Olio di canapa controindicazioni: tutti gli effetti collaterali, verità su cancro e colesterolo

Pubblicato il 4 Feb 2019 - 5:42pm di Beatrice Tominic

Quali controindicazioni presenta l’olio di canapa? Stiamo parlando di un olio vegetale grazie al quale è possibile apportare al nostro fisico numerosi benefici: le sue proprietà antiossidanti, immunomodulanti e antinfiammatorie possono migliorare la situazione di chi soffre di disturbi cardiovascolari e del metabolismo, muscolari e del sistema ostearticolare, di quello gastrointestinale, di quello respiratorio o del sistema ormonale femminile, ma anche patologie autoimmuni, relative al sangue o alla pelle o, addirittura relative alla psiche e al sistema nervoso.

Non solo, come se non bastasse, secondo alcuni esperimenti sarebbe un ottimo ingrediente per ricette di bellezza e prodotti di cosmesi contro l’acne, capelli grassi o con forfora e invecchiamento della pelle. Un rimedio efficace, magico e infallibile? Purtroppo no. Facendoci strada nel mare di informazioni della rete, andiamo a scoprire quali sono tutti gli effetti collaterali dell’olio di canapa, se davvero è un alleato vincente contro tumori e colesterolo alto e, in caso di risposta affermativa, in quale misura occorre affidarsi ad esso per guarire.

Olio di canapa: tutti gli effetti collaterali durante l’assunzione

Le troviamo scritte in una grafia assai più piccola del resto nel foglietto illustrativo di ogni medicinale oppure le ascoltiamo nelle pubblicità televisive e radiofoniche giunte ormai alla fine a fatica, perché espresse troppo velocemente: sono le controindicazioni di farmaci e prodotti di erboristeria. Gli effetti collaterali dell’ olio di canapa sono legati principalmente alle sostanze stupefacenti che contengono: il THC, principio attivo della cannabis, pur essendo un contenuto tossico, risulta però essere presente in dosi davvero inoffensive all’interno dei semi di canapa sativa. La presenza di THC risulterebbe essere causa di effetti collaterali, da un forte senso di sonnolenza ad altri ben più nocivi, solo qualora si assumesse l’olio di canapa in quantità estreme come, ad esempio, circa cinque o più litri giornalieri, a seconda della tipologia: le quantità consigliate giornaliere nettamente inferiori, invece, sono così irrilevanti da non causare né dipendenza né effetti psicotropi nel paziente che è in cura. È, però, necessario essere sempre provvisti di prescrizione medica per l’ uso e il consumo di tale farmaci per poter garantire la vera necessità clinica del prodotto, in quanto anche le dosi minime, non nocive, potrebbero, però, essere riscontrate nei test antidroga e antidoping, attualmente sempre più accurati tanto da rilevare anche la più piccola quantità di sostanza.

In generale risulta essere adatto per gli individui di qualsiasi età e in qualsiasi condizione fisica, dai bambini fino alle donne in gravidanza ad esclusione di alcuni rari soggetti estremamente sensibili. Alcune possibili controindicazioni si possono presentare in soggetti affetti da morbo di Parkinson poiché ha facoltà di aumentare il tremore; secchezza della bocca; eventuale abbassamento della pressione sanguigna con conseguenti vertigini nel momento della somministrazione e inibizione del metabolismo assunto in concomitanza con altri farmaci: per queste ragioni, soprattutto per l’ultima, è necessario consultarsi con il proprio medico al fine di creare la cura più funzionante e meno invasiva possibile.

Controindicazioni olio di canapa nei pazienti oncologici per curare il cancro

Sebbene si sappia già che non tutte le piante di marijuana sono uguali e che non producono gli stessi effetti, molti ancora si chiedono se possano essere utili per la cura dei tumori. La maggior parte delle volte, nonostante vi siano ancora diversi dubbi secondo alcuni sull’efficacia dell’olio di canapa, sembrerebbe che la risposta sia affermativa e che i risultati dipendano dalla quantità più o meno elevata dei composti attivi. Le storie che troviamo nel web sono dalle più incredibili o, come forse è il caso di dire in queste circostanze, “stupefacenti”. I miglioramenti sui pazienti affetti da cancro sono ben visibili in più di un’occasione: dalla scomparsa delle cellule tumorali nel fegato di un sessantenne di Hastings a qualche mese dall’inizio della cura di olio di canapa a quella delle cellule tumorali nei polmoni e le metastasi al cervello di Stan Rutner dopo due anni di assunzione di apposite pillole contenenti l’olio di canapa.

La storia forse più famosa sulle guarigioni a seguito di terapie con l’olio di canapa, sicuramente è quella di Rick Simpson il quale, a seguito della sua guarigione da un tumore della pelle grazie all’uso di un olio particolare che prende il suo nome, con consistenza più simile alla resina e che un alto contenuto di THC ha consigliato cure simili a migliaia di pazienti.

Sebbene i suoi e altri pazienti possano vantare risultati che hanno del miracoloso, da riduzioni progressive del dolore e dei tumori stessi alla completa guarigione e al ripristino di uno stato di salute perfetto, è opportuno continuare a diffidare di chi crede che trattamenti medici come chemioterapie e radioterapie non siano utili né benefiche non solo perché da anni sono il mezzo con cui la scienza ha avuto modo di salvare la vita a milioni di persone, ma anche perché la maggior parte delle cure terapeutiche a base di olio di canapa e affini sono state quasi sempre parallele a metodi di guarigione tradizionali.

L’olio di canapa fa venire il colesterolo?

L’olio di canapa, ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi di Cannabis sativa, mantiene attive, come visto in precedenza, tutte le sostanze benefiche della pianta. Abbiamo aperto l’articolo parlando dei vantaggi che arreca tale olio al nostro organismo e fra essi sono stati citati anche disturbi cardiovascolari nei confronti dei quali rappresenterebbe una possibilità di rimedio e, spesso, una valida cura. Oltre a prevenire tali disturbi, l’olio di canapa è un valido aiuto contro il colesterolo totale, in particolar modo di quello LDL, quello che viene considerato “cattivo”: al suo interno gli acidi grassi polinsaturi, fra cui gli omega 3 e gli omega 6, sono in grado di fare in modo che le arterie restino “pulite” e che il sangue al loro interno possa scorrere in maniera normale e fluida. Lasciando le pareti dei vasi sanguigni elastiche e contrastando l’accumulo di grasso nelle arterie, riduce il rischio di trombosi e di arteriosclerosi diminuendo il livello di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

Proprio per questi motivi, le sue capacità sconvolgenti hanno fatto in modo che venisse raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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