Il mistero della casa del tempo: recensione del nuovo film di Eli Roth con Cate Blanchett e Jack Black

Pubblicato il 2 Nov 2018 - 12:21pm di Francesco Salvetti

Arriva nelle sale, presentato alla Festa del cinema di Roma, il nuovo film diretto da Eli Roth,“Il mistero della casa del tempo”, con Cate Blanchett e Jack Black. VI forniremo trama, recensione e commento.

Lewis Barnavelt è un ragazzino di 10 anni che ha appena perso entrambi i genitori. Trasferitosi dallo zio Jonathan, un tipo eccentrico, che vive assieme alla sua migliore amica Mrs Zimmerman, scoprirà un mondo a lui nascosto, nuovo, unico, che lo porterà verso una realtà a lui sconosciuta sino a quel momento.

Recensione “Il Mistero della casa del tempo”

Tratto da una serie di libri illustrati per ragazzi di John Bellairs e Edward Gorey, arriva nelle sale, il 31 ottobre, “Il mistero della casa del tempo”. Quale mistero si cela in questa casa così buffa? Chi è veramente lo zio Jack Black? Domande che troveranno risposta al cinema, in un film di vero e proprio intrattenimento, leggero e gradevole.

Tutto parte dalla voglia del produttore Kripke di realizzare un film tratto da quei racconti, inserendo nel progetto anche Amblin, la nota casa di produzione legata a Spielberg. Questo film può essere il primo di una lunga serie, un po’ come Harry Potter, ma non dite che questo film assomiglia alla saga del maghetto più famoso del mondo. Nonostante la forte correlazione narrativa per tema magico, la situazione di orfano del protagonista, il film di Roth ha delle evidenti differenze stilistiche. Il regista, anche lui da sempre appassionato della saga illustrata, è molto legato alla Amblin, che con la sua filmografia ha segnato, come tanti registi coetanei a lui, la sua crescita. Così dopo “E. T.” e i “Goonies” Eli Roth, accettando di lavorare per questo film, ha voluto mettere in scena un lavoro che possa essere inserito accanto a questi grandi titoli. La vera sfida per il regista non è quella di realizzare il “filmone” ma bensì adattare le proprie caratteristiche a un genere diverso come il fantasy, per questo il lavoro si faceva sempre più avvincente.

Dopo averlo visto in anteprima alla Festa del cinema di Roma, siamo rimasti particolarmente colpiti da alcuni aspetti. Nonostante sia un film fantasy Eli riesce a inserire degli elementi più vicini a lui riguardanti l’horror, soprattutto nella ritmica con alcune scene particolari. Per fare in modo che il film si cali in queste misteriose cupe atmosfere, la parte tecnica, quella che coinvolge scenografo e direttore della fotografia, nella realizzazione delle ambientazioni creano dei luoghi suggestivi, originali e al tempo stesso particolari. Unica nota dolente è legata agli effetti speciali. Durante tutto il film sono egregi, inspiegabilmente, in una delle ultime scene, annullano tutto ciò che di buono avevano fatto sino a quel momento, creando 15 secondi da incubo dove danno vita a una sequenza realizzata probabilmente con Paint.

Il cast artistico vede molto presente Jack Black, attore comico in voga nei primi anni 2000 che, dopo un periodo di assenza, è tornato in alcuni film. Rispetto a quel periodo c’è un netto miglioramento, ha lavorato sul diminuire i suoi eccessi, ogni battuta, ogni movimento del corpo o del viso era tutto troppo esagerato. Fortunatamente, grazie all’esperienza (e a una sempre più evidente somiglianza con Orson Wells) che ha acquisito quella maturazione che auspicavamo da tempo. Accanto a lui la sig.ra Blanchett che, anche se è presente per meno minuti rispetto allo zio, riesce a essere divina come sempre.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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