Ferrari verso la separazione da FCA: oggi l’assemblea straordinaria

Pubblicato il 3 Dic 2015 - 12:13pm di Lorenzo Sentino

Oggi, giovedì 3 dicembre, ad Amsterdam si terrà un’assemblea straordinaria tra gli azionisti di FCA per discutere sulla possibilità di scissione dalla Ferrari.

Il titolo Ferrari Race non ha dato ancora buoni risultati in Borsa e quindi ora si prospetta una buona base di studio per il 2016. Potrebbe essere un buon anno per gli azionisti Ferrari Race. Nel 2016 si prevedono ritorni di immagine ed economici superiori alle attese che potrebbero far decollare il titolo fino a 70 dollari!

Le ultime notizie su Ferrari riguardano la nota pubblicata dalla stessa società in cui si comunica l’accordo firmato con dieci banche. Ferrari dunque firma una credit facility sindacata  da 2,5 miliardi di euro, risorse utilizzate per rifinanziare l’indebitamento verso FCA, per altri debiti e per altre esigenze aziendali. Nello specifico dal comunicato emerge che la facility comprende un Bridge Loan e un Term Loan di 2 miliardi per rifinanziare l’indebitamento verso FCA e una linea di credito di 500 milioni per le altre esigenze aziendali. Il Bridge Loan ha una durata di 12 mesi con la possibilità di estenderlo una volta per altri sei mesi. Ferrari intende rifinanziare il Bridge Loan prima della sua scadenza con debito a lungo termine, incluso il ricorso al mercato dei capitali o altre operazioni finanziarie. Mentre il Term Loan e la linea di credito hanno ciascuno durata di cinque anni. Le obbligazioni derivanti dalla linea di credito sindacata gravano su Ferrari e sulle controllate di Ferrari che la utilizzino e non sono previsti impegni a carico del resto del gruppo Fca. Sempre dal comunicato si ha la conferma che questa operazione rappresenta uno dei passi che porterà alla separazione di Ferrari dal Gruppo FCA.

Ferrovie dello Stato verso Piazza Affari

Il Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato, il Presidente Messori e l’amministratore delegato Elia hanno rassegnato le dimissioni, in vista delle nuove nomine e dell’arrivo in Borsa entro il 2016.

Mossa da diverso tempo attesa dal Governo proprio per mettere fine ai problemi e alle divergenze esistenti tra il presidente Marcello Messori e l’amministratore delegato Michele Mario Elia circa la questione della privatizzazione di FS.

Messori sosteneva  che privatizzare una parte del Gruppo senza scorporare le reti e alcune controllate sarebbe stata una svendita e dunque un notevole calo di introiti per lo Stato, Elia invece era favorevole alla vendita in blocco del Gruppo.

Il Governo, dunque, mira alla privatizzazione di FS, attraverso la cessione del 40%, che si tradurrà in un’offerta pubblica di vendita.

Sarà proprio il Ministero dell’Economia, che è azionista con il 100%, a provvedere prossimamente alle nuove nomine e dunque ai nuovi vertici che avvieranno FS verso la Borsa.

Secondo alcuni esperti si dovrebbe quotare Trenitalia Spa, cioè la società che gestisce le attività di trasporto passeggeri e di logistica piuttosto che quotare la holding capogruppo, cioè FS.

Vedremo se tale quotazione andrà in porto e se avrà gli ottimi risultati come per le Poste Italiane Spa.

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