Mutui irregolari: come riconoscerli e fare ricorso, servizi Le Iene e Striscia La Notizia

Pubblicato il 9 Lug 2018 - 12:25pm di Tiziana Biviano

Le tipologie di mutuo da poter richiedere sappiamo essere molteplici, ma cosa accade quando l’utente si accorge in tempo di essere stato truffato? A chi deve rivolgersi allora per tentare di ottenere un rimborso da parte della banca effettuando così un ricorso? Andiamo a scoprire come comportarsi nei casi dei cosiddetti mutui irregolari, dei quali già si parla molto anche attraverso i media.

Quando i mutui si definiscono irregolari e come capirlo

L’argomento dei mutui irregolari è già stato ampiamente discusso da alcune trasmissioni italiane quali Le Iene e Striscia la Notizia, alle quali molti utenti hanno scelto di rivolgersi per esternare il proprio problema e i propri dubbi in cerca di risposte e chiarimenti. Un mutuo si può definire irregolare per vari motivi, e quelli che più sono saltati all’occhio degli utenti più attenti sono specificatamente due: una diseguaglianza in termini di interessi, il che vale a dire che quando il soggetto richiedente il mutuo ottiene dalla banca una determinata somma di denaro, è tenuto a restituire a questa nei termini di tempo prestabiliti, la medesima somma più l’ammontare dei tassi di interesse definiti per legge. Spesso capita come si può notare attraverso i servizi mandati in onda a Le Iene e Striscia La Notizia, che al tasso di interesse concordato tra banca ed utente, alle volte venga sostituito un altro tasso di gran lunga maggiore, quello che potremmo definire come tasso di usura. L’intestatario del mutuo dunque si ritrova in sostanza a tenere conto di due differenti tassi di interessi nei riguardi del medesimo mutuo. Andando più nel dettaglio, come può un utente insospettito nel vedere il suo debito con la banca diminuire in minor tempo rispetto al previsto, capire se effettivamente è vittima di una truffa a tutti gli effetti?

In tal caso giunge come prova il contratto firmato al momento dell’attivazione del mutuo, all’interno del quale il secondo tasso di interesse, quello chiaramente non conforme alla legge, viene definito come “coefficiente di ammortamento capitale”, una dicitura spesso riportata in piccoli caratteri difficili da leggere, e che non saltano all’occhio di un osservatore. Per dare una risposta a tutti gli utenti insospettiti divedere il loro debito con la banca non estinguersi come previsto, il programma di Canale 5 ha ben pensato di andare a rivolgersi direttamente alla fonte, ovvero alla Banca d’italia, dove i responsabili hanno immediatamente smentito che possa esistere una dicitura definita come coefficiente di ammortamento capitale; spiegazione confermata anche da parte dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, che dichiara tutti i mutui contenenti tale dicitura all’interno del contratto stipulato tra utente e finanziaria, come irregolari e illegali. Come se non bastasse, quando il cliente tenta di ricevere una rispsota andando a fare riferimento direttamente alla filiale presso la quale il suo mutuo è stato accolto, il più delle volte non riesce ad ottenere risposta o deve accontentarsi di sentirsi dire che tale coefficiente serve a garantire l’ammontare costante della rata per tutta la durata del mutuo.

Una ulteriore irregolarità nei mutui, argomento discusso da tv e giornali, è anche quella riguardante la cosiddetta surroga, che in parole semplici starebbe ad indicare il passaggio di un mutuo da una banca all’altra semplicemente per usufruire di tassi di interesse più vantaggiosi. Anche in questi casi però, come riscontrato da molti utenti, la truffa si nasconde dietro l’angolo; andiamo a scoprire il perché. Il passaggio di intestazione di un mutuo da una società finanziaria ad un’altra, secondo il Decreto Bersani relativo all’anno 2007 deve avvenire in maniera gratuita e il cliente della banca non deve farsi carico di alcuna spesa relativa al trasferimento. Alcune banche però, tendono a celare dietro alla gratuità di tale servizio, l’obbligo di stipulare delle polizze assicurative che in realtà come tutti sanno, sono per legge facoltative e dunque l’utente intestatario del prestito non deve necessariamente farsi carico di alcune assicurazione. Anche in questo caso, il problema si è risolto andando alla fonte, ovvero l’Associazione dei Consumatori, che ha dichiarato essere illegale l’obbligo da parte di alcune banche e società finanziarie italiane, di far sottoscrivere ad un intestatario di un mutuo una polizza sulla vita, soluzione utilizzata per far pagare in manira ingannevole e nascota, la procedura della surroga. Dalle recenti indagini di mercato è stato praticamente dimostrato che il 50% dei mutui sembrano essere in difetto per quello che viene definito “vizio di forma”, per cui il mutuo non rispetta quelli che sono i punti base per definire la concessione di denaro legale. Come si fa allora in questi caso a chiedere ricorso? A quali professionisti è necessario fare affidamento se un utente riscontra uno di questi problemi?

Ricorso per risarcimento mutuo irregolare

Una volta constatata e dimostrata una effettiva incoerenza all’interno del contratto stipulato tra l’utente intestatario del mutuo  e la banca o società finanziaria, la prima cosa da fare è rivolgersi ad un legale che sia quantomeno esperto di pratiche finanziarie e possa confermare ulteriormente l’esistenza del vizio di forma. Nei riguardi di un mutuo irregolare, un utente non solo può chiedere il recesso e dunque la cessazione del contratto e del rapporto con la banca, ma può oltremodo ricorrere anche alla richiesta di un rimborso totale o parziale della somma ottenuta. Per calcolare il rimborso che in genere spetterebbe all’utente è necessario ricorrere ad una specifica analisi tecnica che tenga in considerazione non solo l’ammontare dei tassi di interesse usurari, ma anche dei mesi di durata di tale truffa. In Italia ci sono stati già casi di processi tenutosi alla Corte di Cassazione, attraverso i quali le banche hanno dovuto in tutti i casi restituire al cliente la somma dovuta.Una volta fatto riferimento ad un legale, la prima cosa necessaria da effettuare è quella di verificare se effettivamente in termini di tempo, i tassi della banca risultano essere illegali. Ciò significa che risalendo all’anno in cui il mutuo è stato concordato, bisognerà fare riferimento a quella che per la legge italiana era la cosiddetta “soglia di interesse” da non superare. Oltrepassato quel margine, qualsiasi contratto che prevede dei tassi di interesse maggiorati diventa illegale e quindi la banca è colpevole del reato di usura nei riguardi del cliente.

La maggior parte delle sentenze della Corte di Cassazioneterminano con una decisione più che chiara, che ribadisce come la banca debba obbligatoriamente rimborsare al cliente la somma che ha estorto in maniera ingannevole attraverso i tassi di usura. Tutti gli interessi usurari sono pertanto illegali e dunque non dovuti alla banca. La legge che fa riferimento al reato di usura, e grazie alla quale un cittadino italiano può far valere il suo diritto di recesso da un mutuo irregolare e non solo, è la seguente: legge n.108 del 1996. In alcuni casi da alcuni legali è stato addirittura riscontrato che la banca mette per iscritto all’interno del contratto, che in nessun caso l’intestatario denuncerà la banca per reati quali usura o simili. Una ragione in più per prestare attenzione al momento della firma, che tra le altre cose viene sempre richiesta all’atto dell’attivazione e al cliente non viene permesso di far visionare il contratto ad una propria persona di fiducia o al proprio commercialista. Anche in questo caso la banca va contro a quella che è la legge sulla trasparenza bancaria. Una riprova del fatto che nella gran parte dei casi il cliente viene costretto a firmare dei contratti standard e prestampati senza avere la possibilità neppure di farli visionare a chi di fiducia, cadendo quindi inevitabilmente nel tranello.

Prima di procedere in ogni caso ad un contenzioso per via penale che possa anche richiedere non solo più tempo, ma anche uno sperpero di denaro inimmaginabile, il cliente truffato potrebbe tentare di avvalersi della cosiddetta via di mediazione, cercando in tal senso di raggiungere un accordo con la banca o l’istituto al quale è stato richiesto il mutuo. Certamente questa non sembra essere la via più semplice, ma vale la pena provare. Seguendo la via legale un cliente intestatario di un prestito, dopo un tot di anni, certamente otterrà la vittoria della causa in questione e allora la banca sarà costretta a ricalcolare il tasso di interesse standard dell’anno di riferimento, e a realizzare un nuovo piano di ammortamento per la somma che l’utente deve ancora rimborsare.  A questo punto se pensate di essere stati truffati,rileggete il contratto nei minimi dettagli in ogni sua parte, e procedete in caso di dubbi a richiedere una perizia economica finanziaria al vostro legale, che vi aiuterà a scoprire dove sono celate le anomalie che la banca mette in atto ad ogni pagamento della rata concordata ogni mese.

Info sull'Autore

Lascia Una Risposta