Ingiusta detenzione: calcolo risarcimento danni, riparazione e formulario indennizzo

Pubblicato il 29 Mar 2018 - 6:21pm di Sara Di Terlizzi

Nell’articolo di oggi parleremo dell’ingiusta detenzione e di come calcolare il risarcimento dei danni. Per chiedere l’ingiusta detenzione infatti deve essere fatto un formulario particolare. In caso questo argomento vi interessi e vogliate saperne di più, continuate a leggere l’articolo e non perdetevi nulla.

Come calcolare il risarcimento danni o l’indennizzo dell’ingiusta detenzione

In caso in cui si arrivi a richiedere l’indennizzo che è previsto come riparazione all’ingiusta detenzione, la Cassazione Penale nel 16 luglio del 2009 ha stabilito che questa somma sia il rapporto tra la somma massima che viene messa a disposizione del legislatore, che è di 516.456,90 euro, il termine della durata massima di custodia cautelare, che viene espresso in giorni, e i giorni effettivi in cui si è stati detenuti ingiustamente.

La somma che deriva da questo calcolo, alla fine, è di 235,82 euro per ciascun giorno passato in detenzione ingiustamente. Naturalmente, la somma può essere dimezzata, diventando di 177,91 euro, in caso si tratti di arresti domiciliari. Tutto ciò è però regolamentato dal giudice, che garantisce in modo razionale un giudizio senza pretese.

Questo calcolo aritmetico costituisce infatti, una situazione tipo, astratta, che non è detto valga per ogni caso. Ogni situazione è diversa dall’altra, vi sono diversi fattori, che andranno a stabilire dei cambiamenti o delle variazioni per quanto riguarda l’indennizzo che verrà richiesto.

Dovranno quindi essere esaminati diversi fattori, documenti, la storia dell’imputato, il suo ruolo e soprattutto le conseguenze che la detenzione ingiustamente subita ha avuto su di lui.

Il giudice esaminerà la situazione, fornendo poi le sue motivazioni. Naturalmente non sarà possibile per il giudice superare il tetto massimo del risarcimento giornaliero, ma gli sarà invece possibile mantenerlo più basso, in base ai fattori appena citati.

Casi di riparazione dell’ingiusta detenzione

Vi sono due tipi di casi di riparazione: quelli di riparazione per ingiusta detenzione, che sono quelli che avvengono prima di una condanna, perciò prima del processo. E quelli di riparazione che deriva da un errore di tipo giudiziario, che riguardano invece quelli avvenuti dopo un giudizio instaurato, quindi dopo una condanna.

Secondo il codice di procedura penale, in caso in cui vi sia stato un errore nella detenzione di una persona, è possibile richiedere una riparazione per aver scontato dei giorni in detenzione. Questo diritto è soggettivo e fa parte della Convenzione dei diritti dell’uomo.

La domanda di riparazione deve essere fatta almeno entro due anni dal giorno in cui la sentenza di detenzione è diventata effettiva. Va portata alla cancelleria della Corte di Appello del distretto in cui vi è stata la sentenza o l’archiviazione del procedimento che ha portato poi alla detenzione.

Altre cose da sapere sull’ingiusta detenzione

Naturalmente, nel momento in cui verrà fatta la domanda di indennizzo, meglio detta la riparazione per ingiusta detenzione, bisognerà munirsi di un legale che abbia una procura speciale. In caso in cui non poteste permettervi un avvocato, attraverso le condizioni del vostro reddito, potrete chiederne uno a spese dello Stato.

In caso in cui, la detenzione ingiusta vi abbia fatto perdere il vostro posto di lavoro, in base alla legge avete il diritto di essere reintegrati a pieni doveri nel posto di lavoro perso. Naturalmente questo in caso in cui andreste a vincere la causa, e foste assolti o in caso venisse archiviato il vostro caso.

Infatti, nel 2005, la Corte di Giustizia di Strasburgo ha affermato che l’indennizzo per ingiusta detenzione possa essere concesso nel momento in cui la persona viene assolta, o venga disposta l’archiviazione del caso o in caso in cui la persona condannata sia stata colpevolizzata senza prove o indizi che ne conseguano la detenzione.

Si afferma quindi che la detenzione è ingiusta quando la persona imputata, dopo il procedimento penale, viene prosciolta dalle sue accuse e viene assolta, e quindi riconosciuta come innocente.

Vi sono tre casi in cui questo può accadere:

  • Perché non ha mai commesso il fatto per cui è stata accusata.
  • Perché il fatto di cui è stata accusata non è in realtà un reato.
  • Perché il fatto per cui è stata accusata non è un reato previsto dalla legge.

Vi vogliamo inoltre ricordare che questo tipo di indennizzo non è facile da ottenere, e che le procedure saranno molto lunghe. Questo non significa però che dovrete lasciarvi scoraggiare. È un vostro diritto come uomini e cittadini e, in caso foste stati detenuti ingiustamente, è vostro dovere chiedere un indennizzo.

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