di progettare un piano al massimo livello che soddisfi le proprie potenzialità di sviluppo. Nel frattempo dovrebbe assicurare uno sviluppo costante del proprio mercato delle infrastrutture informatiche ed essere più scaltra nella lotta per influenzare l’opinione pubblica.

di Fang Xingdong*

Traduzione dalla versione in lingua inglese a cura di Piotr Zygulski

Fonte: China.org.cn, 24 luglio 2013

*L’autore è presidente della Internet and Society Research Center della University of Media and Communications di Zhejiang. Questo articolo è stato tradotto in inglese da Li Huriu e successivamente dall’inglese all’italiano da Piotr Zygulski. La versione originale è in cinese. 

Info sull'Autore

Piotr Zygulski nasce a Genova da padre polacco e madre italiana, vive da sempre a Cogoleto (GE) dove è impegnato in numerose attività sociali e culturali, tra cui quella di segretario della Consulta Giovanile comunale. Si è diplomato a pieni voti con la tesina "Costanzo Preve: la passione durevole della filosofia" pubblicata nel 2012 dalla casa editrice Petite Plaisance di Pistoia. Attualmente frequenta il corso di laurea in Economia e Commercio all'Università di Genova. Collabora inoltre saltuariamente con le riviste online Comunismo e Comunità, Megachip e Arianna Editrice.

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