Matrimoni gay, gli USA dicono «sì»

Pubblicato il 26 Giu 2015 - 6:45pm di Redazione

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha detto finalmente «sì» dando il via libera ai matrimoni gay.
Gay e lesbiche hanno finalmente il diritto di sposarsi e celebrare la loro unione. Questo significa che tutti i 50 Stati che compongono gli Stati Uniti d’America dovranno permettere a due persone dello stesso sesso di sposarsi e riconoscere i matrimoni omosessuali contratti in qualsiasi parte del Paese. La sentenza, molto attesa, ha stabilito che il matrimonio è di fatto un diritto garantito dalla Costituzione, senza eccezioni e, quindi, anche per le coppie gay.
Fino ad oggi la questione era stata lasciata ai singoli Stati: solamente 37 quelli che hanno deciso, negli anni, di legalizzare i matrimoni gay.

Obama si è così pronunciato

Dopo la decisione dello scorso giovedì, in cui i nove giudici hanno dato ragione all’amministrazione Obama per quel che concerne la riforma sanitaria, i tali si sono pronunciati anche sul 14esimo emendamento, riguardante i diritti di cittadinanza e la stessa protezione davanti alla legge.
Quello di oggi è stato definito dal Presidente Barack Obama in persona «un grande passo verso l’uguaglianza». Obama, da sempre sostenitore dei social, ha così twittato: «Oggi è un grande passo nella nostra marcia verso l’uguaglianza. Coppie gay e lesbiche ora hanno il diritto di sposarsi, proprio come chiunque altro.» Tendenza immediata per l’hashtag da lui lanciato: #LoveWins

Il Presidente, in conferenza stampa, ha poi aggiunto: «Una vittoria per l’America, che deve essere molto orgogliosa dopo la sentenza della Corte Suprema».
Con la notizia di oggi vanno a cadere quelle barriere poste precedentemente dalla libertà di scelta dei singoli Stati per ciò che riguardava i matrimoni gay. Molte coppie, difatti, pur essendo sposate legalmente, vedevano decadere tutti i diritti acquisiti trasferendosi in uno stato in cui il matrimonio omosessuale non era riconosciuto.

Con questa decisione sui matrimoni gay gli Stati Uniti si differenziano ancora una volta. Si aspetta un cambiamento anche in Europa dove, solamente nove Stati, non prevedono alcuna forma di tutela per le coppie omosessuali, fra questi anche l’Italia.

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