Governo Meloni e Reddito di Cittadinanza: abolizione o rivisitazione?

Pubblicato il 17 Ott 2022 - 10:04am di Alessandra Corbo

Le recenti elezioni politiche sono ormai solo un ricordo, mentre è piuttosto un fatto di interesse attuale che il Presidente della Repubblica abbia conferito a Giorgia Meloni, leader del partito Fratelli d’Italia – che ha ottenuto la maggioranza alle votazioni – l’incarico di formare il nuovo Governo che guiderà il Paese.

Da pochi giorni, infatti, e verosimilmente per un buon mese e mezzo (in linea con la media europea), sono partite le consultazioni tra il Presidente della Repubblica e i partiti politici per decidere i futuri ministri che dovranno rappresentare il Governo e  che, successivamente, dovranno ottenere la fiducia in Parlamento.

Oltre alla decisione in merito ai ministri e ai dicasteri, il nuovo Governo che si sta andando a formare ha molti argomenti su cui discutere e che costituiranno i punti nevralgici dell’intero esecutivo.

Uno dei dossier più dibattuti e più divisivi, anche all’interno della stessa coalizione di destra, è sicuramente quello riguardante il Reddito di Cittadinanza. Vediamo allora quali sono le intenzioni di Giorgia Meloni sul Reddito di Cittadinanza, le eventuali indiscrezioni e le possibili variazioni alla misura.

Giorgia Meloni vuole abolire il reddito di cittadinanza o no? Le indiscrezioni

Fin dai tempi della campagna elettorale, il Reddito di Cittadinanza è stato un vero e proprio nodo da sciogliere e adesso che il partito di Giorgia Meloni ha vinto le elezioni, è diventato fondamentale trovare una soluzione a questa misura governativa introdotta nel 2019 e tutt’ora attiva. Nel programma di Fratelli d’Italia, presentato molto tempo prima che si svolgessero le elezioni, si parlava di sostituzione del reddito di cittadinanza con altre misure volte a rendere più efficace l’inclusione sociale e l’inserimento giovanile nel mondo del lavoro.

Nel programma del partito di Giorgia Meloni, e ancor più manifestamente sul sito ufficiale di Fratelli d’Italia, si dichiara apertamente di voler optare per l’abolizione del reddito a fronte dell’introduzione di un nuovo strumento che tuteli i soggetti senza impiego, i fragili, gli impossibilitati al lavoro, i disabili, gli over 60 e le famiglie che abbiano minori a carico.

All’indomani del voto, infatti la leader di Fratelli d’Italia aveva ribadito quanto già sostenuto in campagna elettorale, e cioè che il reddito di cittadinanza è stato un totale fallimento e che vada perciò cancellato, ma, questo non significa che si debbano lasciare i più bisognosi e le categorie più fragili senza un sostegno economico.  Di fatto quindi quindi, sembrerebbe che Giorgia Meloni e il suo partito abbiano in ponte di voler apportare significative modifiche al Reddito di Cittadinanza. Una prima sforbiciata, per così dire, al Reddito potrebbe essere prevista già nelle prime fasi iniziali del neo governo a guida Fratelli d’Italia, all’incirca verso l’autunno inoltrato, quando l’esecutivo si sarà ufficialmente insediato e avrà preso possesso dei dicasteri. Le risorse che saranno tagliate dal Reddito, secondo diverse indiscrezioni consentirebbe di ottenere un cuscinetto di 9 miliardi di euro da destinare a misure differenti che, tuttavia, ancora non sono state del tutto definite. Tuttavia, modificare o, peggio, abolire il reddito di cittadinanza potrebbe essere un’operazione non così immediata né tanto meno semplice, soprattutto perché il neonato governo si troverebbe immediatamente contro più di 2 milioni e mezzo di percettori e i sostenitori di Giuseppe Conte che ha avuto un consenso inaspettatamente ampio, soprattutto il sud (in Campania). Secondo le indiscrezioni, ciò che realmente Giorgia Meloni punta ad abolire è di poter scegliere la seconda offerta di lavoro se la prima non piace oppure è troppo distante (oltre 100 km) dal luogo del domicilio/residenza. Così facendo, lo scenario che si andrebbe a configurare sarebbe quello in cui non è possibile rinunciare ad alcun lavoro, poiché fin dal primo rifiuto si perde il diritto alla riscossione del reddito.

Se da una parte l’intenzione del futuro esecutivo è quello di arginare il triste fenomeno dei “furbetti”, dall’altra, tuttavia, rischia di dare una stangata definitiva a tutte quelle famiglie italiane che davvero trovano difficoltà ad arrivare a fine mese e che trovano nel reddito di cittadinanza la sola possibilità di un sostegno di natura assistenziale; oppure, si pensi anche solo a chi percepisce uno stipendio statale ma è inabile al lavoro.

Oltre a queste, al momento, non vi sono ulteriori indiscrezioni più dettagliate né possiamo sostenere con certezza che il reddito di cittadinanza verrà sicuramente abolito. Una cosa è certa la sua ipotesi di abolizione ha già fatto levare parecchi scudi, soprattutto, soprattutto da quei partiti che si troveranno all’opposizione e sollevato molte perplessità tra i cittadini.

Rivisitazione del reddito di cittadinanza col Governo Meloni: le possibili variazioni

Come abbiamo già anticipato, un’altra ipotesi sul piatto del futuro esecutivo guidato dalla Meloni, oltre all’abolizione del Reddito di Cittadinanza è quella di rivisitare la misura.
Un’altra ipotesi che il Governo Meloni potrebbe percorrere è quella che prevede di trasformare radicalmente il Reddito di Cittadinanza. Nella fattispecie, l’idea messa sul piatto è quella di spacchettare il Reddito in almeno due misure. In questo modo, il Reddito verrebbe riconosciuto – con un nome diverso – solamente a coloro che realmente necessitano di un sostegno economico e che sono impossibilitati a lavorare. Per tutti coloro che invece sono perfettamente in grado di lavorare non sarà più previsto alcun tipo di reddito, bensì, al contrario, potranno prendere parte a corsi di formazione oppure, in alternativa, essere assunti mediante incentivi statali predisposti.

Gli incentivi statali che dovrebbero servire ad assumere nuova forza lavoro e a organizzare i corsi di formazione professionale verrebbero ricavati proprio dai tagli finanziari che Fratelli d’Italia ha intenzione di effettuare sul Reddito di Cittadinanza.

Al momento, questa ipotesi di revisione della natura del Reddito di Cittadinanza è l’unica ipotesi percorribile avanzata dal partito di Giorgia Meloni, che si appresta a guidare il Paese. Il progetto si preannuncia ambizioso e non senza poche difficoltà nella sua attuazione. Una delle maggiori complicanze che il Governo potrebbe riscontrare, potrebbe essere costituita proprio dal fatto che il Reddito non è una misura individuale, quanto familiare e, pertanto, può capitare che nello stesso nucleo siano presenti soggetti occupabili e inabili, e ancora non è chiaro come il Governo intenderà comportarsi nei seguenti casi, che non sono affatto pochi.

Per trovare una risposta, occorrerà attendere ancora qualche settimana e valutare le misure che il Governo intenderà adottare.

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