Quotazione Oro Aprile 2019: prezzo oggi nuovo e usato al grammo in tempo reale, puro, fino 18 carati e 750

Pubblicato il 5 Apr 2019 - 3:08pm di Lorenzo Antonelli

Andiamo a vedere la quotazione dell’oro in tempo reale ad aprile 2019, quali sono ad oggi i prezzi di questo metallo pregiato sia puro che fino, acquistabile o vendibile nuovo ed usato, facendo attenzione anche al valore di ogni grammo in tempo reale per la tipologia da 18 carati, definita anche con il termine 750,  oltre a quella più pura che è rappresentata dall’oro fino e presente per quantità quasi assoluta all’interno di una lega.

L’oro è uno dei metalli più preziosi che esista al Mondo e da sempre risulta un elemento di grande valore sia allo stato grezzo, sia dopo un processo di lavorazione. Nell’epoca contemporanea, dove il libero mercato caratterizza la struttura economica della società occidentale, l’oro è un elemento al quale viene assegnato un certo valore in base ad alcune variabili che ne stabiliscono i tassi di cambio rispetto alle maggiori monete esistenti, come l’Euro oppure il Dollaro. 

Prezzo dell’oro nuovo e usato: quotazione al grammo aprile 2019 in tempo reale

Alcuni metalli presenti in natura hanno assunto nel corso dei secoli un’importanza davvero rilevante nella storia del progresso umano. Basti pensare che molte età durante la storia del mondo sono state etichettate proprio con il termine bronzo oppure oro, con lo scopo di racchiudere un’intera epoca nel concetto di miglioramento sociale e culturale dovuto in particolare all’utilizzo intelligente di queste materie prime. Attualmente l’economia occidentale si sorregge grazie alla libera circolazione di moneta, ma anch’essa deve la sua comparsa sulla scena contemporanea grazie al cambio con determinate quantità d’oro. Questo metallo pregiatissimo è dunque diventato una sorta di indice principale per stabilire la forza economica di ogni nazione moderna, convertito in puro denaro per lasciare spazio all’attuale forma di commercio basata sulla moneta.

L’oro ha una vera e propria quotazione che subisce oscillazioni praticamente in tempo reale, valori che sono ovviamente visibili in qualsiasi istante. Le due valute dominanti a livello planetario, ovvero l’Euro e il Dollaro, vengono presi come parametro principale di riferimento per capire quanto l’oro acquisti o perda valore nel corso delle varie fasi economiche. Ad oggi è possibile constatare che il prezzo dell’oro in tempo reale corrisponde come valore a circa 37 Euro al grammo, mentre viene scambiato per 1291 Dollari all’oncia. Bisogna specificare da subito una sostanziale differenza che intercorre tra i due tassi di cambio i quali si attengono su due diverse tipologie di conversione in base alle zone monetarie di appartenenza. Mantenendo come parametri di riferimento a livello monetario Euro e Dollaro, la vera differenza sta nel fatto che un’oncia corrisponde a 31,1 grammi. Questo significa che le variazioni registrate ogni giorno devono gioco forza essere adeguate ai contesti economici in cui avvengono, soprattutto se si considera l’aspetto riguardante le politiche monetarie attuate nelle due diverse zone. Il dato probabilmente più rilevante rimane comunque quello sul valore effettivo valore dell’oro, confrontato con l’andamento generale degli ultimi mesi.

Dalla fine di settembre 2018 il prezioso metallo ha infatti registrato un aumento significativo del suo prezzo al grammo, passando dai 32,7 Euro di allora ai 37 attuali. Un cambiamento da considerare importante, in particolare perché avvenuto entro un lasso di tempo ristretto e che ha visto un’impennata decisa proprio con l’inizio del 2019 tra gennaio e febbraio, con alcuni picchi di valore che hanno superato i 38 Euro. A livello commerciale, l’oro ha un valore fondamentale per le nazioni di tutto il Mondo, data la sua grande predisposizione ad essere considerato un elemento di ricchezza per ogni Stato che per l’appunto può entrare in possesso di riserve auree al fine di proteggere la sua condizione economica strutturale in caso di grandi crisi o momenti di forte recessione. Sul piano invece della vendita al dettaglio, l’oro viene commercializzato sia nelle boutique di oreficeria o gioielleria, sia all’interno di negozi specializzati che sono organizzati appositamente per favorire lo scambio tra questo prezioso metallo e moneta corrente.

Oro puro, fino o lavorato: differenze nella quotazione di aprile 2019

Dopo aver analizzato il valore attuale dell’oro ad aprile 2019 in relazione al discorso strettamente economico e ai tassi di cambio con le maggiori valute presenti in commercio, passiamo ora ad esaminare le differenze che riguardano proprietà e caratteristiche di questo prezioso metallo. L’oro può infatti presentare alcune variazioni sostanziali a livello materiale, le quali diventano parametri che vanno a distinguere le molteplici tipologie. Si tratta in particolare di capire nel dettaglio quali sono gli attributi generali che possono differenziare l’oro al suo stato grezzo rispetto a quello ottenuto in seguito ad un processo di lavorazione. D’altronde ogni metallo presente in natura possiede determinate proprietà chimiche, oltre ad alcune caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere a livello di colore, forma e consistenza. Per oro puro e fino si intende dunque quell’insieme di condizioni specifiche che, dopo il processo di fusione, vanno a generare un valore corrispondente a 24 carati ossia l’equivalente di 999 grammi su 1000 di leghe. Se invece questo metallo pregiatissimo viene sottoposto a procedimenti di lavorazione più ricercati, la redistribuzione delle quantità cambia e l’oro acquista un valore di 18 carati, con una fusione che produce come risultato il valore specifico di 750 grammi su 1000 di leghe.

La sostanziale differenza è dunque ravvisabile nell’attributo della purezza: mentre un processo di lavorazione riduce inevitabilmente la quantità di oro presente all’interno della fusione, nel primo caso troviamo invece una percentuale che sfiora livelli massimi nel rapporto calcolato sul totale del peso. La purezza è quindi la caratteristica primaria e più utile per distinguere le varie tipologie dell’oro, consentendo di classificare questo prezioso metallo in base ai suoi differenti valori. Ma questo non è il solo attributo che generalmente viene associato al pregiatissimo metallo in questione: oltre a parlare di purezza, nel gergo tecnico riferito alla consistenza propria dell’oro si utilizza spesso anche la finezza. Questa caratteristica può considerarsi equivalente alla prima, ma definisce in maniera più ricercata le fattezze di un determinato quantitativo del metallo più prezioso, donando una sorta di bellezza descrittiva alla materia di cui è composto l’oro. La tipologia da 18 carati viene dunque creata attraverso un metodo di lavorazione più raffinato e segnala un’altra importante differenza rispetto a quello da 24 carati. Lo scopo principale per cui si attuano diversi processi di fusione riguarda la destinazione di mercato del prodotto finito: mentre l’oro puro è eccessivamente morbido per consentire la realizzazione di un gioiello, quello a 18 carati o 750 riesce ad assumere una forma più solida che lo rende appetibile sul mercato, soprattutto nell’ambito della vendita al dettaglio in oreficeria o nei negozi specializzati in commercio d’oro. D’altronde questo elemento pregiatissimo è dai tempi della sua scoperta uno dei metalli più preziosi che esistano al Mondo che tutti ambiscono, da sempre sinonimo di lusso, sfarzosità e ricchezza.

Quotazione dell’oro 750 o puro da 24 carati ad aprile 2019

Oltre alle proprietà specifiche e alla definizione di purezza o finezza, ci sono anche delle differenze sostanziali che riguardano questo prezioso metallo, soprattutto in merito al suo peso. Sul mercato possono infatti comparire due categorie principali di oro, ovvero quello da 750 grammi oppure il tipo da 24 carati. Le suddette forme per cui può presentarsi hanno giustamente un valore monetario diverso, parametrato in base alle valute delle varie macroaree economiche ed ottenuto tenendo conto della quantità precisa di oro presente all’interno della lega.

Abbiamo precedentemente accennato al fatto che questo metallo pregiatissimo viene sempre sgrezzato tramite un processo di fusione ad alte temperature e quindi è difficile parlare in senso assoluto di vero e proprio “oro puro”. Bisogna però dire allo stesso tempo che la tipologia più vicina a tale definizione è senza ombra di dubbio quella da 24 carati, dal momento che si tratta di una lega realizzata con processo di fusione contenente una percentuale di oro quasi assoluta. Quella da 750 viene così definita per la quantità di grammi rapportati ad un totale di 1000, dunque con una proporzione pari a circa il 75% della materia contenuta all’interno della lega che permette al composto di assumere una consistenza più dura. Questi numeri non sono soltanto indicativi, ma partecipano direttamente dei meccanismi produttivi alla base di ogni fusione d’oro, proprio perché come spiegato in precedenza le due tipologie di lavorazione vengono attuate per scopi commerciali diversi. Per quanto riguarda invece il discorso strettamente economico, ci sono delle differenze marcate che si registrano nel medio o lungo periodo, con oscillazioni anche significative che sono spesso influenzate dall’andamento generale nelle maggiori borse europee o dai vari cicli economici.

L’oro a 24 carati è la tipologia di questo prezioso metallo certamente più pura e attualmente il suo tasso di cambio corrisponde ad un valore di circa 37 Euro al grammo ad oggi, aprile 2019, mentre si attesta sui 1291 Dollari all’oncia per ciò che concerne l’area economica statunitense. L’oro 750 a 18 carati viene proposto sul mercato a prezzi decisamente diversi, anche perché come abbiamo già visto è considerato di fattura meno pregiata rispetto al primo tipo per via della minore quantità presente all’interno della lega. Il suo valore di mercato si attesta sui 25 Euro al grammo, mentre registra un valore corrispondente a circa 871 Dollari all’oncia. Emerge quindi una differenza sui prezzi che evidenzia una maggior quotazione dell’oro puro per affermare il suo elevato grado di qualità. Il parametro su cui ci si basa non è tanto il costo rapportato al peso, quanto il valore effettivo in relazione alla quantità presente all’interno di una lega ottenuta dopo il processo di fusione.

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