Omicidio Meredith: Knox e Sollecito assolti in Cassazione

Pubblicato il 28 Mar 2015 - 10:55am di Elisabetta Zazza

Così si è concluso il giallo di Perugia, uno dei processi più controversi degli ultimi anni: Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti. Ieri, dopo le arringhe dei difensori, terminate intorno a mezzogioro, nella tarda serata la Quinta sezione penale della corte di Cassazione presieduta da Gennaro Marasca, ha assolto “senza rinvio” Amanda Knox e Raffaele Sollecito, imputati nel processo per l’omicidio della studentessa inglese, Meredith Kercher.

Rivalutati in oltre dieci ore di camera di consiglio i fatti e gli atti, i giudici della Cassazione hanno annullato la sentenza dell’appello-bis e concluso per l’assoluzione degli imputati: tecnicamente “per non aver commesso il fatto“, in sostanza per insufficienza di prova (come spiega il secondo comma dell’articolo 530 del Codice di Pocedura Penale). I due erano stati condannati in appello a 28 anni e tre mesi per Amanda Knox, e a 24 anni e nove mesi per Raffaele Sollecito. Amanda è stata condannata a tre anni di reclusione per aver calunniato Patrice Lumumba, pena già scontata.

Raffaele Sollecito è scoppiato a piangere non appena ha ricevuto la notizia del verdetto della Cassazione. “Sono immensamente felice che quella stessa magistratura che mi ha condannato ingiustamente mi ha restituito oggi la dignità e la libertà”, ha detto parlando al telefono con l’avvocato Francesco Mastro.

Il commento, a caldo, dell’avvocato Giulia Bongiorno, legale di Raffaele: “È stato un risultato strepitoso. Finalmente dopo otto anni Raffaele Sollecito è stato riconosciuto innocente. Purtroppo è stata una battaglia durissima, abbiamo avuto anche esiti diversi. L’esito di oggi era quello definititvo e più importante. Tra tutti gli esiti questo è stato il migliore: era pacifico che Raffaele Sollecito fosse innocente e questa Cassazione ha avuto il coraggio di affermarlo con forza”.

In udienza l’avvocato Bongiorno aveva definito Raffaele Sollecito “Forrest Gump”, perchè, come il protagonista del film di Robert Zemeckis, è un puro che si vede coinvolto in vicende spettacolari e gigantesche delle quali, come Forrest Gump, non si rende conto. Raffaele, incredulo, non si rendeva conto di queste sentenze di colpevolezza, essendo totalmente innocente. In questi anni il ragazzo ha sempre ripetuto “Ma perchè non mi credono?”. Oggi Raffaele è ancora incredulo, perchè da questo momento in poi può sentirsi quasi come una persona normale. Ora è un ragazzo che ha riconquistato la sua libertà, che può tornare alla sua vita.

Da Seattle arriva anche il commento di Amanda Knox, informata dell’assoluzione, che esprime tutta la sua felicità ai difensori Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova. Ai giornalisti accorsi in massa davanti alla sua casa a Seattle, Amanda ha detto: “Mez era mia amica. Meritava moltissimo nella vita”. E poi ha aggiunto: “Sono piena di gioia”, riferendosi al verdetto della Cassazione. “La consapevolezza della mia innocenza mi ha dato la forza nei tempi più bui di questo calvario“.

Anche la Knox si è mostrata commossa e felice per la libertà ritrovata, dopo otto anni di dura battaglia, tra processi e reclusione. In un comunicato inviato ai media statunitensi, Amanda ringrazia tutti coloro che l’hanno sempre sostenuta, famiglia, amici e conoscenti, dichiarandosi “tremendamente sollevata e grata”. Ora può tornare serenamente alla sua vita, e pensare al suo futuro matrimonio con il musicista ed ex compagno di scuola alle medie, Colin Sutherland.

Il legale Francesco Maresca, difensore della famiglia Kercher commenta così il verdetto, esprimendo il suo disappunto: “È una verità difficile da digerire per la famiglia, per noi che l’abbiamo difesa e per i giudici che hanno emesso i verdetti di condanna”. Anche Arline Kercher, madre di Meredith, si è detta “sorpresa e molto scioccata” dopo la sentenza della Cassazione. “Sono stati condannati due volte ed è quindi un po’ strano che sia potuto cambiare ora”. Per i genitori della giovane vittima, giustizia non è ancora stata fatta. Anche Patrice Lumumba, al termine della sentenza, ha commentato che secondo lui l’assoluzione di Amanda è un errore giudiziario.

Perugia è indignata. Esattamente come il 4 ottobre 2011 – quando fu emesso il primo verdetto di assoluzione per i due ragazzi – la città di Perugia si rivolta nuovamente all’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Quando le agenzie e i giornali hanno iniziato a diffondere la notizia che i due ex fidanzati erano stati assolti in Cassazione, immediatamente è scattata la reazione rabbiosa dei perugini: “E’ una vergogna”, “Che schifo”, “Siamo un Paese allo sbaraglio”. La ferita di quel turpe omicidio, ai danni della giovane studentessa inglese, è ancora aperta e zampillante nel capoluogo, e otto lunghi anni non sono riusciti a cicatrizzarla.

Info sull'Autore

Elisabetta Zazza è una testarda ragazza abruzzese, che dopo la maturità ha deciso di lasciare il paesino per studiare nella grande capitale. Dopo una laurea triennale in Lettere e Fiolosofia alla Sapienza, ha iniziato a collaborare per le testate “Prima Stampa” (cartaceo), “ConfineLive.it” e “Corretta Informazione.it”. Intanto, mentre scrive e lavora, sta terminando la specialistica in “Editoria e Scrittura”. Diventare giornalista è il sogno di chi è curioso di sapere, desidera capire e sente il dovere di raccontare.

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