Omicidio di Possagno: fermati i due presunti assassini

Pubblicato il 24 Apr 2015 - 11:54am di Elisabetta Zazza

Una macabra scoperta è avvenuta nel pomeriggio di ieri a Possagno (Treviso), dietro al monumento di Canova. Il corpo massacrato, bruciato e sepolto, sotto un cumulo di sassi, di un uomo vicentino di circa quarant’anni, di cui non si conosce ancora l’identità. Questa notte i Carabinieri di Treviso hanno fermato i due presunti autori dell’omicidio.

Il giallo di Possagno si è consumato lungo il sentiero Castel Cesil tra i boschi, in valle della Gheda dietro la Gipsoteca del Canova. Il corpo bruciato è stato ritrovato da due boscaioli che passavano di lì, attirati dall’ammasso di sassi, ma ancor di più dallo sciame di mosche che vi era sopra. Tempestivamente arriva la chiamata al Suem di Crespano: “Sotto un cumulo di pietre ci sono delle ossa, venite a vedere”.

Mentre aspettano l’intervento del Suem, i due boscaioli chiamano un loro amico, Giorgio Rigo, il meccanico di Possagno. La domenica precedente, l’uomo aveva recuperato in quel luogo un’auto in panne, una Golf grigia. La richiesta di soccorso del meccanico era partita da un uomo che quella domenica era andato a fare da apripista a una corsa podistica e si era imbattuto nella Golf grigia, sotto la nervatura della montagna.

Vi pago quanto volete, ma aiutateci ad andare via di qua”. Una richiesta d’aiuto quasi disperata per una situazione così banale come quella di restare in panne in mezzo a un boschetto. Erano un uomo e una donna. L’uomo era visibilmente agitato, nonostante cercasse di spiegare al podista, con tutta la calma possibile, che la macchina si era fermata per via della batteria scarica. La donna invece continuava a nascondersi dietro di lui senza dire nulla, anche lei tremando come una foglia. Dietro di loro un cumulo di pietre e sopra della legna che ancora ardeva.

Giunto sul posto, il meccanico non aveva potuto fare a meno di notare quel cumulo di pietre che fumava. Aveva ricaricato la batteria della macchina e i due, dopo aver ringraziato, erano spariti. Ieri, dopo la chiamata dei due amici boscaioli, il meccanico è tornato nuovamente sul posto e la situazione si è fatta chiara. Sotto al quel cumulo di pietre fumanti si nascondeva un cadavere.

Grazie a questo indizio, l’uomo e la donna, entrambi italiani, sono stati rintracciati e sottoposti questa notte, dai Carabinieri di Treviso, a fermo di polizia giudiziaria, perché ritenuti fortemente indiziati dell’omicidio del vicentino. L’identità dei protagonisti del giallo di Possagno resta ancora ignota.

Secondo le prime analisi sommarie del medico legale, l’uomo assassinato avrebbe avuto il cranio fracassato e forse alcune ferite di arma da taglio sul petto. Vicino è stato recuperato un coltello. Solo dopo l’esame autoptico sarà possibile stabilire le modalità dell’omicidio e confermare il periodo del decesso del vicentino. Forse una settimana fa.

Info sull'Autore

Elisabetta Zazza è una testarda ragazza abruzzese, che dopo la maturità ha deciso di lasciare il paesino per studiare nella grande capitale. Dopo una laurea triennale in Lettere e Fiolosofia alla Sapienza, ha iniziato a collaborare per le testate “Prima Stampa” (cartaceo), “ConfineLive.it” e “Corretta Informazione.it”. Intanto, mentre scrive e lavora, sta terminando la specialistica in “Editoria e Scrittura”. Diventare giornalista è il sogno di chi è curioso di sapere, desidera capire e sente il dovere di raccontare.

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