Recensione Il Vegetale con Fabio Rovazzi, con trama e commento sul film

Pubblicato il 19 Gen 2018 - 10:18am di Francesco Salvetti

Arriva nelle sale il nuovo film diretto da Gennaro Nunziante, regista dei film di Checco Zalone, “Il Vegetale” con Fabio Rovazzi. Vi forniremo trama, trailer e commento.

Fabio è un giovane neolaureato che è alla ricerca di un lavoro. Pur di guadagnare qualche soldo è disposto a qualsiasi tipo di mansione. Purtroppo per lui, dopo un malore del padre, si ritroverà a rivedere i piani della sua vita.

Stupore e scalpore, sono due sensazioni che tanti hanno provato quando mesi fa la Disney ha annunciato che per questa stagione sarebbe uscito un film con Fabio Rovazzi. “Rovazzi, Rovazzi” così lo scherniva Fabio De Luigi nei primi secondi antecedenti la canzone “Tutto molto interessante”, probabilmente tanti altri lo avranno pensato quando hanno saputo di una sua partecipazione sul grande schermo. Non è bastata la garanzia della presenza di Gennaro Nunziante come regista e sceneggiatore a tutelare quello stupido pregiudizio, tutto italiano, di commentare senza ne vedere e ne informarsi. Bene, ma allora che cos’è “Il vegetale”, che film è?

Per valutare un lavoro di un artista, un creativo, si deve partire dal percorso che sta facendo senza mai sottovalutarne le tappe, anche quelle che da un lato, possono sembrarci secondarie. Questo film è scritto e diretto da Gennaro Nunziante, regista conosciuto al pubblico grazie agli storici successi ottenuti a fianco di Checco Zalone in tutti i film dove il comico pugliese ha preso parte, che nel 2018 cerca una svolta nella sua carriera. Per non rimanere marchiato a vita con l’appellativo “è bravo solo a fare i film di Zalone”, Gennaro ha provato a reinventarsi cercando un nuovo italiano da rappresentare. Se con Checco si era fortemente concentrato sull’italiano post Berlusconismo, oggi Fabio Rovazzi è un nuovo carattere che purtroppo incarna perfettamente quel giovane spesso costretto ad andarsene via dall’Italia.

Tornando alla frase iniziale di De Luigi è proprio quell’espressione che fa Fabio ad aver colpito il regista Pugliese, quel suo viso magro, secco forse troppo, la schiena curva quasi a proteggersi da un pericolo, tante piccole caratteristiche che gli hanno permesso di avere questo ruolo da protagonista. Sarebbe curioso scoprire chi aveva in mente Gennaro per il ruolo di Filippo (questo era il nome del personaggio protagonista del film durante le prime stesure di sceneggiatura), quale altro attore ha scartato nella sua testa, di sicuro dopo la scelta di Rovazzi, le modifiche apportate sul testo hanno reso un protagonista quasi scritto solo per lui.

Il personaggio di Fabio nel film non è minimamente collegato a quello di Rovazzi conosciuto alla maggior parte del pubblico, infatti non viene minimamente accostato alla musica e non fa alcun “balletto” famoso con le spalle. In questo film è un giovane come un altro, che crede nella giustizia, nel fare le cose in maniera corretta, ma che purtroppo spesso si scontra con una realtà che non lo accetta come dovrebbe.

Se volessimo fare un confronto con i film precedenti di Gennaro molti rimarranno delusi visto che vengono “sottratte” quelle battute o gag prettamente “Zaloniane” per un protagonista che si calza una taglia (artistica) diversa e per una storia da una forte impronta Disneyana. Questo film segue l’esperienza dell’anno scorso legata a “Come diventare grandi nonostante i genitori” e consolida la partnership con Disney, presente anche in questo film, come? Grazie a una non precisa collocazione geografica della storia, visto che la parte in paese non ha provincia ma si concentra più sulle vicende dei personaggi; sul personaggio femminile che probabilmente fuoriesce da una fiaba, per la sua dolcezza e per un viso pulito.

Il primo film di Fabio Rovazzi è un prodotto che manca di quel genio di Zalone, ma che risulta allo stesso tempo interessante e godibile. Sarà curioso seguire il pensiero del pubblico per capire se Nunziante potrà continuare questo suo percorso di distaccamento dalla figura di Checco e se avremo trovato un nuovo “Fantozzi” proprio in Fabio Rovazzi.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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