Mutui a tassi agevolati per i medici, novità dall’Enpam

Pubblicato il 16 Giu 2015 - 1:36pm di Andrea Mollas

L’ Enpam (Ente nazionale previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri) ha deciso di andare incontro ai propri iscritti, pubblicando un bando per concedere ai dentisti e medici 100 milioni di euro in mutui agevolati (l’ente previdenziale non ne concedeva più dagli anni ’70). Questi mutui avranno un importo massimo di 300mila euro a tasso fisso e potranno durare fino a 30 anni. La richiesta di mutuo, oltre a finanziare l’ acquisto, la costruzione o la restaurazione della prima casa, potrà essere richiesto anche per poter sostituirne un altro già esistente.

Metà agli under 45

Il 50 % dei soldi verrà dato a tutti gli iscritti under 45, con un tasso fisso del 2,55% annuo. Coloro che chiederanno un mutuo dovranno avere il reddito maggiore di 26.046 euro; per gli under 35 invece la cifra scende a 20mila euro lordi, a patto che il richiedente lavori in partita Iva con il regime dei minimi.

Il restante a tutti gli altri

L’ altra metà invece sarà a disposizione agli iscritti di tutte le età, compresi quelli con più di 45 anni: per loro il tasso fisso sarà del 2,95%, con il limite minimo di reddito che dovrà essere di 32.557 euro per qualsiasi richiedente. Inoltre la richiesta di mutuo prevede anche un tetto massimo che, se superato, fa si che il mutuo non possa più essere richiesto.

Click day

Sebbene gli iscritti potranno già da oggi entrare nella loro area riservata per poter fare richiesta del mutuo, il click day del 22 settembre sarà il giorno X in cui poter formalizzare tale richiesta, così da poter dare a tutti le stesse possibilità di riuscita.

“Vecchie e nuove generazioni allo stesso livello”

Anche il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti ha voluto dire la sua in merito a questa nuova iniziativa: “Premesso che i nostri investimenti devono dare redditività per finanziare le prestazioni previdenziali e assistenziali, è assolutamente necessario investire sui nostri iscritti, specie se giovani. Infatti crediamo in una parità di interessi tra diverse generazioni. Inoltre il patrimonio della fondazione è costituito da contributi pagati da chi ha lavorato per fare da garanzia alla previdenza dei lavoratori di oggi. Parte quota del patrimonio può essere anche investibile seppur in maniera profittevole su iscritti e lavoro, così da instaurare un circolo vizioso”.

Info sull'Autore

Nato a Roma, 23 anni, laureando in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'università "La Sapienza" di Roma. Aspirante giornalista, grande passione verso lo sport e la scrittura, sempre alla ricerca di novità da raccontare. Collaboro con la testata giornalistica Corretta Informazione.it.

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