Nuova Legge Elettorale 2017: che cos’è l’Italicum, cosa dice e come funziona, guida alle principali novità

Pubblicato il 6 Dic 2016 - 10:10am di Pietro Paolucci

Praticamente, in questo momento, non si potrebbe andare a votare per un nuovo Governo per via del trambusto causato dal sistema elettorale attuale italiano. Il perché, lo spieghiamo più in basso. Intanto incominciamo col delineare l’Italicum, il Consultellum e la nuova legge elettorale 2017 che dovrebbe nascere entro i primi mesi del nuovo anno.

Italicum vs Consultellum: un’infelice convivenza

Matteo Renzi, ha presto annunciato le proprie dimissioni dopo l’ufficialità della vittoria del No al Referendum Costituzionale. È stato tuttavia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a congelare il ‘commiato’ del Premier, sostenendo l’urgente necessità di completare i propri impegni presi: la legge di bilancio 2017.

Giungiamo dunque in una situazione particolare in cui, malgrado quanto appena detto, vari partiti sottolineano l’importanza di andare a votare subito. Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle e Lega Nord sono i capitani di ventura di una controtendenza nata soltanto ieri, momento a partire dal quale la legge elettorale attuale sembrerebbe, a loro dire, nuovamente adatta. Ciò in conseguenza del concreto fatto che ne voleva un netto biasimo generale dai medesimi partiti.

Chiariamo allora la situazione spiegando in breve l’attuale sistema elettorale, o meglio i due sistemi elettorali vigenti: l’Italicum e il Consultellum, destinati rispettivamente alla Camera e al Senato.

L’Italicum è un sistema focalizzato nel creare una maggioranza netta mediante la garanzia di un premio di maggioranza piuttosto ingente alla parte che raggiunge un tetto pari o superiore al 40% dei votanti nazionali, oppure a chi ha la meglio nel ballottaggio con il secondo partito più votato. Con ciò si riuscirebbe senza grossi problemi a governare il Paese anche solo con una maggioranza di un voto sugli altri ma, come anticipato, ciò vale soltanto per la Camera dei Deputati.

Il ritemprato Senato, non ha visto estesa su di sé la legge elettorale detta Italicum, ma è rimasto bensì fedele al cosiddetto Consultellum. Vuoi perché si voleva smantellare l’incidenza del Senato con il Referendum, vuoi perché la Costituzione italiana prevede una sua elezione a livello regionale, è chiaro che tale sorta di evoluzione del tanto biasimato ‘Porcellum’ va a cozzare alla grande con il sistema vigente per la Camera.

Il motivo è semplice: il Consultellum del Senato è fondato praticamente su un principio contrario a quello che vediamo con l’Italicum. Tale sistema elettorale è esattamente (o quasi) proporzionale, e ciò significa che sarebbe impossibile oggi formare una maggioranza considerando l’enorme frammentazione dei voti italiani.

Cosa ci possiamo aspettare?

A fronte di quanto detto, se domani gli italiani fossero chiamati alle urne, i due sistemi elettorali non consentirebbero in ogni caso la creazione di un nuovo Governo. Uno scenario plausibile risulterebbe qualcosa di questo tipo: maggioranza netta alla Camera di uno dei due partiti con più votanti oggi (PD e Movimento 5 Stelle); completa disorganicità del Senato senza alcuna maggioranza superiore al 50%.

L’unica via da percorrere rimane quella di istituire una nuova legge elettorale 2017 che possa rendere quanto detto più organico e che sia capace di consentire alla politica attuale una governabilità quantomeno realistica. Considerando che la Corte Costituzionale sta esaminando in questi giorni la costituzionalità dell’Italicum e valutando che sono già emersi sei punti illegittimi, sarà quasi impossibile votare con tale sistema elettorale.

Secondo le ultime indiscrezioni, notizie certe su quest’ultimo punto si daranno entro il prossimo gennaio, momento a partire dal quale si conosceranno meglio i piani del Governo (Renzi o tecnico che sia). Per ora, possiamo soltanto menzionare le prime proposte in questi termini che nascono con la consapevolezza che in Italia, ora come ora, è praticamente impossibile riscontrare un consenso partitico superiore al 50%.

Si parla dell’ideazione di un sistema elettorale che ricalchi i passi dell’Italicum portando però al partito vincente un premio di maggioranza minore rispetto a quello attuale per non incorrere nel rischio di bocciature alla Corte Costituzionale. Altrettanto probabile può risultare un piano simile al vecchio Mattarellum, struttura assegnate tramite collegi maggioritari il 75% e mediante sistema proporzionale il 25%: una sorta di medium fra i due opposti italiani (Italicum e Consultellum). Almeno per un po’, dunque, non saremo nuovamente bombardati dalla buona e proba propaganda politica, ‘purtroppo per fortuna’.

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