Pensioni News Gennaio 2020: ultime notizie Quota 100, lavoratori precoci, pensioni anticipate, donne, scuola

Pubblicato il 26 Dic 2019 - 4:35pm di Beatrice Tominic

Anno nuovo, vita nuova. Per molti sarà davvero così: lasceranno la vita lavorativa e saranno pronti ad accogliere la vita da pensionati. Con tutte le varie e nuove modalità, siamo davvero sicuri di sapere esattamente come richiedere e, in seguito, come ottenere la tanto desiderata pensione? Scopriamo oggi le ultime news che ci accompagneranno per questo primo mese, gennaio, del 2020, analizzando le novità proposte in ambito della Quota 100; come dovranno muoversi i lavoratori precoci e, infine, quali saranno i metodi per richiedere pensioni anticipate, da parte di lavoratrici femminili o se si è impiegati nel mondo della scuola.

Ultime notizie Quota 100: cosa fare se si vuole richiedere la pensione il prossimo anno? Tutte le novità di gennaio 2020

È stata una delle new entry introdotte nel primo mandato di Conte nel corso del governo giallo verde, ma viene confermato caldamente comunque anche per il prossimo anno: Quota 100 rappresenta ancora, nonostante il suo iter ancora in fase sperimentale, una scelta ottima per tutti coloro che sono intenzionati a richiedere la pensione in base ai requisiti  della pensione anticipata.

Le pensioni Quota 100, introdotte tramite il D. L. n. 4/2019 e modificato poi in sede di in L. n. 26/2019, prevedono che gli interessati possano richiedere prima e ottenere poi la pensione purché abbiano compiuto almeno i 62 anni di età e possano accertare di aver  accumulato almeno 38 anni di contributi.

Per il momento si pensa che tale misura, quella riguardante le pensione ottenuta tramite le modalità di Quota 100, non sarà strutturale poiché la durata prevista è di soli tre anni, dal primo gennaio 2019 al 31 dicembre 2021: non a caso, come ha ammesso lo stesso premier Giuseppe Conte, la pensione Quota 100 dovrà essere considerata come parte dei provvedimenti volti a conservare e incrementare il welfare.

È notizia di pochi giorni fa, però, le previsione del CNEL, Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, che afferma che il termine del provvedimento dato dalle pensioni Quota 100 possa portare alla creazione di un cosiddetto “buco previdenziale” di alcuni anni, scoprendo intere coorti di lavoratori in attesa di pensione.

Per il 2021 è, infatti, prevista la “crisi” del modello Quota 100 in quanto è previsto,  grazie anche alla cristallizzazione del diritto alla pensione, un gran numero di individui che avranno i requisiti per poter richiedere la pensione seguendo questa modalità. Proprio per il 2021, cioè quando la fase sperimentale della misura Quota 100 smetterà di essere adottata in via sperimentale, il risparmio previsto per adempire alle richieste di pensione, previsto di 1, 3 milioni di euro ad oggi, dovrebbe scendere a soli 600 milioni di euro.

Giunti ormai a dicembre, alla conclusione del corrente anno 2019, è possibile avere una stima piuttosto veritiera di quanto accaduto nel corso di questo primo anno di Quota 100 anche per poter avanzare delle probabilità su quanto accadrà in futuro, nel prossimo anno, partendo proprio dal gennaio 2020.

Nel 2019 la spesa totale per questa misura è stata di 2, 6 miliardi di euro con un risparmio di  1, 2 miliardi in meno di quanto era previsto in quanto il 36 % dei pensionabili non ha avanzato la propria richiesta di pensione, mentre nel 2020 la previsione che il governo può fare è che ci sarà un risparmio di 2 miliardi di euro  sui 7, 8 miliardi di euro previsti inizialmente. È facile intuire, però, come tutti questi individui ad oggi già in età pensionabile possano avanzare la richiesta di pensionamento anticipato proprio nel 2021 a causa di tanti, molteplici e diversi, fattori economici, politici e legati alla stessa età anagrafica degli individui interessati.

Per quell’anno, il 2021 appunto, l’ultimo della fase sperimentale del provvedimento per le pensioni di Quota 100, il governo ha previsto 8,3 miliardi di euro per la realizzazione a buon fine delle richieste di pensionamento con annesso risparmio di 1, 3 miliardi di euro per un totale complessivo di 7 miliardi di euro. A queste misure e queste somme, però, si è contrapposto l’UpB, cioè l’Ufficio parlamentare di Bilancio, riducendo la somma concessa a soli 600 milioni di euro. Tale accortezza è stata data anche dalle stime molto positive e ottimistiche dello stesso Ufficio parlamentare di Bilancio che, basandosi sull’intero andamento del 2019, introduce la possibilità che nel 2021 solo il 65 % dei pensionabili, anziché l’interezza del 100 % dei lavoratori in età pensionistica, possa fare richiesta arrivando ad un tasso totale di rifiuto delle domande dall’INPS pari al 14 %, calcolando che nel 2019 tale percentuale è stata pari al 10 % con un risparmi totale di 840 milioni.

Lavoratori precoci e pensioni anticipate: pensionamento a gennaio 2020 e l’introduzione a Quota 41

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente la soluzione pensionistica relativa a Quota 100 sta iniziando a cedere, sia per dubbi che per risorse, per ragioni politiche legate al cambiamento di governo; per ragioni antropologiche e sociali che spingono gli italiani a rifiutare e non inviare domanda di pensione fino a quando si è nelle condizioni di poter posticipare e  per ulteriori economiche, dettate soprattutto dalle condizioni poste da parte dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, UpB.

Per queste ragioni, ma anche per altre contingenti, la riforma delle pensioni risulterà essere un argomento caldo anche per i prossimi anni. In particolar modo, già a partire da gennaio 2020, il governo comincerà a dialogare con i sindacati al fine di trovare un soluzione ancora più idonea per ovviare a Quota 100 soprattutto  in prospettiva del dicembre 2021, quando terminerà la sua fase sperimentale.

Fra le varie misure alternative, una fra quelle che stanno prendendo sempre maggiori consensi è, senza dubbio, la cosiddetta Quota 41, con la quale il Movimento Cinque Stelle è sempre più convinto di poter superare del tutto la famosa Legge Fornero. Tale misura, già proposta nel corso del primo mandato di Conte durante il governo giallo verde, è divenuta uno degli obiettivi veri e propri del Conte Bis.

Ciò che il governo tenterà di fare a gennaio 2020 sarà proprio introdurre le modalità per richiedere la pensione relative a Quota 41 a tutte le tipologie di lavoratori, dato che per il momento è prevista soltanto per disoccupati, invalidi, caregiver, addetti a mansioni gravose e usuranti e alcune categorie di lavoratori precoci.

In cosa consiste Quota 41? Questo provvedimento permette ai lavoratori che avanzano la richiesta di pensione di accedervi senza alcun vincolo di età, ma con 41 anni di contributi versati allo Stato, anche a tutti quei lavoratori che hanno maturato 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età.

La volontà del governo, in particolare del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, è che Quota 41 possa entrare in vigore già a partire da gennaio 2022 rappresentando la modalità ideale per richiedere la pensione da parte di tutti i lavoratori superando, di conseguenza, in maniera definitiva sia la Legge Fornero che Quota 100.

Per il momento, come sappiamo essere stato stabilito dal Decreto Mef del 5 novembre scorso, l’età anagrafica per richiedere la propria richiesta di pensione resterà fissata a 67 per tutto il 2020, ma anche per il biennio 2021- 2022, sia per uomini che per donne sebbene, come vedremo in seguito, entrerà in vigore una soluzione apposita per le pensioni femminili. Nella pratica, poiché i provvedimenti sulle pensioni sono generalmente biennali, tali parametri resteranno in vigore almeno fino al gennaio 2023 per il biennio 2023 – 2024 e, pertanto, non sono ammessi cambiamenti per tutto il prossimo anno 2020.

Resta possibile, ad ogni modo, raggiungere la pensione anticipatamente a partire dai 42 anni e 10 mesi per gli uomini e i 41 anni e 10 mesi per le donne di contributi versati nelle casse dello Stato, senza voler prendere in considerazione l’età anagrafica degli individui. È per questo motivo che Quota 41 rappresenta un vero è proprio incentivo alla pensione anticipata, sebbene, come abbiamo anticipato, sia riservata solo a particolari categorie che nello specifico sono:           i lavoratori precoci, con almeno 12 mesi di contributi versati allo Stato prima dei 19 anni; gli iscritti alla previdenza obbligatoria prima del 1996; i disoccupati che sono senza indennità di disoccupazione dal almeno 3 mesi; i caregivers, ossia coloro che prestano assistenza ai familiari con gravi disabilità; gli invalidi che presentando un’invalidità pari almeno al 74 % e, per concludere, tutti i lavoratori che hanno svolto lavori particolarmente faticosi e usuranti.

Opzione Donna e le pensioni della scuola: news di gennaio 2020

Fra le varie proposte che saranno presto in vigore con il nuovo anno, fa la sua entrata la cosiddetta Opzione Donna riservata esclusivamente alle richieste di pensione da parte di cittadine. Prorogata nel 2020, questa misura riguarda le donne che entro il 31 dicembre 2019 abbiano compiuto il cinquantottesimo anno di età se dipendenti o il cinquantanovesimo se lavoratrici autonome e che, per la medesima data, abbiano versato almeno 35 anni di contributi. L’Opzione Donna rappresenta una ennesima proposta di pensione anticipata grazie al sistema contributivo che, per questo 2020, riguarderà le donne nate nel 1961 se autonome o nel 1962 se dipendenti.

Scadenza prevista per dicembre 2019, più precisamente il 30, è quella per la presentazione di domande di pensione da parte del personale della scuola, sia appartenente a ramo dei docenti o educatori che ATA, eccezion fatta per il dirigenti scolastici che avranno modo di presentare le loro istanze fino al 28 febbraio 2028. Chiunque avanzasse la richiesta di pensionamento entro queste date, potrà contare sull’entrata in pensione a partire dal primo settembre 2020. Avanzare la propria richiesta sarà semplice e veloce: occorrerà presentare la domanda online dal sito dell’Istituto previa registrazione prima e tramite Contact Center Integrato (n. 803164) poi e, infine, presentare la domanda per via telematica con l’assistenza gratuita del Patronato.

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