Sovranità italiana e sovranità tedesca

Pubblicato il 13 Mar 2013 - 3:30am di Redazione

Sovranità italiana: è ancora possibile?

sovranità italiana

La Sovranità italiana esiste ancora? È un tema, questo, molto presente nelle discussioni di tutti i giorni (non solo sul web). Un tema, però, che, rispetto al resto d’Europa, non fa ancora parte delle agende politiche dei partiti presenti in Parlamento o che hanno tentato di entrarci. La stessa cosa vale, però, anche per la maggior parte dei media informativi. A noi sembra, invece, il caso di occuparcene.

Ovunque si parla e si discute di chi ha vinto e di chi ha perso, sulle analisi del voto di “cambiamento” degli italiani, lunghe disquisizioni e risibili appelli perché Beppe Grillo si dimostri “responsabile”. Salvo rare e lodevoli eccezioni, però, non si discute del tema essenziale uscito da queste elezioni: la fine della sovranità italiana. Nessuno dei competitori in campo, infatti, compreso il movimento di Beppe Grillo, come abbiamo qui argomentato, si è, nella sostanza, posto il problema di cosa sarebbe stato meglio e cosa avrebbero voluto gli elettori italiani. Ben più importante erano, e sono, i desiderata della Germania o degli Stati Uniti, della Merkel o di Obama.

Ma ci dicono che il rivendicare la sovranità italiana, e non solo quella italiana, non sarebbe niente più che un “sogno“, che non si può andare contro la “Storia degli Umani in via di evoluzione sul Pianeta Terra“. Insomma, che la perdita della sovranità italiana è un necessario obbligo per essere più moderni, progressisti e al passo con i tempi, è l’Europa che ce lo chiede!

Ma è ovunque così? Ne siamo sicuri?

Leggiamo infatti su Byoblu che all’interno del sogno europeo non siamo tutti uguali, che esistono figli e figliastri, che siamo tutti uguali ma qualcuno è più uguale degli altri, che mentre è uno scandalo e segno di inaccettabile populismo rivendicare la sovranità italiana, la stessa cosa non vale per la virtuosa Germania.

Per la seconda volta, infatti, dopo “avere in precedenza ridefinito e limitato il potere del MES, la potente organizzazione che gestisce il fondo Salva Stati, dichiarandone incostituzionali molte sue parti centrali, mentre i nostri rappresentanti firmavano tutto in nostro nome, nel silenzio generale dei media“, svendendo la sovranità italiana “come un venditore di aspirapolveri smaltisce le ultime scorte di magazzino“, anche questa volta i tedeschi ci hanno dato lezione di sovranità.

sovranità italianaIl 1 marzo scorso, infatti, “il Bundesrat (il senato delle regioni tedesco) si è opposto all’approvazione del Fiscal Compact, voluto e sostenuto dalla CDU di Angela Merkel, dopo che già il Bundestag aveva dato il suo assenso, alla fine del 2012″ e, dunque, “per ora la Germania respinge il Fiscal Compact. Ci si ritrova, dunque, nella paradossale situazione per cui lo Stato che più d’ogni altro aveva sostenuto questo provvedimento a livello europeo, imponendolo di fatto a 25 dei 27 membri dell’UE, ora si mostra estremamente riluttante nell’approvarlo“.

Per chi scrive, tale situazione non appare per nulla paradossale, ma l’estrema conseguenza di una costruzione monetaria, economica e politica come quella europea dominata dalla Germania. Ci sembra perfettamente normale che, come in ogni costruzione imperialistica, il tema della sovranità possa essere rivendicato esclusivamente da chi ha la forza per farlo. Non è, dunque, uno scandalo, ma rientra nella normalità il fatto che “l’’Italia, manco a dirlo, è stata uno tra i più solerti dei 12 Stati che già lo hanno ratificato, senza che nessuna discussione al riguardo avvenisse né in Parlamento né sui media. Obbedire e tacere: è stata questa la logica dominante. Oltre, ovviamente, a quella di condannare le sparute voci critiche. Ed è così che ci ritroveremo a pagare una cifra che oscillerà tra i 50 e i 70 miliardi all’anno, per i prossimi vent’anni”.

Rivendicare la sovranità italiana rimanendo nell’Unione Europea e all’interno dell’Eurozona, come ancora retoricamente qualcuno fa, come potete ben leggere in alcuni degli articoli presenti in questo portale d’informazione, non solo è difficile, è impossibile.

Chi lo fa, mente sapendo di mentire. Il nostro compito sarà, anche in questo ambito, cercare di smentire tutti i luoghi comuni espressi, non solo dai nostri rappresentanti, ma anche dalla maggior parte dell’informazione italiana.


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