Herpes Labiale in gravidanza: rimedi naturali, cause e rischi dal primo al terzo trimestre

Pubblicato il 17 Ago 2019 - 11:54am di Helodie Fazzalari

L’Herpes Labiale è un fastidio comune a molte donne in gravidanza. Si tratta di un’infezione scatenata dalla presenza di un agente patogeno che prende il nome di Herpes Simplex Virus 1. Quest’ultimo va differenziato dal Herpes Simplex Virus 2, il quale anche se appartiene alla stessa famiglia, colpisce la zona genitale invece di quella labiale. L’Herpes Simplex Virus 1 è molto comune e in Italia colpisce il 68% della popolazione, a differenza dell’Herpes Simplex Virus 2, molto meno diffuso,  che viene contratto da una percentuale di adulti pari al 10%. Come indicano i nomi stessi, l’Herpes genitale è un’infezione che si manifesta nelle parti genitali dell’uomo e della donna, mentre l’Herpes labiale attecchisce intorno alla bocca e lungo il viso. Entrambi possono essere contratti per contatto con un soggetto infetto. Le donne incinte sono maggiormente soggette al virus e per questa ragione, in molte si chiedono quali siano le cause e i rimedi per combattere l’Herpes in gravidanza. A tal proposito, nei prossimi paragrafi capiremo perché le donne in dolce attesa tendono ad essere soggette all’Herpes più delle altre, quali sono i rischi che corrono dl primo al terzo trimestre e quali sono i rimedi naturali all’Herpes labiale in gravidanza.

Tutte le cause dell’Herpes Labiale in gravidanza

L’Herpes labiale si manifesta con piccole bolle e vescicole sulla pelle che, se stimolate, possono diffondersi su tutto il viso a macchia d’olio. Solitamente i fastidi derivanti dall’Herpes sono: bruciore, calore, leggero dolore, prurito e mucosa. Le visciole si seccheranno in quale giorno, e compariranno al loro posto delle crosticine di colore giallastro che potranno persistere sul viso anche per più di 10 giorni. Il prurito può alimentare l’Herpes e far si che il virus venga trasmesso anche ad altre parti del corpo. C’è una motivazione ben precisa se l’Herpes labiale è molto comune a tutte le donne in gravidanza. Queste ultime, infatti, hanno delle difese immunitarie molto basse, e ciò fa si che il virus attecchisca con più facilità per la mancanza di anticorpi. Lo stesso può accadere a soggetti che attraversano un forte periodo dal punto di vista emotivo, a persone stressate, bambini con scarse difese immunitarie, o ancora a persone che hanno avuto da poco un’influenza, una febbre, il raffreddore o il ciclo mestruale. Le ragazze con mestruazioni abbondanti tendono anch’esse ad essere soggette all’Herpes, proprio per la carenza di anticorpi. Una delle caratteristiche più fastidiose dell’Herpes labiale, è che una volta contratto sarà duro a morire e non verrà mai debellato completamente. Questa è una delle motivazioni per le quali le donne in gravidanza temono di poter trasmettere l’infezione al nascituro. Effettivamente il virus ha la capacità di rimanere in circolo all’interno del nostro sistema nervoso, e di ricomparire in forti momenti di stress o quando le nostre difese immunitarie sono molto basse. La gravidanza è uno di questi momenti.

In particolare, il virus si deposita all’interno del nucleo di neuroni che si trovano nelle terminazioni nervose della cute, e può ricomprare anche nel caso in cui il soggetto contagiato faccia uso di medicinali immunodepressori o segua un regime alimentare disordinato e scorretto. Tuttavia, anche se la donna incinta nella sua vita ha già contratto l’Herpes, non è detto che l’infezione si rimanifesterà al 100%. Nel corpo di una donna incinta, le difese immunitarie tendono ad abbassarsi, in quanto l’organismo femminile deve accogliere il feto e non riconoscerlo come ‘corpo estraneo’. Di conseguenza, per non rigettare l’embrione, il corpo si mette meno sulla difensiva abbassando gli anticorpi. Tale condizione favorisce la ricomparsa dell’Herpes labiale. Nei prossimi paragrafi vedremo quali sono i rischi per la madre e per il bambino dal primo al terzo trimestre di gravidanza, e tutti i rimedi naturali per curare il virus.

Herpes Labiale in gravidanza: i rischi dal primo al terzo trimestre

Una delle paure più comuni tra le mamme in gravidanza, è proprio quella di attaccare qualsiasi malattia, virale o meno, al futuro bambino. Lo stesso vale per l’Herpes. Per quanto riguarda l’Herpes simplex di tipo 1, anche nel caso in cui sia stato inviato al feto, con lui saranno trasmessi anche tutti gli anticorpi della madre, che proteggeranno dal rischio di contagio. Ciò significa che l’infezione non avrà alcuna conseguenza sul nascituro. Lo stesso non si può dire del Herpes Simplex Virus 2. Quest’ultimo potrebbe avere conseguenze sul bambino, non nei primi mesi di gravidanza, ma quando la madre è in prossimità della fine della gravidanza. Durante il parto, infatti, è possibile che il neonato entri in contatto con una delle zone infette nella parte genitale della donna (il rischio è stimato all’85%). Questa è una delle casistiche più gravi nella quale è possibile sfiorare anche il rischio di morte. In ogni caso ci potrebbero essere conseguenze per il nascituro come: mucosa della bocca e del naso, congiuntivite, encefalomeningite ed infezioni agli organi.

Quando è stato accertato che la madre del nascituro ha un herpes genitale è sempre bene procedere con un parto cesareo. Se l’infezione genitale viene scoperta in un momento posteriore alla nascita del bambino, è sempre opportuno sottoporre il neonato a profilassi con specifiche immunoglobuline. C’è anche un rischio per quanto riguarda l’Herpes labiale, nel caso in cui la madre lo contragga per la prima volta nella sua vita, dal primo al terzo trimestre di gravidanza. In questo caso, infatti, la donna non avrà ancora sviluppato gli anticorpi per combattere l’Herpes, dunque non potrà trasmetterli al feto. Di conseguenza, il virus potrebbe attraversare la placenta ed infettare il nascituro provocando conseguenze come: microcefalia, idrocefalia, compromissione di organi, della vista o ritardi nello sviluppo del bambino. Nel caso in cui la futura mamma sospetti di aver contratto l’Herpes per la prima volta in gravidanza, dovrà contattare il proprio medico, e se è il caso, ricercare attraverso le analisi del sangue gli anticorpi IgM e IgG. Se dalle analisi gli IgM avranno esisto positivo, vorrà dire che la madre ha contratto recentemente il virus. Nel caso in cui gli IgM escano negativi e IgG positivi, si avrà un rischio minimo di infettare il feto, in quanto la donna ha contratto l’Herpes, ma non in un periodo recente. Nel prossimo paragrafo vedremo quali sono i rimedi nel caso in cui la donna incinta abbia contratto l’Herpes labiale.

Rimedi naturali per l’Herpes Labiale in gravidanza

Nel caso in cui il soggetto in gravidanza contragga il virus, è sempre bene contattare il proprio medico curante ed ascoltare il parere del ginecologo. Per quanto riguarda l’Herpes simplex di tipo 1, solitamente è possibile utilizzare famaci ad uso locale come cerotti antivirali o pomate anestetiche ed antinfiammatorie. I medici sconsigliano l’uso di valaciclovir e dell’aciclovir, che rientrano negli antivirali ad uso sistemico e potrebbero avere conseguenze negative e tossiche sul bambino. Gli antivirali sistemici vengono consigliati dai medici solo in casi di estrema necessità, come quando dopo le analisi del sangue, la madre scopre di aver contratto l’Herpes labiale per la prima volta durante la gravidanza. In questo caso l’utilizzo dell’aciclovir potrebbe portare dei benefici superiori ai rischi. Dopo qualche settimana che la donna e stata sottoposta alla cura, è bene fare un’amniocentesi per verificare che nel liquido amniotico non ci sia alcuna presenza del virus. In alternativa è possibile effettuare la stessa verifica prelevando del sangue dal cordone ombelicale e associare, se necessario, un’ecografia per costatare le condizioni del nascituro. Quest’ultima può aiutare nel valutare gli eventuali danni arrecati al feto, ma bisogna tener sempre in considerazione che l’esame in questione non riesce attraverso gli ultrasuoni, a manifestare tutte le possibili conseguenze negative dell’Herpes labiale.

Se l’Herpes è un fastidio esclusivamente cutaneo e la madre desidera agire, può farlo utilizzando dei rimedi naturali efficaci e per nulla invasivi. È possibile applicare sulle zone interessate, dei cubetti di ghiaccio più volte nell’arco della giornata. Questo non solo allevierà il bruciore o il prurito, ma faciliterà la scomparsa delle bolle e delle vescicole. Un altro prodotto che può essere applicato sulle zone dell’Herpes, è l’alcool. Questo se versato su un batuffolo di cotone, o su un dischetto struccante, potrà essere applicato sulle bolle. Tamponando l’Herpes, l’infezione verrà disinfettata e guarirà più velocemente. E’ possibile che le donne in gravidanza trovino sgradevole l’odore dell’alcool, ed in questo caso è preferibile utilizzare il ghiaccio. Un altro accorgimento per curare l’Herpes labiale, deve essere rivolto all’alimentazione. La guarigione dell’Herpes potrà essere facilitata mangiando alimenti ricchi di vitamina C. I medici consigliano di evitare cibi infiammanti come insaccati, affettati, sughi o cioccolato, e di preferire cibi sani come frutta e verdura. Per velocizzare la guarigione dell’Herpes labiale è possibile applicare sulle zone interessate degli infusi naturali contenenti miele e melassa. E’ inoltre molto importante proteggersi dai raggi UV durante la gravidanza. L’esposizione alla luce del sole è, infatti, un pericolo in più per scatenare il virus dell’Herpes labiale.

Infine, dobbiamo fare un distinguo tra gli Herpes elencati precedentemente e un disturbo autoimmune causato da fattori metabolici ed ormonali. E’ il caso dell’Herpes gestationis, che possiede sintomi del tutto differenti da quelli sopraelencati e che non può in alcun modo essere trasmesso al nascituro. L’Herpes gestationis può manifestarsi durante la gravidanza tra il secondo ed il terzo trimestre, attraverso la comparsa di un’eruzione cutanea. Nello specifico potrebbero comparire sulle braccia, sul torso o sulle gambe della madre, delle vescicole di colore rosa. La donna potrebbe avere prurito, ma l’Herpes dovrebbe scoprire in maniera del tutto autonoma 2 o 3 mesi dopo il parto.

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