Come riconoscere l’olio buono e quello da evitare

Pubblicato il 30 Ago 2022 - 12:59pm di Redazione

Scegliere l’olio da portare in tavola è un procedimento che richiede la massima attenzione e, soprattutto, una valutazione attenta delle caratteristiche e delle qualità dei prodotti che sono disponibili in commercio. Esistono alcuni oli che hanno effetti benefici per l’organismo, altri che sono adatti solo per friggere e altri che, addirittura, sono dannosi per la salute. Fra questi ultimi c’è, per esempio, l’olio di palma, che viene ritenuto pericoloso. La colpa è da attribuire all’acido palmitico, un acido grasso non idrogenato. Secondo gli studi scientifici, l’assunzione di questa sostanza è correlata alla comparsa del diabete; infatti gli effetti dannosi che vengono innescati dall’acido palmitico influenzano l’attività svolta dalle cellule betapancreatiche, che sono deputate alla sintesi di insulina. La dimostrazione deriva sia da studi effettuati sui topi che da esperimenti condotti sugli uomini.

Attenzione all’olio di colza

Anche l’olio di colza ha caratteristiche tali da farlo finire nella lista degli oli da evitare. Esso viene indicato come olio vegetale, ma ha il difetto di non essere spremuto a freddo, a differenza di quel che avviene – per esempio – con l’olio di oliva extra vergine. Tuttavia l’industria alimentare utilizza l’olio di colza in misura consistente, per quanto esso nel XIX secolo venisse impiegato addirittura come carburante o come olio destinato ad alimentare le lampade. Al suo interno è presente l’acido erucico, che è un lipide cardiotossico in grado di provocare danni alla salute e nello specifico al fegato. Tuttavia la diffusione dell’olio di colza è notevole, dal momento che si tratta di un prodotto economico; nel settore della ristorazione viene impiegato per friggere.

Quali sono gli oli buoni

L’olio di arachidi, invece, è uno degli oli buoni, pur essendo particolarmente grasso; infatti le sue caratteristiche possono essere paragonate a quelle dell’olio di oliva tradizionale. L’apporto calorico è molto elevato, pari a 900 calorie ogni 100 grammi. L’olio di arachidi è privo di carboidrati e di glutine e vanta un alto contenuto di vitamina E, una sostanza con effetti antiossidanti. Ideale per le fritture, l’olio di arachidi raggiunge il punto di fumo a 230 gradi, e per questo motivo può essere adoperato come alternativa dell’olio di oliva. Per friggere si può usare anche l’olio di semi di girasole, al cui interno è presente l’acido linoleico, un grasso insaturo. A dire il vero anche nell’olio di semi di girasole c’è l’acido palmitico, anche se in quantità minima; la sua presenza è in ogni caso equilibrata dal contenuto di vitamina B e di vitamina E. Proprio per questa ragione l’olio di semi di girasole viene considerato un antiossidante molto potente, con effetti benefici per i muscoli e per il sistema immunitario. Il punto di fumo è di 170 gradi. Se vuoi saperne di più, visita il sito donnaup.it per scoprire altri approfondimenti sulla buona alimentazione.

L’olio di canapa e l’olio di semi di lino

Il principale difetto dell’olio di canapa è che non è così semplice riuscire a conservarlo, visto che risulta a rischio tra i 20 e i 30 gradi; inoltre, superati i 40 gradi vede svanire tutte le proprie proprietà. L’olio di canapa, però, ha un contenuto apprezzabile di omega 3 e di omega 6; ha effetti positivi in qualità di antinfiammatorio sul sistema immunitario e fa parte della famiglia della cannabis. Bisogna prestare molta attenzione, però, perché tende a irrancidire con una certa facilità. La presenza di omega 3, invece, è il motivo principale per il quale si dovrebbe consumare l’olio di semi di lino, perfetto per condire, utile per una protezione efficace dalle malattie cardiovascolari e per ridurre il colesterolo.

L’olio di soia e l’olio di riso

L’olio di soia è ideale per i condimenti, mentre non dovrebbe essere impiegato né per cuocere né per friggere. Al suo interno ci sono, fra l’altro, gli omega 6 e soprattutto la vitamina K, che svolge una funzione importante perché favorisce il sangue per il processo di coagulazione. Da evitare è l’olio di soia ogm; inoltre, questo olio va impiegato unicamente a crudo. Lo stesso discorso vale per l’olio di riso, che contiene i fitosteroli, delle sostanze che aiutano a ridurre i trigliceridi e il colesterolo. Infine, l’olio di mais è perfetto per realizzare delle deliziose fritture.

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