Nemiche per la pelle, recensione del film commedia con Claudia Gerini e Margherita Buy

Pubblicato il 16 Apr 2016 - 3:44pm di Francesca Sirignano

Dal 14 aprile è in sala “Nemiche per la pelle“, l’ultimo film di Lucini definito dallo stesso regista una commedia di matrice femminista. Il soggetto stesso, infatti, è stato “partorito” da una delle protagoniste, Margherita Buy, la quale da tempo aveva in mente di raccontare una storia dove due personaggi femminili, completamente opposti, venissero messi in scena nelle loro peripezie. La Buy interpreta Lucia, affiancata da Claudia Gerini, la quale ha la parte di Fabiola.

Trama del film “Nemiche per la pelle”

Le due protagoniste hanno nel film anche il ruolo di rivali: la prima, Lucia, è l’ex moglie di Paolo, del quale nel film non c’è una presenza fisica vera e propria ma le cui azioni sono fondamentali ai fini della trama. Fabiola, invece, ne è la moglie attuale. Quest’ultima ha un carattere molto esuberante e prepotente, è a capo di un’agenzia immobiliare di lusso in cui fa marciare i dipendenti come tanti piccoli soldatini ai suoi comandi. Una donna dalle molte risorse, di classe, che sa farsi rispettare, con la risposta sempre pronta a controbattere gli interlocutori e a strappare una risata agli spettatori. Lucia invece incarna per lo più la figura della “santarellina” amante degli animali, tutta persa nel suo mondo fatto di cibi biologici, spiritismi, libri particolari come “La vera storia del Tibet”. Ha un cane, Gino, che ama più di ogni altra cosa e che considera come un figlio. Solo quando entrerà nella sua vita Paolino Junior, il bambino lasciato in eredità da Paolo alle due donne, ella capirà insieme a Fabiola il vero significato dell’essere madre e i sacrifici e le emozioni che questo istinto femminile comporta.

Recensione di Nemiche per la pelle e cast tecnico

I caratteri diversi delle due donne sono stati definiti perfettamente complementari  da Luca Lucini, il quale si è molto affezionato alla figura di queste due protagoniste come un uomo che deve in qualche modo salvaguardare coloro che sono allo stesso tempo il seme e la radice dell’albero della famiglia. La donna in questo film è protagonista assoluta, i due caratteri diversi permettono di mettere in scena le diverse sfumature del genere femminile, mentre i tanti maschi senza attributi fanno da cornice al quadro di questa pellicola cinematografica.

Tra di essi i più importanti sono rappresentati nel film da Gianpaolo Morelli che ha la parte di Giacomo, un artista incompreso e nuovo compagno di Lucia, della quale è innamorato perso ma da cui non riceve la stessa intensità di sentimento. Altra figura maschile ancora meno incisiva di Giacomo è incarnata da Stefano, l’avvocato cui spetta il duro compito di informare le due signore delle ultime volontà di Paolo e che le seguirà, suo malgrado, nella questione del bambino, sopportando i loro battibecchi, sbalzi d’umore, assorbendosi la loro ira e rischiando anche di finire in galera per averle assecondate nelle loro follie.

Sceneggiato da due donne, Doriana Leondeff e Francesca Manieri, che hanno dato vita ad un copione scorrevole e frizzante capace di far immedesimare ancor più lo spettatore nella mentalità e quotidianità femminile. Direttore della fotografia è invece Claudio Cofrancesco, il quale ha rispettato la volontà del regista di utilizzare la macchina da presa come una semplice finestra sul racconto, esente da virtuosismi che avrebbero potuto togliere rilevanza alla sceneggiatura.

Lucini ha incoraggiato le protagoniste all’esagerazione dei loro personaggi, sicuro del fatto che non sarebbero sfociate nel grottesco e ha così reso possibile la presenza di una comicità molto sottile e naturale, che non viene meno anche nei momenti più drammatici del film. Esse sono come il diavolo e l’acqua santa, il primo è sicuramente incarnato dal personaggio della Gerini, che le calza a pennello nonostante ella dica di condividere con esso solo la passione per i tacchi nella vita reale. Tale confessione non fa che confermare, dunque, l’eccellenza della sua interpretazione, che regalerà la maggior parte delle risate al grande pubblico.

Margherita Buy porta invece il merito di averci regalato un soggetto molto attuale e dunque piacevole da vedere, nella cui storia sicuramente riusciranno ad immedesimarsi molte donne. Il piccolo Paolo, interpretato da una nuova scoperta nel mondo dei piccoli attori, ovvero Jasper Cabal, può essere considerato l’unico gioiellino maschile che regalerà i toni della commozione e della tenerezza ad alcuni tratti della commedia e risveglierà l’istinto materno delle due donne, rimasto sepolto per i più diversi motivi; sarà la spinta necessaria a far mettere da parte le controversie di queste due “nemiche per la pelle” e svelerà la loro differente ma comune fragilità.

Attualità dei temi

Questa commedia si fa portavoce di temi molto contemporanei che riguardano sia i rapporti tra uomo e donna ai giorni nostri sia la maternità all’epoca di una spiccata emancipazione femminile. Tutto è portato a livelli estremi, per essere in qualche modo in linea con i toni della commedia. La figura maschile è rappresentata come sottomessa e senza capacità di prendere una posizione nel caso di Stefano, come l’ultima ruota del carro nel caso dell’artista incompreso Giacomo, ma quello che più rispecchia sicuramente molte situazioni attuali è la figura di Paolo, dalla bocca di Fabiola usciranno tali  veritiere parole che lo descrivono alla perfezione: “Quando un uomo lascia un’altra per te, prima o poi lascerà te per un’altra“. Esse testimoniano la precarietà dei matrimoni ai giorni nostri, o comunque delle relazioni in generale che vengono prese con molta poca serietà.

Altro tema molto vicino ai nostri tempi è il modo in cui la carriera e gli interessi personali delle donne, le quali ormai hanno superato le barriere maschiliste del passato che le vedevano solo mogli e madri di famiglia quasi obbligate, abbiano un po’ fatto dimenticare loro il naturale bisogno di essere madri. Il fatto che tutto ciò sia visto e raccontato in un’ottica femminile viene confermato dal fatto che la sentenza finale del giudice, per quanto riguarda la questione del bambino, sarà affidata ad un’anziana giudice donna, la saggezza della quale meglio può comprendere le complicate dinamiche delle due contendenti e le motivazioni delle loro azioni, così da poter suggerire la soluzione migliore per il bene di tutti.

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