La Torre Nera: recensione del film tratto dal romanzo di Stephen King con Idris Elba e il premio Oscar Matthew McConaughey

Pubblicato il 10 Ago 2017 - 10:55am di Francesco Salvetti

Arriva nelle sale “La Torre nera” il nuovo film con Matthew McConaughey e Idris Elba  tratto dal romanzo di Stephen King. Vi forniremo trama e recensione.

Il piccolo Jake ha perso suo padre di recente, la madre si è risposata. Nel frattempo c’è un altro mondo dove una Torre Nera è messa sotto attacco da Walter, il Dio Rosso, che grazie all’energia prelevata dai bambini, attraverso un sofisticato marchingegno, ne lede la stabilità. La Torre è al centro di più mondi e “Quello che avviene in un mondo echeggia in altri”, questo è il motivo per cui sulla terra vengono percepiti molti terremoti. Il pistolero Roland è l’unico che tiene testa a Walter ma non può da solo difendere la Torre. Ma il loro mondo e il nostro, riusciranno mai ad incontrarsi?

La torre nera, recensione del film (2017)

Benvenuta nuova stagione! La scorsa settimana Annabelle 2 ha aperto le porte a un nuovo corso. Cosa ci aspettiamo dal nuovo anno ve ne abbiamo parlato qualche giorno fa, ora si comincia a fare sul serio.

Molto spesso in sala troviamo film che sono frutto di trasposizione che sia da testo teatrale o romanzo. Il passaggio dal libro a film è una pratica complessa, ci si interroga spesso sulla fedeltà, sulla scelta dei tagli in alcune parti, sull’immaginario che ognuno si crea riguardo ai volti dei protagonisti, ma in tutto ciò viene sempre dimenticato un concetto: sono due linguaggi espressivi totalmente differenti.

Per questo motivo nella trasformazione filmica tante cose vengono modificate: in gergo si chiama “resa cinematografica”. Da questa premessa parte l’analisi del film ”La torre nera”: un romanzo di 7 libri scritti da Stephen King racchiusi in 95 minuti diretti da Nikolaj Arcel.

Se pensiamo che “Il Signore degli anelli”, grazie  a Peter Jackson, è stato diviso in 3 film, la scelta di Nikolaj appare molto rischiosa. I fan più accaniti di Stephen King se non effettuano le considerazioni enunciate in precedenza, quando vedranno il film rimarranno molto delusi. Per tutti gli altri, lo apprezzeranno come un buon prodotto di intrattenimento che mixa abilmente una narrazione fluida a coinvolgenti scene d’azione.

La “fluida narrazione” si nota nel sottotesto della storia di Jake. Un analisi acuta sui bambini, così fragili, così deboli di fronte agli abusi, ma con un dono, il “tocco”. Walter, per distruggere la torre, necessità di quel dono per aumentare l’energia della sua arma. Ma cos’è questo “tocco”? E’ quel candore che ogni bambino porta con se, quella sensibilità nel capire il mondo anche molto più di tanti adulti. Interessante è anche il rapporto con le figure paterne che emerge in entrambi i protagonisti, da un lato il pistolero che ripete una filastrocca in cui sottolinea l’importanza del volto del padre (“…Io non miro con la mano miro con l’occhio, chi mira con la mano ha dimenticato il volto di suo padre..”), dall’altro Jake che dopo il padre si sente crollare il mondo addosso, proprio come sta accadendo alla Torre.

Le “coinvolgenti scene d’azione” ce le regala Idris Elba. Il pistolero, la cui scelta attoriale è lontana dal romanzo, sarà protagonista in ogni sparatoria con dei sinuosi movimenti dinamici, curati al minimo dettaglio, con una presa dei proiettili che sfida le leggi della fisica ma che al cinema accresce il livello dell’action.

E’ curioso che oltre a un riferimento a “It” (con il remake che uscirà a fine Ottobre) riguardo un mondo nascosto dei bambini, c’è anche una citazione più recente, inerente a “Scappa Get out” nelle modifiche facciali per apparire più umani e continuare a vivere.

Matthew McConaughey, Idris Elba, Stephen King, 10 Agosto e 95  minuti di intrattenimento sono pronti, servitevi pure.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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