Local Tax, Governo Renzi pensa allo stop con l’abolizione di Tasi e Imu su prima casa

Pubblicato il 11 Set 2015 - 2:21pm di Ubaldo Cricchi

L’abolizione delle tasse sulle prime case e lo stop alla riforma del Catasto potrebbero portare all’abbandono del progetto sulla Local Tax, ovvero l’imposta unica che avrebbe dovuto racchiudere tutti i tributi comunali. Il futuro della nuova tassa locale era subito parso in dubbio dopo gli annunci di Matteo Renzi sulla volontà del Governo di eliminare Tasi e Imu sulle prime case.

Senza Tasi e Imu su prima casa la Local Tax peserebbe troppo sugli altri immobili

E proprio Tasi e Imu nell’idea originale rappresentavano i pilastri della Local Tax: senza di loro il tributo-contenitore avrebbe raccolto solamente gli adempimenti relativi alle pubblicità e alle affissioni, all’occupazione del suolo pubblico e, forse, la Tari. In questo modo però la Local Tax, sommato ad Imu e Tasi, peserebbe sulle seconde case più dell’11,4% stabilito come tetto massimo; tra le opzioni studiate dai tecnici c’era quella di portare l’aliquota fino all’1,2%.

Insomma, l’abolizione delle tasse sulla prima casa avrebbe comportato un aumento della tassazione sugli altri immobili attraverso la Local Tax. E proprio questo sarebbe il motivo che sta spingendo il Governo verso la scelta di riporre il progetto della nuova tassa locale nel cassetto, così come è già accaduto per la riforma del Catasto a cui, tra l’altro, la Local Tax era strettamente collegata e che è stata archiviata perché la revisione delle rendite poteva essere percepita come un inasprimento della pressione fiscale.

Il Tesoro alza le stime del Pil

Il consigliere economico del Premier Renzi, Yoram Gutgeld, ha dichiarato che il Tesoro sarebbe pronto a rivedere le stime di crescita del prodotto interno lordo per il 2015 e il 2016 con la prossima nota di aggiornamento del Ministero dell’Economia. Le stime del Pil per il 2015 passeranno da 0,7% a 0,9%, mentre per il 2016 ci sarà un rialzo dall’1,4% all’1,6% o 1,7%.

Sempre Gutgeld ha confermato che l’Esecutivo è intenzionato ad anticipare il taglio dell’Ires alle imprese del Meridione: l’aliquota pagata sugli utili aziendali scenderà nel 2017 dal 27,5% al 24% (andando al di sotto di quella fissata in Spagna, indicata da Renzi come modello di virtuosità), ma per dare una scossa più importante, al Sud l’Ires potrebbe abbassarsi ulteriormente: si tratta solo di un’ipotesi, ma i tecnici stanno lavorando per valutarne l’attuabilità.

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Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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