Novità Voucher Lavoro Inps 2017: cosa cambia tra valore massimo e tasse, come funziona per prestazione occasionale

Pubblicato il 2 Ott 2016 - 11:32am di Ubaldo Cricchi

Pochi giorni fa il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo che correggerà il Jobs Act; tra le tante novità previste ci sono quelle che riguardano i voucher lavoro, uno strumento che, come confermato dall’Inps, è molto utilizzato nell’ambito del lavoro accessorio e delle prestazioni occasionali: scopriamo come funzionano i buoni e cosa cambia a livello di tasse e valore massimo.

Cosa sono i voucher lavoro: valore, tasse e meccanismo di pagamento delle prestazioni occasionali

Prima di affrontare il capitolo relativo alle novità è doverosa una prefazione per spiegare cosa sono i voucher lavoro: si tratta di una modalità di inquadramento che può essere utilizzata solo in caso di lavoro occasionale; non parliamo quindi di un vero contratto, ma di una sorta di tagliando che il committente (datore di lavoro) consegna al prestatore (lavoratore) per una determinata prestazione lavorativa. I buoni hanno un valore di 10 euro lordi: il lavoratore ne incasserà 7,5, mentre la parte restante viene divisa tra contributi che confluiranno nella Gestione Separata Inps (1,3 euro), Inail (70 centesimi) e Inps (che trattiene per sé 50 centesimi).

La particolarità dei voucher lavoro è che non c’è nessuno scambio di denaro diretto tra il committente e il prestatore: il primo acquista e attiva il voucher seguendo una procedura telematica e lo consegna al prestatore al termine dell’attività lavorativa; il prestatore poi potrà riscuotere il buono a partire dal secondo giorno successivo alla fine del suo lavoro presso gli uffici postali, le tabaccherie e le banche abilitate. Senza dubbio si tratta di un sistema molto comodo (a parte la non chiarissima modalità per l’attivazione dei buoni) che negli ultimi anni si è diffuso in maniera massiccia: il rischio è che si ricorra ai voucher anche per sostituire i veri contratti di lavoro, privando di fatto ai lavoratori quei diritti e quelle tutele riconosciute a chi sigla un contratto.

Le novità: obblighi di comunicazione per la tracciabilità

Questo rischio è concreto soprattutto nei settori del turismo e del commercio, ma in generale è apparso evidente che era necessario un intervento per evitare l’abuso di ricorso ai voucher. Il Consiglio dei Ministri ha così deciso all’introduzione di un meccanismo per la loro tracciabilità, prevedendo l’obbligo per i committenti di comunicare (via sms o per posta elettronica) alla sede dell’Ispettorato del lavoro competente per territorio i dati anagrafici del prestatore, il luogo e le date e gli orari di inizio e fine della prestazione (con riferimento ad un arco temporale massimo di tre giorni) e deve farlo almeno 60 minuti prima che il lavoro abbia inizio.

Se non vengono rispettati gli obblighi di comunicazione i committenti vanno incontro a delle sanzioni che vanno dai 400 ai 2.400 euro per ogni lavoratore per cui non è stata seguita la corretta procedura. È prevista un’eccezione per gli imprenditori agricoli, che avranno la possibilità di inviare la comunicazione entro sette giorni. Le novità sui voucher lavoro dovrebbero entrare in vigore il giorno successivo alla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, ma non è da escludere che il tutto possa slittare direttamente al primo gennaio 2017.

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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