Recensione Captain Marvel: la prima supereroina interpretata dall’attrice premio Oscar Brie Larson

Pubblicato il 11 Mar 2019 - 5:40pm di Francesco Salvetti

Arriva nelle sale “Captain Marvel”, il primo supereroe donna di casa Marvel interpretato dall’attrice premio Oscar Brie Larson e con Samuel L. Jackson.

Chi è Vers? Da dove viene? Chi è Carol Denvers? Al termine di “Avengers – infinity war” Nick Fury ha premuto un bottone con una strana stella, di chi si tratta? Ma soprattutto cosa dovremo aspettarci dal prossimo “Avengers – End Game” in uscita a fine aprile? Tante domande con una sola risposta: Captain Marvel.

Captain Marvel: la recensione

Il cinema, il grande schermo, l’arte sanno essere oltre che dei potenti mezzi espressivi e artistici, ci raccontano i tempi che viviamo e spesso, con certe rappresentazioni, influenzano la crescita o alcune scelte. Basti pensare all’immagine del principe azzurro, iniziata con le fiabe e alimentata dai cartoni animati del secolo scorso, l’uomo che salva la donna o che la accompagna. Lei era sempre descritta come l’oggetto del contendere e difficilmente riusciva ad avere un suo spazio ma anzi era sempre legata a un personaggio maschile. Con il tempo, lentamente le cose son cambiate. Stringendo il nostro occhio sui film di casa Marvel, le donne sono sempre state rappresentate come personaggi subordinati all’uomo in termini narrativi o in termini visivi a livello di attrazione sessuale.

Senza scandagliare troppo nel dettaglio per ognuna di queste protagoniste ne analizziamo osltanto due. Vedova Nera, in ogni film prima di “Avengers – infinity war”, è stata sempre o l’assistente di Tony Stark o si è innamorata di Hulk e inoltre nei suoi costumi e trucco, le hanno sempre esaltato le forme senza mai evitare di sottolinearlo (come appunto nell’ultimo Avenger). The Wasp, presente nell’ultimo film della formica Ant Man e compagna del protagonista, non ha bisogno di troppe descrizioni dato che la subordinazione è già presente nel titolo: “Ant Man and the Wasp”.
Probabilmente serviva proprio un’attrice premio Oscar come Brie Larson a fare uscire dalla stanza che le ha regalato grandi fortune (il film che le ha fatto vincere la statuetta si intitola “Room”) il team creativo dell’MCU per regalare a questo universo un ulteriore passo verso la rivoluzione che stanno attuando. Se lo scorso anno “Black Panther” era il primo eroe per cui anche i ragazzi di colore possono immedesimarsi ora anche le donne hanno la loro eroina.

Carol Denvers o Vers, è un personaggio dal passato tormentato, una donna che ha lottato contro i pregiudizi di tutti durante la sua carriera militare. Riguardo quest’ultima immagine abbiamo apprezzato molto i flash back in cui ricorda gli insulti sessisti ricevuti dagli altri militari maschi, inquadrati in totale, come se quelle parole le stessero dicendo allo spettatore. La sua rappresentazione è quella di una donna forte, solida e indipendente, non in termini di delusione nei confronti dell’altro sesso ma perché lei deve veramente capire se stessa, per stare bene e sapere come vivere la sua vita. I maschi? Sono subordinati alle donne, come il personaggio di Nick Fury, di cui ne scopriamo le origini e di come abbia creato il progetto “Avengers”, che è totalmente inerme di fronte alla sapienza e al potere di Captain Marvel.

In termini narrativi il percorso del viaggio dell’eroe è scontato, essendo anche il primo stand alone su di lei, ma ciò che ulteriormente colpisce è la trama che, senza fare spoiler, subisce a metà film un interessante ribaltamento inaspettato.

Questo film inoltre è inoltre il primo cinecomic ambientato nel 1995 e ne riempie la sceneggiatura di riferimenti che, per colpa di un errore di riadattamento al doppiaggio, presenta l’unico errore del film in quanto Nick, in un dialogo con Captain Marvel dice: “Cosa devo dirti la password del wifi?”, peccato che verrà inventato 2 anni dopo. Ciò non toglie un giudizio positivo su questo film che inoltre è anche il primo superhero movie diretto da una donna.

Kevin Feige e il suo team sanno leggere il nostro tempo e raccontare, tramite il cinema di intrattenimento, qualcosa che non tutti riescono a fare. Il film Captain Marvel ve lo consigliamo e ci auguriamo che possiate apprezzarlo come lo abbiamo amato noi.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

1 Commento finora. Sentitevi liberi di unirsi a questa conversazione.

  1. Mirko Salvia 12 Marzo 2019 at 17:13 - Reply

    Buongiorno, Mi sembra giusto sottolineare che l’errore sulla domanda alla password del WiFi nasce solo dalla traduzione italiana. Nell’edizione originale, Fury chiede a Danvers se vuole la password Aol (America online) che negli anni ’90 era il maggior provider di Internet negli USA.

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