Indennità di disoccupazione, Naspi 2015: novità per i lavoratori stagionali e ritardi nei pagamenti

Pubblicato il 27 Ago 2015 - 7:48pm di Ubaldo Cricchi

Ci sono novità sulla durata della Naspi 2015 per quanto riguarda i lavoratori stagionali: con il decreto sulla riforma delle integrazioni salariali viene confermata la salvaguardia per coloro che sono occupati in modo temporaneo nel settore del turismo. La deroga scatta in quei casi in cui l’indennità di discoccupazione Naspi ha una durata inferiore ai sei mesi; quando si verifica questa condizione, i lavoratori stagionali possono beneficiare anche dei periodi di disoccupazione fruiti nell’arco degli ultimi quattro anni.

Le novità della Naspi per i lavoratori stagionali del turismo

In pratica, i periodi di disoccupazione già fruiti (attraverso RR o MiniAspi 2012) dai dipendenti stagionali del settore turismo non andranno ad incidere sul periodo di riferimento utilizzato come parametro per il calcolo del nuovo assegno di disoccupazione. La deroga è valida solo per i lavoratori stagionali del turismo e solo per i casi di disoccupazione che si sono verificati o si verificheranno tra il primo Maggio e il 31 Dicembre 2015.

Questa novità va ad integrare quanto disposto dalle circolari dell’Inps in tema Naspi che tutelano per il 2015 i lavoratori precari di ogni settore tramite un meccanismo di recupero dai contributi lavorativi dei quattro anni che hanno preceduto la cessazione del lavoro.

Con questo accorgimento in pratica si prolunga il periodo di erogazione della Naspi nei casi in cui questa risulti inferiore ai sei mesi. Il semestre rimane comunque come il limite massimo per la corresponsione dell’indennità. Le misure sono state pensate per non penalizzare oltremodo i lavoratori stagionali, soprattutto quelli che risultano occupati per almeno sei mesi all’anno.

 

I ritardi nei pagamenti delle indennità di disoccupazione

Intanto alcuni media riferiscono dei ritardi nei pagamenti delle nuove indennità di disoccupazione: chi attende i soldi della Naspi dovrà aspettare ancora un po’. Dal 15 Luglio fino ad ora, delle 430.000 domande ricevuto, solo la metà è stata evasa; agli altri, tra cui moltissimi precari della scuola, non è ancora giunto neanche un centesimo.

Tito Boeri, il presidente dell’Inps, giustifica i ritardi facendo presente che le nuove precedure e il cambio di sistema necessitano di un po’ di tempo per essere messi a regime. In realtà i ritardi nei pagamenti c’erano anche con la vecchia Aspi (colpa della Tesoreria unica non rapidissima nella trasmissione dei documenti all’Inps) e ora c’è la sensazione che le questioni si siano accumulate.

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Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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