Ucraina, attentato contro Petro Simonenko

Pubblicato il 18 Mag 2014 - 3:00pm di Redazione

Il 16 maggio Petro Simonenko, segretario del Partito Comunista d’Ucraina, è sfuggito a un attentato da parte di un commando neonazista

simonenko

Per chi ancora spera in un’Europa fraterna, umana e senza violenza fratricida, l’Ucraina è ormai diventata un vero e proprio inferno. Il popolo ucraino vive infatti sotto un regime di terrore, schiacciato da un governo golpista – sostenuto da USA, UE e oligarchi finanziari filo-occidentali – e dalle sue squadracce fasciste. Di cosa siano capaci queste squadracce lo abbiamo visto tutti a Odessa, dove vennero bruciate vive trentotto persone e giustiziate un altro centinaio (tra cui una donna incinta, strangolata con dei cavi del telefono); ma questa volta a subire la loro ferocia è stato Petro Simonenko, segretario del Partito Comunista d’Ucraina, unica vera opposizione al governo golpista.

Le fonti ucraine raccontano che il 16 maggio, Simonenko si trovava all’interno della sede televisiva del primo canale nazionale, dove dichiarava il ritiro della sua candidatura alle elezioni presidenziali, giudicandole per quello che effettivamente sono: una vera e propria farsa. Un commando di circa trenta uomini armati lo attendeva all’uscita principale per giustiziarlo ma Simonenko, uscendo dal retro, è riuscito a raggiungere un’auto assieme a un piccolo gruppo di uomini che lo accompagnava. Per sfuggire all’attentato Simonenko e i suoi si sono dati alla fuga, ma la loro auto è stata subito raggiunta dal commando che è riuscito a rompere i vetri e a gettare svariate bombe molotov all’interno del veicolo. Fortunatamente Simonenko è sopravvissuto all’attentato, riuscendo così a raccontare l’accaduto a un emittente radiofonica ucraino, ma le sue condizioni, stando alle fonti ucraine, sono ancora sconosciute.

Ancora rimane da capire a quale dei tanti gruppi fascisti, al servizio del governo golpista, facesse formalmente parte il commando: ma in ogni caso, sia se facciano parte del partito nazista “Svoboda”, piuttosto che dei banderisti del “Pravy Sektor” o di altri gruppuscoli della fascisteria ucraina, quello che risulta evidente è che il governo golpista di Kiev sta imponendo un vero e proprio regime di terrore, che riduce al silenzio e all’illegalità qualsiasi opposizione.

Tutto ciò dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, cosa è questa Europa. Un’Europa in cui, ci si riempie la bocca di antifascismo e democrazia per poi, nei fatti, appoggiare una delle peggiori dittature naziste. Un’Europa che si definisce libera, pacifica e democratica, mentre nei fatti è eurocratica e guerrafondaia.

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