Ready Player One: recensione del nuovo film di Steven Spielberg con Mark Rylance e Tye Sheridan

Pubblicato il 2 Apr 2018 - 8:02pm di Francesco Salvetti

Arriva nelle sale il nuovo film di Steven Spielberg “Ready Player One” con l’attore Premio Oscar Mark Rylance e Tye Sheridan. Vi forniremo trama e commento sul film.

Wade Watts è un ragazzo che vive a Columbus in Ohio nell’anno 2045. Il futuro è un posto ostile, per questo in molti sono costretti a rifugiarsi nel mondo di Oasis: “un luogo dove vai per ciò che puoi fare ma ci rimani per ciò che puoi essere”. In questa realtà virtuale creata dal genio visionario di James Halliday, un uomo la cui invenzione è stata definita più importante della nascita di Facebook, ognuno usa un suo avatar e vive una vita parallela a quella del mondo reale. Ma in realtà come mai sono tutti attratti da questo gioco? 5 anni prima, nel 2040, James Halliday è morto e ha indetto una competizione di tre round dove il vincitore avrebbe ereditato la sua azienda leader del mercato. Wade, da vero nerd e fan di James, ha deciso di competere come tanti altri giocatori.In questa sfida si dovrà scontrare anche contro il potere della IOI, azienda competitor di Oasis. Chi vincerà? Cosa scoprirà Wade nel suo cammino?

Oasis è un gioco o è la vita? Il confine è veramente così netto? Questo è l’interrogativo che dà inizio alla nuova avventura diretta dal maestro Steven Spielberg: “Ready Player One”. Molto spesso per un regista per la realizzazione di un film parte da una necessità di raccontare un’idea, un momento, una vicenda di un amico o un libro molto appassionante. Per questo possiamo immaginare che Spielberg sia rimasto particolarmente colpito dal romanzo di Ernest Cline dal titolo omonimo.

Recensione di Ready Player One

Nel passare dal linguaggio di scrittura a quello visivo ciò che conta non sono le scene che vengono confermate o tagliate (una scelta che viene fatta: secondo un focus della narrazione, cioè capire dove si vuole soffermare chi scrive o dirige il film; o semplicemente per un semplice impatto visivo, magari immaginando la scena lungo l’arco narrativo del film, può funzionare o meno), ma bensì le emozioni che l’autore vuole trasmettere al lettore devono essere le stesse che necessariamente arrivano anche allo spettatore.

Questa storia, sebbene ambientata nel 2045, quindi in un’eventuale futuro prossimo, ha una tematica molto vicina a oggi: il rapporto con la realtà. Tornando alla domanda posta inizialmente, ci concentriamo su quanto oggi siamo influenzati dalla tecnologia. Questo tema può essere un elemento di dibattito dopo la visione del film o la lettura del libro. Ernest motiva questa doppia realtà, questo mondo parallelo a quello reale, non solo grazie alla genialità di James Halliday inventore di un gioco che ti permette di entrarci “per ciò che puoi fare, ma ci rimani per ciò che puoi essere” ma anche e soprattutto perché oramai: “la gente non risolve i problemi ma si limita ad andare avanti”.

In tutto questo qual’ è una risposta per uscire da questo vortice? L’amicizia, il gruppo. Come in “E.t.” Steven Spielberg torna ad affrontare le tematiche giovanili, a parlare di ragazzi. A differenza del suo masterpiece degli anni 70, che ha dato inizio a un genio creativo che fortunatamente continua a regalare perle di cinema come questo film, nel personaggio di Wade troviamo una sua particolare immedesimazione. Ripreso da più punti di vista, ma con un particolare focus sullo sguardo del protagonista, Spielberg si vede rappresentato attraverso WadeWatts e idealmente cerca, tramite lui, di ritrovare quel giovane Steven, quel ragazzo che ancora oggi ha uno sguardo sincero, onesto, nonostante tutti in giro per il mondo lo chiamino: “Maestro”. Wade quando entra nel suo mondo, in uno spazio reale che sebbene sembri vuoto è intimo, tutto suo, ma che attraverso un ponte tecnologico lo porta in uno altrettanto pieno di amicizie, di personaggi che lo accettano e che soprattutto anche lui accetta.

Che sia questo il vero futuro chi può dirlo? Sicuramente “Ready Player one” è un film per tutti, un prodotto da godere sia prima che dopo le feste pasquali, con un numero indefinito di riferimenti agli anni 80. Un manifesto della cultura Pop, la giusta rappresentazione del mondo Nerd, senza cadere in banalità o stereotipi.
Questo e molto altro è “Ready Player One” il nuovo film di un regista che non smetterà mai di stupirci.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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