Intervento setto nasale deviato e turbinati: come funziona e quanto dura la convalescenza

Pubblicato il 6 Nov 2018 - 4:08pm di Virginia Massullo

Non c’è bisogno di ricordare quanto il naso sia fondamentale per la vita di un essere umano: tuttavia a volte si possono presentare dei problemi che lo riguardano e che devono essere risolti, anche chirurgicamente, per evitare problematiche più serie. Una di queste complicazioni può riguardare il setto nasale deviato: quando infatti un naso presenta tali caratteristiche, può dare vita in alcuni casi a sintomi e patologie più o meno gravi. In questo caso urge un intervento chirurgico al setto nasale deviato e ai turbinati; vediamo allora nel dettaglio come funziona un’operazione simile e quanto dura la convalescenza.

Setto nasale deviato e turbinati, come funziona l’intervento?

Il naso non serve solo a respirare come possono intuire tutti: è un ottimo strumento per filtrare l’aria che respiriamo e si rende ovviamente necessario per dei polmoni che funzionino bene. Ma da che cosa è formato esattamente un naso umano? Le due fosse nasali sono ben visibili a tutti, ma quello che forse in pochi sanno è che ognuna delle due è costituita da tre formazioni carnose, chiamate turbinati, che si dividono rispettivamente in: inferiore, medio e superiore. Una parte fondamentale del naso è quella struttura costituita in parte da osso e in parte da cartilagine, chiamata setto nasale: una sorta di parete centrale che serve a separare le due fosse nasali e che dà un sostegno generale al naso. Ma quando un naso non funziona correttamente? Esattamente quando si presenta al suo interno un’ostruzione: questa può essere di tipo mucoso e quindi dovuta ad un semplice raffreddore o ad uno stato influenzale; i turbinati subiscono un’alterazione che non li fa lavorare bene a causa degli sbalzi di temperatura. In questi casi, come è ovvio, basta semplicemente curare la sintomatologia influenzale e aspettare che tutto torni alla normalità. Ma ci sono altri casi nei quali è impossibile che il funzionamento del naso si normalizzi autonomamente: stiamo parlando proprio della deviazione del setto nasale, e cioè quando per una conformazione congenita di tutto il teschio, sono presenti delle piccole o grandi deviazioni della parete centrale del naso.

In alcuni casi, quando la deformazione è talmente lieve da non costituire un problema per la respirazione e per i polmoni, coloro che soffrono di un simile difetto non se ne accorgono nemmeno, e spesso non è perciò nemmeno necessario intervenire dall’esterno. In altri casi, però, un intervento chirurgico si rende necessario una volta che si sia stabilito grazie ad una valutazione esterna e ad una ispezione interna del naso, che la deviazione del setto nasale vada ad influire negativamente su tutto l’apparato respiratorio. In genere si procede prima con una rinomanometria, per stabilire se effettivamente il paziente respiri bene o meno in condizioni normali; poi ci si concentra sui turbinati nasali, per verificare se partecipino anche loro ad una eventuale ostruzione; e inoltre si procede con tutta un’altra serie di test, per arrivare a verificare quali siano le effettive cause che portano ad una disfunzione della respirazione attraverso il naso. Rimane il fatto, comunque, che quando si accerta che le problematiche nella respirazione sono dovute alla deviazione del setto nasale, o ad una ipertrofia del turbinati nasali, non ci sono terapie e farmaci che possano risolvere il problema, e si deve quindi per forza procedere con un’operazione chirurgica. Ma come funziona l’intervento? Si tratta comunque di un’operazione piuttosto semplice, di tipo ambulatoriale, che nella maggior parte dei casi non richiede l’anestesia totale, ma sola quella locale, e che dura poco più di un’ora. Nel caso di ipertrofia dei turbinati si mirerà a correggere il rigonfiamento della formazione carnosa coinvolta, mentre nel caso della deviazione del setto nasale, allora si provvederà a far tornare centrale la struttura ossea-cartilaginea.

Intervento al setto nasale deviato e turbinati: quanto dura la convalescenza

Abbiamo visto come se da una parte l’intervento chirurgico al setto nasale deviato e ai turbinatisi renda necessario nei casi in cui la respirazione sia effettivamente ostruita, dall’altro lato si parla di un’operazione davvero molto semplice e veloce, che nei casi in cui non si sia usata l’anestesia totale, richiede solamente qualche ora d’attesa in ambulatorio per aspettare che passi l’effetto dell’anestesia. Nel caso in cui, invece, il chirurgo abbia ritenuto necessario procedere con l’anestesia generale, allora sarà bene trattenere il paziente almeno per una notte in osservazione; generalmente, comunque, a meno di patologie particolari pregresse, si opta per un intervento che sia il meno invasivo possibile, e quindi per un’anestesia che sia locale. Una volta terminata l’operazione, allora, quanto dura la convalescenza? A seconda del soggetto operato e del tipo di intervento la convalescenza può durare da alcuni giorni ad alcune settimane, e presenta delle caratteristiche che sono abbastanza comuni nei pazienti operati, ma che non vanno sottovalutate.

Si parla di dolori al naso e di emorragie, che sono del tutto naturali, ma che sono comunque dolorose, e quindi necessitano delle giuste attenzioni, per evitare l’insorgere di problemi ulteriori. Per tentate di alleviare questi fastidi si consiglia innanzitutto un riposo pressoché totale, soprattutto nei primi giorni; quasi sempre capita, però, che la posizione sdraiata sul letto risulti molto scomoda e acuisca i dolori al naso. In questo caso si consiglia di dormire con la testa più alzata del solito, magari usando più cuscini, in modo da trovare la giusta posizione per dormire e riposare senza ulteriori fastidi. L’esercizio fisico è, perciò, assolutamente sconsigliato, così come tutte quelle attività che prevedono sforzi e di conseguenza un aumento della pressione sanguigna, che non farebbe altro che peggiorare le emorragie e la perdita di sangue dal naso. Inoltre bisogna ricordare di non soffiarsi mai il naso, anche se a volte se ne senta l’esigenza, e di cercare di non toccarlo o premerlo, stando attenti anche ad indossare camicie e giacchetti che si indossino dalle maniche e non maglioni e felpe, da indossare dalla testa. L’assenza completa di dolore arriverà dopo qualche settimana, mentre per essere sicuri di non incorrere in ulteriori complicazioni, si dovranno aspettare dai tre ai sei mesi, a seconda dei casi specifici.

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