Operazione Varicocele: anestesia, rischi, post operazione e tempi di recupero

Pubblicato il 21 Giu 2018 - 5:16pm di Valentina Grasso

In cosa consiste l’operazione di varicocele e quali sono i rischi del post operazione e i tempi di recupero. Cerchiamo di capirci di più su questo disturbo che interessa gli uomini, in cosa consiste l’intervento e come si presenta in genere il periodo di convalescenza.

Operazione di Varicocele e rischi

Il varicocele è un’alterazione patologica delle vene testicolari che svolgono la funzione di drenare il sangue ai testicoli. Consiste più precisamente nella dilatazione delle vene che provoca un gonfiore nel testicolo colpito. Oltre al gonfiore si possono presentare altri sintomi come dolore e, nei casi più gravi, atrofia testicolare e infertilità.

Non sono pochi gli uomini che soffrono di varicocele. In particolare sono soggetti a questo tipo di disturbo quelli di età compresa tra i 15 e i 25 anni. Per quanto riguarda i giovanissimi i medici, in presenza di varicocele, consigliano in genere di monitorare le dimensioni e la crescita dei testicoli. Il testicolo affetto dal disturbo potrebbe infatti accrescersi meno velocemente o affatto.

Il varicocele può presentarsi indifferentemente su entrambi i funicoli spermatici, anche se con una maggiore frequenza interessa solitamente le vene testicolari di sinistra.

Non si conoscono ancora le cause all’origine di questo disturbo. Secondo alcune teorie il varicocele sarebbe dovuto a un malfunzionamento delle valvole presenti all’interno della parete delle vene. Per capirci meglio in condizioni normali il sangue viaggia verso il cuore. In presenza di questa malattia invece il sangue torna indietro. Questo tipo di varicocele è detto pertanto idiopatico.

In base ad un’altra teoria, invece, il varicocele sarebbe la conseguenza di un blocco del flusso sanguigno dei vasi venosi addominali. Il blocco determinerebbe l’accumulo di sangue e la conseguente dilatazione dei vasi venosi spermatici. Quest’ultimo è detto varicocele secondario. Il varicocele secondario fa a volte pensare a disturbi ben più gravi  come un tumore a livello addominale o pelvico.

Solitamente il varicocele è asintomatico. I casi in cui si presentano i sintomi sono rari. Uno dei sintomi maggiormente comuni è il dolore. Quando si manifesta raggiunge il picco nelle ore serali. In genere aumenta di intensità specialmente quando il paziente ha trascorso un’intera giornata in piedi e ha fatto degli sforzi fisici.

Nel momento in cui dolore e gonfiore allo scroto diventano sempre più fastidiosi e persistenti, oppure si nota una differenza di dimensione tra i 2 testicoli è bene rivolgersi tempestivamente al proprio medico. Trascurare e sottovalutare questi sintomi potrebbe infatti portare a delle complicazioni.

Per arrivare a una diagnosi  di varicocele il paziente va sottoposto oltre a un’accurata visita a degli esami come l’ecografia scrotale e addominale.

Nella maggior parte dei casi il varicocele non va soggetto a una cura specifica e il paziente può condurre una vita sostanzialmente normale. Nei casi più gravi il varicocele va invece curato e risolto con un’operazione chirurgica. Tramite questo intervento si isolano o bloccano le vene testicolari dilatate e costringere il sangue a prendere un percorso alternativo.

Esistono pertanto 3 metodi d’intervento. Il primo è un metodo chirurgico tradizionale detto anche a “cielo aperto”. Questo tipo di operazione è eseguita con anestesia generale o locale e prevede un’incisione cutanea di alcuni centimetri all’inguine e l’isolamento delle vene testicolari dilatate.  Per isolare le vene testicolari dilatate il chirurgo si avvale o dell’ecodoppler oppure del microscopio chirurgico. Al termine dell’intervento l’incisione viene richiusa con dei punti di sutura. Il paziente viene dimesso dopo qualche ora dall’intervento.

Il secondo metodo è la famosa  laparoscopia, un tipo di intervento meno invasivo rispetto al precedente. L’anestesia è di tipo generale e anche in questo caso il paziente può essere dimesso dopo qualche ora dall’intervento.

Il terzo metodo è l’embolizzazione percutanea. Viene eseguita in anestesia locale e consiste nel bloccare le vene testicolari dilatate mediante sostanze embolizzanti o piccole spirali metalliche. Pure con questo tipo di metodo le dimissioni del paziente avvengono poche ore dopo.

Solitamente sono pochi i rischi connessi all’intervento di varicocele. Nei rari casi in cui si presentano si possono verificare infezioni di vario genere, lesioni alle arterie o nervi della zona pubica, accumulo di liquidi nello scroto, danni a un’arteria testicolare.

Talvolta accade anche che l’intervento chirurgico non riesca a risolvere il problema. Potrebbe infatti insorgere una recidiva, ovvero la formazione di un altro varicocele a carico dei nuovi vasi venosi testicolari. Se si presentasse un caso simile bisognerebbe ricorrere nuovamente all’intervento chirurgico.

Varicocele post operazione e tempi di recupero

Come si è visto nei casi più gravi il varicocele va operato in maniera chirurgica. Ma come si articola il periodo di convalescenza post-operazione. Generalmente dopo l’intervento di varicocele si viene dimessi qualche ora dopo. Per quanto riguarda i tempi di recupero già dopo 2 giorni il paziente può ritornare a svolgere le normali attività quotidiane, ma quelle più leggere. Per tornare invece a fare sport dovranno passare 2 settimane.

Specialmente nel caso di intervento in laparoscopia la cicatrice è ancora più piccola di quella con operazione tradizionale per cui i tempi di recupero sono decisamente rapidi, così come con l’embolizzazione percutanea.

Per quanto riguarda la ripresa dell’attività sessuale occorre più tempo nel caso dell’operazione chirurgica tradizionale e molto meno con la laparoscopia e l’embolizzazione proprio perché meno invasivi.

In genere dopo l’intervento, per attenuare il dolore, al paziente si somministrano antidolorifici come l’ibuprofene o il paracetamolo.

Non è ancora del tutto chiaro se l’intervento chirurgico di varicocele ripristini la fertilità di uno uomo. I vari studi scientifici a proposito sono tra loro contrastanti. Alcuni sostengono che la produzione di sperma migliori notevolmente dopo l’interventi. Altri invece non hanno osservato miglioramenti in tal senso. In genere l’infertilità a seguito del varicocele è molto rara.

Non sempre, come si era accennato in precedenza, il varicocele va operato. Nei casi meno gravi il medico potrebbe semplicemente prescrivere degli antinfiammatori per attenuare i dolori.

Come sempre vi consigliamo di rivolgervi al vostro medico curante qualora sospettaste di soffrire di varicocele e di evitare qualsiasi forma di fai da te. La salute va tutelata in maniera appropriata e con l’improvvisazione.

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