La Befana vien di notte: recensione del primo “cinecarbone” con Paola Cortellesi e Stefano Fresi

Pubblicato il 6 Gen 2019 - 8:11am di Francesco Salvetti

Arriva nelle sale “La Befana vien di notte” il primo “cinecarbone” con Paola Cortellesi e Stefano Fresi, scritto da Nicola Guaglianone.

Paola è una maestra di scuola elementare. Tiene a cuore ognuno dei suoi alunni e ha, su di sé, una maledizione che porta cons e da tantissimi anni. Sono proprio i suoi studenti, un bel giorno, in seguito alla scomparsa della loro maestra, ad organizzare una spedizione per andare a cercarla. In un viaggio si possono fare tante scoperte, magari personaggi nascosti che si celano dietro dei volti accoglienti? Forse.

Videorecensione del nostro inviato

Recensione del film “La Befana vien di notte”

Chi è la Befana? Una strega? un eroe negativo? La signora che ogni 6 gennaio gira per il mondo a riempire le calze lasciate alla finestra viene da molto lontano, con la sua scopa e le sue scarpe tutte rotte, pronta a premiarci se ci siamo comportati bene con doni o dolciumi e ammonirci in caso di comportamento negativo regalando carbone. Il personaggio della Befana è pressoché molto simile a Babbo Natale, si differenziano per 2 aspetti: il primo è legato al valore educativo, il secondo è l’utilizzo dei diritti d’immagine visto che “Babbo Natale presta il suo volto alla più importante bevanda al mondo, mentre a me non hanno offerto neanche la pubblicità dei lassativi”. Con questa battuta geniale detta dalla protagonista, anche nel suo essere così realmente presumibile, ha inizio il ritorno al cinema di Michele Soavi, con Paola Cortellesi e Stefano Fresi, scritto da Nicola Guaglianone.

Il vero personaggio che ha posto le basiper questo lavoro è però proprio Nicola, visto che il film è nato grazie alla sua sceneggiatura. Mentre scriveva aveva già in mente il volto di Paola, un’attrice rassicurante, che riesce a parlare a grandi e piccini per un film nato per le famiglie, da rivedere ogni anno anche a casa sotto il plaid con la cioccolata calda. Questo “cinecarbone” si inserisce in una filmografia sulla Befana molto povera di contenuti e, da tradizione di Guaglianone, attinge dal reale e dal credibile, pur essendo un fantasy.

Come ci ricorda l’ultimo film di Virzì (“Notti Magiche”): “Non dimenticatevi di guardare fuori dalla finestra per fare cinema”; Nicola scrive una sceneggiatura credibile in ogni momento. A partire dalle parole di presentazione della Befana, lamentatasi per gli affanni fisici, la monotonia della sua maledizione e soprattutto la battuta sul rivale, il tutto con un fondo di femminismo, perché le donne in realtà sono le vere protagoniste del film. Un altro momento “realista” è legato alla descrizione dei ragazzi, seppur a livello recitativo tutti fenomenali, è nelle loro dinamiche che Nicola va ad immettere la sua lente d’ingrandimento approfondendone le situazioni di collegamento. Innanzitutto, descrivendone il gruppo di scuola come un crogiuolo di razze, dove si evincono delle leggere derive di razzismo nei momenti di maggior nervosismo, dove le ragazze sono le vere leader e su tutte, il personaggio di Sveva, interpretato da Cloe Romagnoli, che guida i compagni verso la loro avventura e un possibile momento di crescita.

Il film ha anche un importante valore educativo. A partire dall’epifania che, come ci ha insegnato Joyce nei “Dubliners”, è quel momento rivelatore, in questo caso appreso dai ragazzi dopo l’avventura. Nel film troviamo inoltre un evidente messaggio contro il bullismo che si evince in tutta la storia ma soprattutto con la battuta detta dalla maestra Paola all’uscita di scuola: “A me i bulli stanno sulle palle, solo difendendovi a vicenda ce la farete.”.

Il ritorno al cinema di Michele Soavi che restituisce al cinema italiano un genere troppo dimenticato come il fantasy, una Paola Cortellesi sempre impeccabile, Stefano Fresi che ricorda un cattivo col volto di Garfield, il tutto in un film per tutta la famiglia, da non perdere, per regalarvi delle feste all’insegna della spensieratezza.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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