La Troika è vendicativa e neo-coloniale

Pubblicato il 19 Mar 2013 - 5:58am di Redazione
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Le reazioni dei partiti ciprioti alle decisioni della Troika

TroikaI partiti ciprioti hanno reagito con rabbia alla decisione dell’Eurogruppo, con il partito comunista AKEL che ha dichiarato di stare valutando la possibilità di proporre l’uscita di Cipro dalla moneta comune, l’euro. Il  loro leader, Andros Kyprianou, ha descritto il trattamento di Cipro da parte della Troika come “vendicativa e neo-coloniale“, affermando che “si sta cercando di imporre le loro scelte politiche su Cipro, portando il  paese e la gente a condizioni simili a quelle di altri paesi del sud europeo“, aggiungendo che considera il Presidente Nicos Anastasiades responsabile per questi sviluppi e, per questo, il suo partito si batterà per il rifiuto di queste misure.

Il ministro delle Comunicazioni Tasos Mitsopoulos ha avvertito, però, che l’alternativa era il crollo del settore bancario e la bancarotta.

Il DISY ha sostenuto che è stata una decisione dura, che è seguita a una decisione sbagliata sulla svalutazione del debito greco nel 2011, che ha portato, a sua volta, a enormi perdite per le banche dell’isola. Il vicepresidente del DISY, Averof Neophytou, ha però dichiarato che l’alternativa sarebbe pagare il costo di un fallimento disordinato: “La decisione è stata dolorosa, ma senza l’accordo la situazione sarebbe probabilmente tragica“,  affermando che comprende pienamente le preoccupazioni della gente, ma che purtroppo le possibilità da percorrere erano limitate. “Noi valuteremo le conseguenze dell’attuazione della proposta e quelle che saranno rigettate e prenderemo le nostre decisioni, avendo in mente il minore e doloroso impatto“, ha aggiunto.

I socialisti di Edek hanno attaccato l’Unione Europea, accusandola di “seppellire il principio di solidarietà comunitaria” e il governo cipriota per la sua “resa incondizionata” a richieste assurde e scandalose, aggiungendo che “non sarebbero tollerate né queste misure catastrofiche e senza precedenti, né l’umiliazione della Repubblica di Cipro e della sua gente“.

I partner di governo DIKO sono stati, invece,  cauti nel loro approccio, sostenendo che avevano bisogno di essere informati sulla decisione prima di prendere una posizione. Demetris Syllouris, presidente della EVROKO, ha tuttavia censurato il “ricatto inaccettabile” che alcuni “ambienti” europei hanno usato per forzare Cipro a un  accordo e che il governo non avrebbe ottenuto il suo appoggio: “Se ci hanno ucciso una volta non importa se ci uccidono una seconda volta. Questa è la nostra decisione“, ha dichiarato.

Il Partito dei Verdi ha dichiarato che le misure europee appoggiate dal governo non garantiranno la salvezza dell’economia di Cipro, ma “al contrario, le conseguenze sulla gente comune e sui lavoratori saranno dure, aggiungendosi alle sofferenze che il nostro popolo sta già vivendo“.

Il Presidente Anastasiades, secondo le parole del Ministro delle Comunicazioni Tasos Mitsopoulos “non appena farà ritorno a Cipro, convocherà una riunione dei leader politici per metterli davanti a fatti e scenari alternativi“, e alla domanda circa lo scenario alternativo, Mitsopoulos ha concluso la conferenza stampa in maniera brusca: “è la chiusura delle nostre banche, martedì, e il fallimento“.

George Psyllides

Traduzione di Emanuela Mercuri

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