Differenze tra ischemia e ictus: lati in comune e come si distinguono

Pubblicato il 19 Feb 2022 - 11:29am di Alessandra Corbo

Quando parliamo di ischemia e di ictus, oltre a preoccuparci molto, tendiamo molto spesso a pensare che siano la stessa cosa. Tanto che la maggior parte di noi utilizza i due termini come sinonimi per indicare una stessa condizione clinica. Forse, a trarre in inganno, è il fatto che si tratta di due complicazioni patologiche a carico della massa cerebrale. In realtà, pur avendo dei punti di contatto, le due complicanze hanno natura e sintomatologia ben differenti. In questo articolo, vedremo quali sono le somiglianze, le differenze e le motivazioni per le quali spesso tendiamo a confonderli.

Ischemia e ictus sono sinonimi? Sono la stessa cosa?

Per comprendere perché ictus e ischemia non siano da considerarsi la stessa cosa è necessario capire le rispettive caratteristiche e le rispettive definizioni cliniche.

L’ictus (dal latino: “colpo”) è un episodio acuto di origine vascolare cerebrale che si verifica a seguito di un episodio emorragico o come conseguenza di un attacco cardiaco.

L’ischemia, invece, è una diminuzione o completa cessazione dell’apporto di sangue in uno specifico distretto vascolare.

Da quanto appena detto si comprende facilmente come i due episodi clinici non possano essere considerati la stessa cosa, proprio perché è diversa l’origine del problema e soprattutto le manifestazioni esteriori delle complicanze derivate dalle due differenti situazioni.

Vediamo in dettaglio quali sono le differenze.

Differenze tra ischemia e ictus: ecco cosa cambia

L’ictus ischemico è probabilmente l’evento clinico più comune e anche la principale causa di morte nel nostro paese. Tuttavia, malgrado colpiscono entrambi il cervello, sono molteplici le differenze tra le due patologie.

Per conoscere le differenze, come prima cosa occorre sapere che esistono due tipi di ictus e due tipi di ischemia:

  • Ictus emorragico: provocato dalla rottura di un’arteria cerebrale con conseguente versamento di sangue. Si tratta di un evento raro (costituisce solo il 15% degli ictus che si manifestano ogni anno), ma dalla prognosi infausta: più del 60% dei soggetti colpiti va incontro alla morte;
  • Ictus ischemico: definito anche infarto cerebrale, è provocato dall’occlusione di una o di entrambe le carotidi, le arterie che portano il sangue al cervello. L’ischemia generata a seguito all’evento rappresenta l’85% degli ictus e può essere più o meno grave; in molti casi è possibile limitare i danni al cervello e ottenere un buon recupero del paziente attraverso una terapia mirata al recupero delle funzionalità compromesse;
  • Ischemia trombotica: causata dal mancato afflusso di sangue in una delle vene del cervello a causa di un trombo (coagulo di sangue);
  • Ischemia embolitica: causata dal mancato afflusso di sangue – come nel caso dell’ischemia di tipo trombotica – ma in una vena posizionata in un distretto corporeo periferico e quindi non all’interno del cervello.

A questo punto dovrebbero essere più chiare le differenze tra i due episodi clinici che appaiono molto differenti: l’ictus infatti comporta un danno dovuto alla mancanza di una corretta ossigenazione di un’area del cervello, l’ischemia invece è una condizione di mancato afflusso totale o parziale di sangue che tuttavia può comportare un ictus.

Infine, per completezza, occorre soffermarsi su un episodio a parte costituito dall’attacco ischemico transitorio (TIA), che a sua volta corrisponderebbe a un piccolo ictus provocato dal mancato afflusso di sangue in una vena o arteria del cervello per una piccolissima frazione di secondo. Si tratta di un attacco ischemico che provoca un ictus, che solitamente non lascia segni, né strascichi, ma che rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare e da sottoporre a indagine per comprendere che non sia originato da un disturbo ben più grave.

Perché si tende a confondere l’ischemia con l’ictus: i punti in comune

Alla luce delle differenze, verrebbe quindi da chiedersi come mai la tendenza comune, è quella di confondere le due complicanze cliniche.

In realtà la risposta è semplice: perché pur essendo due disturbi differenti, hanno numerosi punti in comune, soprattutto per quanto riguarda la sintomatologia.

Come prima cosa occorre specificare che sia per l’ictus che per l’ischemia, i disturbi variano soprattutto in base alla vastità e al tipo di area del cervello interessata. Entrambe le condizioni poi sono molto simili perché sono improvvise e colpiscono bruscamente i soggetti colpiti.

Anche nei sintomi le due patologie si assomigliano molto. Passiamo ai lati in comune. Tra i sintomi caratteristici, sia dell’ictus che dell’ischemia, troviamo:

  • Intenso mal di testa. Probabilmente si tratta del primo sintomo avvertito da quasi la totalità dei pazienti colpiti. Il mal di testa è molto forte e penetrante. In termini tecnici, il dolore avvertito viene chiamato di tipo trafittivo perché diventa invalidante. Il dolore spesso si accompagna a nausea e vomito e, nei casi più gravi, alla perdita di coscienza;
  • Paralisi e intorpidimento della faccia. Generalmente infatti il paziente non riesce a controllare i muscoli facciali e una parte del volto o del corpo risulta priva di espressione oppure mostra movimenti incontrollati;
  • Difficoltà deambulatoria. Il paziente, improvvisamente, non riesce più a camminare e perde facilmente l’equilibrio, incespicando, soffrendo di vertigini e perdendo il senso della coordinazione del corpo;
  • Senso di confusione. Il soggetto colpito mostra segni di confusione generale, non riuscendo a collocarsi nel tempo e nello spazio;
  • Difficoltà di linguaggio. Improvvisamente il paziente inizia a non articolare bene le parole perciò inizia a farfugliare e a parlare in modo confuso e senza un nesso logico;
  • Difficoltà visive. Il paziente inizia a confondere i piani visivi, ad avere alterazioni della vista come offuscamento e vista doppia. Altri pazienti riferiscono anche di aver visto come dei lampi nel proprio campo visivo oppure delle piccole macchie scure (effetto mosca);
  • Sensazione di debolezza. Si tratta di un sintomo piuttosto vago, ma che in questi casi insorge all’improvviso, accompagnandosi spesso e senso di intorpidimento, formicolio e difficoltà a muovere specifiche aree del corpo.

In presenza di questa sintomatologia, è bene avvertire subito il medico o chiamare immediatamente il 118, perché intervenire subito sull’insorgenza dell’ictus e dell’ischemia può salvare la vita al paziente e contenere i danni provocati. Tuttavia, per evitare di incorrere in queste gravi complicanze di salute sarebbe necessario evitare il fumo e condurre una vita sana, oltre a svolgere periodicamente i controlli necessari a tenere d’occhio le situazioni di rischio come l’ipertensione e i disturbi cardiaci.

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