Poletti, consiglio agli studenti: “meglio laurearsi prima con un voto più basso che un 110 e lode a 28 anni”

Pubblicato il 27 Nov 2015 - 2:17pm di Ubaldo Cricchi

Secondo Giuliano Poletti è meglio laurearsi prima con un voto più basso piuttosto che farlo con qualche anni in più e ottenere un 110 e lode. Il Ministro del Lavoro è intervenuto alla fiera incentrata sull’orientamento professionale e universitario Job&Orienta, con svolgimento a Verona. Ma perché laurearsi con il massimo dei voti a 28 anni sarebbe peggio che conquistare il titolo a 21, anche se con un voto più basso?

Cercare il 110 e lode può ritardare l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro

Secondo Poletti i giovani italiani arrivano troppo tardi sul mercato del lavoro e fanno tanta fatica a competere con i ragazzi di altri Paesi che hanno anche sei anni in meno: fare una gara con chi ha svariati anni di vantaggio è davvero durissima. Quindi all’Università meglio cercare di sbrigarsi piuttosto che perdere tempo alla ricerca del voto perfetto. Il ministro spiega che i giovani che frequentano gli Atenei dovrebbero sganciarsi da quella che ha definito come la cultura del buon voto: fa solo perdere del tempo prezioso, ritardando l’ingresso nel mondo del lavoro e rendendo gli studenti con qualche anno in più meno appetibili per le aziende, nonostante il percorso di studi sia impeccabile.

Le critiche al consiglio di Poletti

La teoria del ministro Poletti non poteva passare inosservata e non sono mancate le critiche. C’è chi ha voluto ricordare al Ministro che il nostro sistema d’istruzione prevede la laurea triennale, e quindi è impossibile laurearsi a 21 anni, ma al massimo a 22. C’è poi chi ha visto nella parole di Poletti un vero e proprio invito alla mediocrità: l’importante è prendere il pezzo di carta, a prescindere dalle reali competenze acquisite. E poi le frasi di Poletti non hanno tenuto conto di quei giovani che si dividono già tra Università e lavoro: per loro risulta decisamente più difficile chiudere il loro percorso di studi nei tempi minimi previsti.

C’è anche chi ha detto che Poletti non dovrebbe parlare di cose che non gli competono come le lauree (il Ministro ha “solo” il diploma di perito agrario), ma sono in tanti coloro ai quali le frasi del membro del Governo hanno fatto tornare in mene quelle pronunciate da Martone, viceministro dell’Esecutivo guidato da Monti, che nel 2012 non si fece scrupoli a definire sfigati i ragazzi che a 28 non avevano conseguito il titolo di dottore.

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Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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