Influenza Febbraio 2019: sintomi influenza intestinale con o senza febbre, rimedi naturali bambini e adulti

Pubblicato il 28 Gen 2019 - 2:38pm di Ubaldo Cricchi

Cerchiamo di capire come dobbiamo comportarci per affrontare al meglio l’influenza di febbraio 2019. Proprio a cavallo tra gennaio e il mese più corto dell’anno è previsto il picco stagionale: l’incidenza sfiora i dieci casi ogni mille paziente e ogni settimana circa 500/600 mila italiani (adulti, ma anche e soprattutto bambini) combattono contro i classici sintomi della malattia. Come se non bastasse alcuni giornali riportano anche un aumento degli episodi della cosiddetta influenza intestinale: per cercare di stare alla larga dai malanni o per provare a rimettersi in forma presto bisogna conoscere bene il nemico e imparare a combatterlo: diamo un’occhiata ai migliori rimedi naturali contro la febbre, il raffreddore e gli altri sintomi influenzali.

Come sarà l’influenza di febbraio 2019?

Gli ultimi dati pubblicati fanno riferimento ad un’incidenza di 28,29 casi ogni mille pazienti tra i bambini piccoli di età compresa tra i 0 e i 4 anni; l’incidenza scende a 12,98 casi su mille assistiti tra i giovani della fascia tra i 5 e i 14 anni, a 8,76 casi su mille pazienti per quanto riguarda gli adulti con età tra i 15 e i 64 anni e a 3,97 casi su mille assistiti tra gli anziani. Anche se con percentuali diverse possiamo dire che l’influenza non risparmia nessuna fascia di età: dall’inizio della stagione (ovvero dalla metà del mese di ottobre) fino all’ultima settimana di gennaio sono stati registrati quasi tre milioni di casi, ma il picco è previsto proprio in questo periodo. Dobbiamo aspettarci quindi un’influenza di febbraio 2019 un po’ più “invadente” del solito (l’anno scorso la stagione raggiunse il suo massimo all’inizio del mese di gennaio), anche se secondo gli esperti si parla di una stagione a minore intensità.

L’influenza può essere definita come un’infezione respiratoria originata da virus (in questo periodo soprattutto quelli di tipo A, in particolar modo A-H1N1 e A-H3N2): nella maggior parte dei casi si risolve autonomamente nel giro di qualche giorno senza causare particolare problemi, ma questo non significa che sia un problema da sottovalutare: per alcune persone (le cosiddette categorie a rischio) l’influenza può trasformarsi in qualcosa di più serio; devono quindi stare particolarmente attenti i bambini molto piccoli, le persone anziane e chi soffre di malattie croniche: per loro il pericolo di complicanze è più alto. La sinusite, l’otite e l polmonite rientrano tra le complicanze che possono essere scatenate dall’influenza, che indebolisce il sistema immunitario e in determinati soggetti può favorire le infezioni batteriche.

Come si manifesta la malattia: sintomi e durata

I sintomi dell’influenza di febbraio 2019 sono quelli che ormai abbiamo imparato a conoscere, ovvero febbre, raffreddore, tosse, mal di testa, dolori muscolari, nausea, sensazione di malessere generale e, soprattutto nei più piccoli, diarrea e vomito. Per essere definito tale, dal punto di vista medico il malato influenzale è quella persona che oltre alla febbre superiore ai 38 gradi comparsa improvvisamente presenta almeno uno di questi sintomi:

  • brividi
  • mal di testa
  • malessere diffuso
  • mancanza di appetito
  • aumento della sudorazione

abbinato ad almeno un sintomo respiratorio tra:

Per quanto riguarda i bambini i sintomi sono più o meno gli stessi, anche se nei bimbi molto piccoli la febbre può salire pure sopra i 39,5 gradi e si possono manifestare dolori o fastidi gastrici, con tanto di vomito e diarrea; gli occhi possono arrossarsi e il piccolo può lamentare dolori alle orecchie e agli arti. Sia negli adulti che nei bambini i sintomi non compaiono immediatamente dopo il contagio, ma dopo un periodo che di solito va dalle 24 ore ai quattro giorni. Nelle persone sane c’è un completo recupero nel giro di pochi giorni (più o meno una settimana), ma si dovrebbe stare a casa anche per un paio di giorni dopo la scomparsa dei sintomi perché si è ancora contagiosi; la tosse è la manifestazione influenzale che si può trascinare per più tempo. I bambini hanno bisogno di qualche giorno in più per recuperare pienamente.

Contagio, prevenzione e cura

Beccarsi l’influenza purtroppo è molto facile; il contagio può avvenire in due modi:

  • contagio diretto, ovvero si respirano le piccolissime goccioline di saliva che vengono espulse da un soggetto già ammalato quando tossisce e starnutisce, ma anche quando parla o semplicemente respira;
  • contagio indiretto, ovvero si portano alla bocca, al naso o agli occhi le mani dopo aver toccato una superficie contaminata.

Il modo migliore per guarire dall’influenza di febbraio 2019 è, ovviamente, cercare di non farsi contagiare; la parola d’ordine quindi è: prevenzione. Lo strumento migliore per evitare il contagio è il vaccino, anche se ormai abbiamo superato il periodo consigliato per sottoporsi alla vaccinazione (dalla metà di ottobre fino alla fine di dicembre), ma questo non significa che non si possa cercare di evitare il contagio; in effetti basterebbe seguire alcune semplici regole per ridurre il rischio:

  • ovviamente bisognerebbe evitare di stare a contatto con persone ammalate (la biancheria, gli asciugamani e le posate utilizzati dalla persona malata devono essere lavati con cura prima di essere riutilizzati da altre persone);
  • se a casa c’è una persona già contagiata bisognerebbe anche pulire e disinfettare le superfici;
  • bisogna lavarsi le mani spesso e bene con acqua e sapone (se si è fuori casa vanno benissimo i gel a base alcolica);
  • bisogna coprire naso e bocca quando si starnutisce o si tossisce e gettare immediatamente il fazzoletto usato;
  • evitare se possibile di frequentare i luoghi chiusi e affollati, che rappresentano i luoghi ideali per la diffusione dei virus.

Ma se non si riesce ad evitare il contagio cosa bisogna fare per superare al meglio l’influenza? Come abbiamo detto prima, nella maggior parte dei casi l’influenza scompare spontaneamente nel giro i pochi giorni senza lasciare problemi: per questo motivo le persone adulte e sane non hanno la necessità di rivolgersi al medico e per guarire si limitano a seguire alcuni comportamenti (stare al caldo, riposarsi e rimanere idratati) e a scegliere i rimedi che possono accelerare il processo di guarigione. Non è quindi necessario ricorrere ai farmaci, che comunque vanno assunti solo ed esclusivamente dopo aver sentito il parere del medico. Sul mercato esistono dei medicinali specifici per contrastare l’influenza (gli antivirali), ma devono essere assunti entro 48 ore, altrimenti non possono essere efficaci; in alternativa il dottore può consigliare l’assunzione di medicinali sintomatici, cioè quelli che possono attenuare i sintomi, senza però modificare il normale decorso della malattia: giusto per fare un esempio possiamo citare la Tachipirina, che può essere presa per abbassare la febbre. Ancora una volta dobbiamo ribadire un concetto: gli antibiotici non servono a nulla contro l’influenza (anzi, la loro assunzione scriteriata può anche essere dannosa)! Gli antibiotici vengono creati per contrastare i batteri, mentre l’influenza è causata da virus: il medico può prescriverli solo nei casi necessari e comunque solo dopo una visita.

I migliori rimedi naturali contro l’influenza

Se non è necessario prendere i farmaci però nulla vieta ad una persona influenzata di cercare di ridurre i sintomi o accelerare il recupero ricorrendo ai rimedi naturali. Lo abbiamo già detto prima, ma è giusto ripeterlo: il rimedio numero uno è il riposo; bisogna dare al corpo il giusto tempo per riprendersi e rimanendo a casa si riduce il rischio di contagiare gli altri. E poi bisogna aprire un’ampia parentesi per quanto riguarda l’alimentazione: giusto pochi giorni fa la Coldiretti ha lanciato il suo Vitamina Day, ovvero un evento organizzato per far conoscere quelli che sono stati definiti i rimedi contadini con cui è possibile difendersi dai classici male di stagione: è stato ribadito che una dieta corretta a base di sali minerali e Vitamina C può essere una preziosa alleata contro le più classiche sindromi da raffreddamento: spazio quindi agli agrumi, ma anche a frutti un po’ sottovalutati come il kiwi, che è ricco di Vitamina C e in più ha un effetto benefico contro i radicali liberi che il corpo produce in quantità maggiori durante il periodo invernale. Frutta fresca e verdura di stagione a tavola quindi, ma anche come rimedio contro l’influenza; parliamo del limone per esempio: può essere utile per alleviare il mal di gola (facendo dei gargarismi con mezzo bicchiere d0acqua salata e il succo di due limoni), la tosse (bevendo del succo di limone con un po’ di miele) e il raffreddore (aspirando il succo). Al Vitamina Day sono stati svelati tanti altri rimedi naturali efficaci: l’infuso di acqua bollente con foglie di basilico fresco può essere utile per fare degli sciacqui e dare sollievo alla gola infiammata; il centrifugato di carote con un po’ di miele è un toccasana contro la raucedine.

L’aglio ha tantissime proprietà benefiche ed è un disinfettante anche la gola e per il naso: il miscuglio di aglio schiacciato, miele e latte caldo magari può far storcere il naso, ma è una vera “pozione magica”. Per liberare le vie respiratori i fumenti sono l’ideale: in pratica basta respirare i vapori provenienti da un contenitore di acqua bollente in cui sono state messe alcune gocce di olio essenziale di eucalipto. Il miele l’abbiamo già citato spesso e questo può far capire quanto possa essere utile in caso di influenza: può essere utilizzato anche per fare una tisana anti-raffreddore con un pizzico di cannella. Si dice che la frutta secca (mandorle, noci, pistacchi…) riesca a rafforzare le difese immunitarie e dare energia. Anche lo zenzero ha tante proprietà: oltre ad essere un antidolorifico naturale può essere utilizzato per liberare le cavità nasali e ridurre le infiammazioni (si può fare una tisana da bere calda prima di andare a dormire). Il brodo di pollo fornisce all’organismo le proteine necessarie per contrastare meglio il virus e se viene consumato caldo svolge anche un’azione fluidificante su catarro e muco.

Il boom dell’influenza intestinale tra adulti e bambini

Ad inizio articolo abbiamo fatto riferimento anche al boom di casi di influenza intestinale di febbraio 2019. La gastroenterite è un’infiammazione virale che colpisce stomaco e intestino: i suoi sintomi principali sono il dolore addominale, la nausea, il vomito, la diarrea, la perdita di appetito e, meno frequentemente, la febbre. I virus che causano l’influenza intestinale sono diversi da quelli della normale influenza stagionale (per questo motivo sarebbe più corretto chiamarla gastroenterite virale), ma le due malattie sono accomunate dall’ampia diffusione e dalla facilità di contagio; questo può avvenire sia tramite contatto con le persone infette che consumando bevande o cibi infetti Si può fare prevenzione lavandosi spesso le mani, disinfettando le superfici contaminate ed evitando il cibo e l’acqua che potrebbero essere contaminati. Anche in questo caso il problema si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni senza causare conseguenze a lungo termine, ma può essere pericolosa per le persone che non sono in grado di badare a loro stesse e per i bambini molto piccoli. Il pericolo maggiore legato alla gastroenterite è rappresentato dalla disidratazione, visto che con il vomito e la diarrea si perdono tantissimi liquidi.

Quando ci si rende conto di aver contratto l’influenza intestinale bisogna inizialmente smettere di bere e di magiare, in modo da lasciare per qualche ora lo stomaco libero; in seguito bisogna bere liquidi in abbondanza per evitare la disidratazione (che può dare anche sensazione di stordimento): se si fa fatica a tollerare l’assunzione di liquidi bisogna cercare di bere a piccoli sorsi. Solo al termine della fase acuta sarà possibile tornare a mangiare qualcosa, inserendo gradualmente cibi solidi nella propria alimentazione: si deve iniziare con cibi facilmente digeribili, poveri di fibra e leggeri come il riso, il pollo, i crackers e le banane mature (bisogna smettere i mangiare se si ripresenta la nausea). Per alcuni giorni sarebbe meglio stare lontani dal latte e dai suoi derivati, dall’alcol, dal caffè, dai cibi grassi o troppo conditi, dai dolci, dai cibi fritti e dal tabacco. Bisogna riposarsi molto, anche perché la malattia e la disidratazione possono indebolire la persona. Sarebbe giusto rivolgersi al medico se il vomito e la diarrea si manifestano per più di alcuni giorni, se la febbre sale oltre i 38 gradi e mezzo, se si fa fatica a stare in piedi e si avverte una sensazione di stordimento, se ci sono tracce di sangue nella diarrea e se il dolore addominale si fa particolarmente forte.

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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