Prestiti a fondo perduto per lavoratori autonomi Coronavirus 2020: tassi, requisiti e come richiederli

Pubblicato il 6 Mag 2020 - 4:16pm di Beatrice Tominic

È uno dei punti all’ordine del giorno di qualsiasi discussione: che se ne parli alla televisione o nel salotto di casa ormai sappiamo che chi ne risentirà di più da questa crisi dovuta alla pandemia da Coronavirus saranno i lavoratori.

Cassa integrazione, bonus dal governo: quale è, invece, ad oggi, la soluzione per i lavoratori autonomi?

Oggi spiegheremo come poter richiedere un prestito a fondo perduto se si è lavoratori autonomi, vi descriveremo per punti tutti i requisiti di cui è necessario essere in possesso per poter avanzare la richiesta e quali sono i tassi da applicare al prestito a fondo perduto per lavoratori autonomi erogato per contrastare la crisi da Coronavirus nel 2020.

Come ricevere i prestiti a fondo perduto per i lavoratori autonomi ai tempi del Coronavirus: una panoramica sulle possibilità

Da Aprile 2020 il governo studia delle soluzioni per i lavoratori autonomi oltre a quelli con piccole e medie imprese. L’idea che è stata presa in considerazione in Italia per salvaguardare la rete di lavoratori che probabilmente dovrà subire di più la crisi economica derivante dal lockdown dovuto alla pandemia da coronavirus si ispira ad altre soluzioni già attivate in molti Paesi europei.

Numerosi esempi sono già facilmente riscontrabili in Europa: dal bonus per le piccole imprese di 1500 euro elevabili fino ad un massimo di 6500 su modello francese al sistema tedesco che offrirebbe 9000 euro per imprese sotto i 10 dipendenti e 14000 sotto i 25, sebbene siano prese in considerazione  prestiti a fondo perduto anche per le grandi imprese.

Nel nostro Paese, invece, si sta ancora ragionando su come chiudere lo schema dei prestiti a fondo perduto per i lavoratori autonomi: senza dubbio il modello che lo Stato italiano si troverà a seguire sarà quello francese, con interventi fra i 1000 e i 2000 euro.

Troveremo una valida risposta ai nostri dubbi con la pubblicazione del cosiddetto Decreto di Aprile, nel frattempo dovremo accontentarci solo di possibili supposizioni.

Il bonus di liquidità fino a 25000 euro che ha fatto tanto parlare di sé negli ultimi tempi non può di fatto rientrare nella categoria che andremo ad analizzare: questo finanziamento, infatti, non soltanto non è riservato ai lavoratori autonomi, bensì alle piccole imprese, ma oltretutto non risulta essere a fondo perduto.

Nonostante questo tipo di finanziamenti sia garantito dallo Stato al 100%, infatti, non è a tasso zero come più spesso si è portati a pensare all’inizio, ma dovrebbe aggirarsi attorno ad un tasso dell’ 1, 50 %.

Già a partire dalla metà di Aprile 2020 sono iniziati ad arrivare a chi ne avesse fatto richiesta i primi bonus liquidità messi in atto a seguito della crisi da Coronavirus. Numerose, da quel momento, sono state le idee e le possibili soluzioni per ogni altro settore di lavoro dal ministero dello Sviluppo Stefano Patuanelli: dalla visione dei sistemi oltralpi a novità coniate nel nostro Paese, finalmente oggi anche noi italiani possiamo avere una idea maggiore del Decreto di Aprile e, finalmente, di ciò che verrà realizzato e in che modalità con l’ormai famoso Decreto di Aprile.

Tale decreto deriva da un tavolo di lavoro svolto su più fronti al quale hanno partecipato sia il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli che quello dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri.

Prestiti a fondo perduto per lavoratori autonomi Coronavirus 2020: tutte le novità di maggio su tassi, requisiti e come richiedere il bonus

Come abbiamo avuto modo di spiegare ampiamente, la stesura del Decreto di Aprile, chiamato così perché sarebbe dovuto essere terminato nel mese di Aprile ma che ormai, come possiamo facilmente notare, è scivolato nel mese di Maggio, sembra occupare davvero molto più tempo di quello previsto in principio. Sebbene ad oggi, 4 Maggio 2020, non sia possibile trovare delle versioni veritiere del decreto che tutta Italia aspetta ormai da mesi, è possibile imbattersi in alcune indiscrezioni: in diversi casi, infatti, sono stati gli stessi ministri ad offrire ai contribuenti delle piccole anticipazioni sul bonus per i lavoratori autonomi dotati di partita iva, i collaboratori,i giovani professionisti. Oltre a queste piccole anteprime, negli ultimi giorni sta circolando nel web e non solo quella che dovrebbe essere una bozza del Decreto di Aprile di cui non ancora sappiamo, però, quando effettivamente verrà pubblicata una versione definitiva. Proprio stando alle nozioni reperibili attraverso la bozza in circolazione, siamo riusciti ad estrapolare alcuni dati come tassi, requisiti e modalità di richiesta del bonus.

Stando a quanto è emerso fino ad oggi, il bonus previsto dal Decreto Cura Italia di marzo 2020 che prevedeva una liquidità a fondo perduto erogata dallo Stato compresa fra i 600 e gli 800 euro, di fatto stando all’ultima bozza promulgata, garantirebbe ulteriori benefici. La mensilità coperta, infatti, non riguarderebbe più soltanto il mese di marzo, ma anche aprile e maggio (come, se si pensa, accade per tutti i lavoratori dipendenti che ricevono oggi la cassa integrazione) e, soprattutto, il valore monetario aumenterebbe fino a 1000 euro.

Per richiederlo occorrerà, però, rientrare in parametri ben precisi. Potranno avanzare richiesta, infatti, tutti coloro i quali, lavoratori autonomi, non siano titolari di pensione o iscritti ad altre forme di provvidenza obbligatorie e che possano essere in grado di attestare con relativa documentazione di aver subito una riduzione delle entrate nel secondo bimestre del 2020 di almeno il 33 % in  meno rispetto al reddito che era stato ricavato nel bimestre dello scorso anno, nel 2019. Ciò farebbe in modo di poter effettivamente provare che la diminuzione di reddito sia dovuta al lockdown derivante dalla pandemia da coronavirus che ha caratterizzato e continua a caratterizzare l’anno corrente 2020 e quindi riuscirebbe a garantire la necessità effettiva di ricevere l’indennizzo statale. Per chiunque rientrasse in questi specifici parametri, stando alla bozza attuale del decreto di Aprile, sarebbe garantita l’indennità per il mese di maggio fino a 1000 euro di liquidità.

Nelle categorie dei lavoratori autonomi rientreranno tutti i lavoratori che hanno già goduto del bonus di 600 euro che è stato erogato nel mese di aprile 2020. Non solo, tutte le categorie interessate che sono state coinvolte nel bonus grazie ai requisiti idonei, vedranno aumentare questo stesso bonus da 600 a 800 euro stando a quanto ha spiegato su Radio Capital il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. Ha aggiunto, inoltre, che qualora fosse stato già richiesto il bonus, se il lavoratore autonomo in questione dovesse rientrare entro una certa fascia di reddito, potrà vedere lo stesso bonus rinnovarsi automaticamente. Tale fascia, che non sembra sia stata ancora specificata con certezza, pare che si possa aggirare intorno al reddito, non all’Isee, di 35000 euro, ma non è escluso che si possa alzare l’asticella per permettere a più persone di poter rientrare nei requisiti necessariamente richiesti, risultare idonei e  contrastare al meglio questa crisi economica dovuta alla pandemia da covid e la sua venuta. La decisione di inserire una soglia di reddito è stata dettata dal fatto che nei mesi precedenti, quando essa ancora non era richiesta, molte persone anche non realmente e strettamente bisognose hanno avanzato la propria domanda e ricevuto il bonus liquidità: un abuso e una ingiustizia nei confronti di chi ancora lo aspetta e non può godere di ulteriore liquidità propria.

Requisiti per essere considerati lavoratori autonomi e avanzare la richiesta del bonus fino a 1000 euro

Per tutti i lavoratori autonomi, come abbiamo anticipato, nel mese di maggio è previsto l’invio di 1000 euro purché, come si legge nella bozza del decreto di aprile «abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 33 per cento del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019».

Per essere considerati lavoratori autonomi e poter ricevere in bonus il prestito a fondo perduto di 1000 euro, occorrerà poter documentare la perdita effettiva di tale 33% del reddito se si è titolari di partita iva. Nel caso in cui, invece, si stesse portando avanti una co. co. co., acronimo di collaborazione coordinata e continuativa, non si ricevano ulteriori liquidità da fondi pensionistici o altre forme previdenziali e si possa attestare che il rapporto di lavoro non si protrarrà oltre il 31 dicembre 2020 o che abbiano già cessato la collaborazione entro la data in cui entrerà in vigore il decreto, si potrà richiedere comunque in bonus il prestito a fondo perduto di 1000 euro per il mese di maggio.

Sempre una liquidità di 1000 euro sarà prevista per gli autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago che abbiano cessato l’attività o, anche in questo caso, abbiano subito una riduzione del 33 % del reddito; ma anche per gli addetti stagionali del turismo, delle terme, per quelli che esercitano nei settori delle vendite a domicilio, dello spettacolo, dello sport e degli intermittenti.

È previsto un aumento di liquidità, inoltre, per il settore di colf, badanti e altri lavoratori domestici: sebbene non arrivi a 1000 euro, è previsto un aumento da 400 a 600 euro.

Esattamente come è accaduto dal primo aprile, anche per le prossime misure di richiesta della liquidità sarà necessario inviare la propria richiesta tramite domanda online sul sito dell’INPS: non abbiamo, però, ancora novità sulla data ufficiale in cui si pensa di procedere per la prossima ondata di richieste.

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