Paolo Grassi, italiano ucciso ad Anchorage, in Alaska

Pubblicato il 5 Mag 2015 - 7:06am di Elisabetta Zazza

Un delitto passionale si è consumato ad Anchorage, in Alaska, ai danni di un italiano, un ex parà della Folgore. Paolo Grassi, un uomo di 33 anni, originario di Varese, è morto ad Anchorage, in Alaska, dove viveva da diversi anni dopo aver sposato una cittadina statunitense. Secondo quanto emerso dalle prime indagini, l’uomo sarebbe stato vittima di un omicidio. Grassi sarebbe stato ucciso a coltellate da un uomo di origini sudamericane, già arrestato in passato dalla polizia.

L’inchiesta sulla morte dell’italiano è condotta dalla polizia di Anchorage. Secondo quanto riportano alcuni media dell’Alaska, l’uomo arrestato, Alvin Rodriguez Moya, quarant’anni, avrebbe accoltellato Grassi e una donna di 56 anni, sua ex fidanzata, che si trovava con Grassi in una casa in una zona residenziale della città statunitense. L’uomo avrebbe ucciso per gelosia.

Un omicidio passionale, avvenuto in circostanze ancora non del tutto chiare. A quanto ricostruito finora dalla polizia di Anchorage, Moya avrebbe avuto una relazione precedente con la donna che si trovava in compagnia di Paolo Grassi al momento dell’aggressione. In un comunicato stampa, rilasciato dalle forze dell’ordine americane, si dice che il presunto assassino si sarebbe presentato nella residenza di Grassi nella serata di sabato 2 maggio.

All’inizio ci sarebbe stata una discussione sfociata in aggressione da parte di Rodriguez Moya e poi la situazione sarebbe sfuggita di mano al sudamericano e degenerata in tragedia. Rodriguez Moya avrebbe accoltellato a morte Paolo Grassi e poi avrebbe ferito in modo grave la donna di 56 anni, che non è stata identificata. I vicini di casa avrebbero visto Rodriguez Moya nella zona del delitto intorno alle tre e trenta del mattino, orario che combacia con quello dell’omicidio.

Quando la polizia di Anchorage, nella notte tra sabato e domenica 3 maggio è arrivata, ha trovato il cadavere di Grassi e la donna in gravi condizioni, anche se lunedì mattina è risultata fuori pericolo. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, Moya sarebbe, in un primo momento, fuggito dalla scena del crimine, ma domenica 3, intorno alle 9 di sera, si sarebbe spontaneamente costituito.

L’uomo ora è accusato di omicidio di primo e secondo grado, di tentato omicidio, di aggressione e di violazione di domicilio. Al momento Moya si trova in carcere ad Anchorage in attesa della prima udienza fissata per il pomeriggio di lunedì (ora americana).

Paolo Grassi si era arruolato nei paracadutisti della Folgore, e aveva partecipato, con l’esercito, a diverse missioni in vari scenari di crisi internazionali. A Pisa, raccontano gli amici, aveva conosciuto Connie, una ragazza americana che aveva sposato, ma a cui negli ultimi tempi sembra non fosse più legato. Da qualche anno si era arruolato nell’esercito americano. Era di stanza a Port Richardson, una base nello stato più settentrionale degli Usa.

In rete tanti colleghi della Folgore hanno espresso la loro partecipazione e il loro cordoglio per il giovane parà assassinato. Uno di loro, Vito Capogna, ha scritto questo ricordo: “Hai portato il tricolore oltreoceano, hai fatto vedere ancora una volta di che pasta siamo fatti noi italiani prestando servizio negli USA, hai raggiunto l’obiettivo che ti eri prefissato, raggiungendolo con ottimi risultati, hai partecipato a missioni all’estero con entrambi le nazioni e con l’ultima l’hai scampata per ben due volte. Adesso hai lasciato un vuoto difficile da colmare, riposa in pace Paolo”.

Info sull'Autore

Elisabetta Zazza è una testarda ragazza abruzzese, che dopo la maturità ha deciso di lasciare il paesino per studiare nella grande capitale. Dopo una laurea triennale in Lettere e Fiolosofia alla Sapienza, ha iniziato a collaborare per le testate “Prima Stampa” (cartaceo), “ConfineLive.it” e “Corretta Informazione.it”. Intanto, mentre scrive e lavora, sta terminando la specialistica in “Editoria e Scrittura”. Diventare giornalista è il sogno di chi è curioso di sapere, desidera capire e sente il dovere di raccontare.

Lascia Una Risposta