Iran: l’accordo della discordia

Pubblicato il 30 Mar 2015 - 5:55pm di Irene Masala

Il 31 marzo avrà luogo l’incontro decisivo, a Losanna, tra il gruppo negoziale 5+1 (Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Germania, Cina e Russia) e l’Iran. Il neo eletto primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha definito l’ipotetico accordo sul nucleare una minaccia per l’intera umanità.

“Per quello che sta emergendo, questo accordo conferma tutte le nostre preoccupazioni e va anche oltre”. Secondo fonti ufficiali non ci sarebbe al momento nessuna vera intesa sul tavolo e diversi punti sarebbero ancora sul piano della trattativa. Gli aspetti più spinosi riguardano la durata dell’accordo, tra gli 11 e i 15 anni per le potenze occidentali, meno per Teheran, la rimozione delle sanzioni, che potrebbe essere immediata o dilazionata nel tempo, e i margini esatti entro i quali si potrebbe muovere la ricerca iraniana nel campo del nucleare. L’aspetto più controverso è rappresentato, tuttavia, dallo stoccaggio delle scorte di uranio arricchito, inizialmente dirette in Russia. I funzionari iraniani starebbero infatti insistendo sul mantenimento del proprio combustibile nucleare all’interno del territorio nazionale: “L’esportazione di scorte di uranio arricchito non è nel nostro programma e non intendiamo inviarle all’estero”.

Intanto il supporto iraniano ai ribelli Houthi, che combattono contro le forze sunnite nello Yemen, preoccupa non solo Israele ma anche l’Arabia Saudita, secondo la quale sarebbe un grossolano errore lasciare all’Iran la possibilità di conservare grandi quantità di combustibile nucleare, anche nella forma più diluita auspicata dalla controparte occidentale.

Il segretario di Stato americano, John Kerry, ha annullato il suo rientro negli Stati Uniti per poter proseguire, insieme al ministro degli esteri iraniano, tedesco e all’Alto Rappresentante della politica estera europea,  le trattative che si concluderanno domani in Svizzera.

Di diverso avviso il ministro della Difesa israeliano, Moshe Yaalon, che tenta il tutto per tutto per bloccare l’accordo: “L’asse Iran-Losanna-Yemen è pericoloso per l’umanità e va fermato”. Un Iran sulla soglia del nucleare, aggiunge, potrebbe essere la vera tragedia sia per i regimi moderati del Medio Oriente, che per l’intero occidente. A tal riguardo assicura che i servizi segreti israeliani hanno già avuto ordine di organizzarsi per far fronte alla nuova minaccia e prepararsi a neutralizzarla ovunque e in qualunque momento.

Info sull'Autore

Laureata in Scienze Politiche e Giornalismo ed Editoria, da anni si occupa di geopolitica e relazioni internazionali, con particolare interesse per il Medio Oriente e il conflitto arabo-israeliano. Due grandi passioni, scrivere e viaggiare, l'hanno portata a trascorrere gli ultimi sei anni tra Roma, Valencia e Israele/Palestina. Ha inoltre frequentato il Master in Giornalismo Internazionale organizzato dall'IGS (Institute for Global Studies) e dallo Stato Maggiore della Difesa, nell'ambito del quale ha avuto modo di trascorrere due settimane come giornalista embedded nelle basi Unifil in Libano.

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