La Corea del Nord e il cinema

Pubblicato il 1 Apr 2013 - 4:28pm di Redazione

Il Cinema può essere ancora una guida per il presente, ma necessità di distribuzione

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I giorni di festa possono stimolare alcune riflessioni, tra un’abbuffata e l’altra, sul valore e sul senso del cinema e i suoi rapporti con l’attualità, con la Storia che si fa sotto i nostri occhi. Sapere, essere informati, è importante, fondamentale per sviluppare un senso critico e la propria capacità di esprimersi ma, nonostante le innumerevoli possibilità a cui oggi ogni persona dotata di connessione internet avrebbe accesso, la realtà è spesso preclusa a causa di scelte per lo meno poco valide, penalizzante per uno spettatore che volontà di approfondire, di farsi domande, e magari cercare risposte.

Per circostanziare il discorso su qualcosa di concreto, in questi giorni pasquali molti organi d’informazione hanno dato risalto alle ultime minacce di guerra lanciate da parte della Nord Corea nei confronti dei nemici storici della dittatura comunista, Corea del Sud e Stati Uniti. Si è parlato di guerra nucleari, unità missilistiche in allerta, di basi militari, e così via. Non è difficile pensare che tanti abbiano recepito con indifferenza questa notizia, e siano passati ad altro; per altri, però, sicuramente si è aperto un mondo a noi ben conosciuto, quella di una dittatura in cui le libertà fondamentali dell’uomo sono negate da quasi settant’anni, senza che se ne veda un via d’uscita.

Ed è qui che entra in gioco il ruolo del cinema, come possibile bussola, come indagatore, corpo che ispeziona la realtà, i meccanismi tra gli uomini e le loro debolezze, le loro fragilità e le loro incertezze. Perché il mito del superuomo nordcoreano, il dio in terra Kim Il-Sung da cui sono discesi i suoi successori al potere, prima Kim Jong-Il e ora Kim Jong-Un, il giovane leader tornato in patria dopo gli anni di formazione in Svizzera la cui capigliatura fa tendenza a Pyongyang, ha trasmesso da sempre l’idea di capi totalmente distanti, estranei alla quotidianità di un popolo ridotto alla schiavitù e alla fame, soggiogato da un potere tanto visibile nelle sue manifestazioni esteriori ed effimere quanto irraggiungibile e inattaccabile nei fatti. Ed è in questa quotidianità, inred-chapel questa realtà di tutti i giorni, che il cinema ha anche il dovere di inserirsi.

Negli ultimi tempi, in particolare, due film lo hanno fatto con esito particolarmente positivo: in ordine rigorosamente cronologico, The Red Chapel di Mads Brügger e The defector: Escape from North Korea di Ann Shin. Si tratta di due opere che aiutano a svelare e a scomporre il mosaico del mistero di questo piccolo Paese così in auge in questi ultimi tempi, elementi importanti nell’insieme di pubblicazioni, siti internet e reportage che stanno cercando di fare luce sull’ultimo baluardo della dittatura comunista nel mondo, tra manifestazioni al limite del ridicolo e tentativi di fuga disperati verso una possibile condizione migliore.

Sono due film agli antipodi, ma sono soprattutto film da noi invisibili, condannati dalla miopia della distribuzione cinematografica e dei festival, che forse non si rendono conto dell’importanza dell’analisi dell’attualità, o magari proprio dell’attualità di certi avvenimenti. E fa specie verificare la programmazione cinematografica di questi giorni, ormai sempre più schiacciata da filmacci in serie di provenienza geografica limitata, totalmente privi di alcuno scopo se non della consumazione rapida in stile fast food. Quasi viene da chiedersi quanto sia distante il pensiero tra un dittatore asiatico e quello di chi nel libero Occidente costringe a visioni limitate. Magari tra quarant’anni ci troveremo a guardare questi documenti di un passato ormai lontano come reperti di una realtà che, però, avrà ancora molto da insegnarci anche per il nostro futuro, come è capitato al sottoscritto riguardando Sbatti il mostro in prima pagina, trasmesso su Iris all’ora di pranzo di un uggioso primo aprile.

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3 Commenti finora. Sentitevi liberi di unirsi a questa conversazione.

  1. onofrio 2 Aprile 2013 at 10:38 - Reply

    Complimenti, bell’articolo. L’ho trovato interessante. Ma non è proprio possibile vedere questi due film? Saluti.

  2. admin 2 Aprile 2013 at 11:51 - Reply

    Certamente non in italiano. Ma puoi vedere qui: http://www.imdb.com/title/tt2407504/

    • alessandro 2 Aprile 2013 at 19:01 - Reply

      ti ringrazio. oltre al link già segnalato, sul sito ufficiale di “the defector” trovi l’elenco dei festival dove viene proiettato..non sono proprio vicino casa purtroppo: http://thedefectormovie.posterous.com/pages/where-to-see-it
      “the red chapel” si trova x esempio su amazon in dvd (non italiano)

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