Recensione Slender Man: il mostro senza volto è nelle sale

Pubblicato il 16 Set 2018 - 8:57am di Francesco Salvetti

Arriva al cinema Slender Man il film diretto da Sylvain White. Vi forniremo trama recensione e commento.

Recensione del film Slender Man

Wren, Piper, Hallie e Chloe, sono 4 amiche molto affiatate, conosciutesi a scuola. Una sera, riunite a casa tutte insieme, hanno scelto, per passare il tempo, di informarsi riguardo una leggenda che girava su Internet: lo Slenderman.  Dopo aver seguito questa sorta di formula, lo Slender Man è entrato nelle vite delle protagoniste, prendendone una ad una. Riuscirà a farlo con tutte? Sin dove arriverà questo personaggio?

Videorecensione del nostro inviato

Chi è Slender man? È esistito realmente? Tante leggende sono nate attorno alla figura di questo uomo esile, alto 2,5 metri senza volto che ha terrorizzato il mondo. Tutto è iniziato dalla mente di Eric Knudsen che nel 2009, iniziò a pubblicare qualche foto di bambini ritoccata, con la presenza di questo personaggio misterioso, sul sito Somethingawful. Si fece ispirare da alcune figure di paura apparse all’interno della letteratura mondiale, da alcune storie legate all’uomo nero, da altri fatti di cronaca e da alcuni video apparsi su Internet (anche un film realizzato low budget). Nel mondo, a macchia d’olio, si è espansa la leggenda di questo uomo snello, chiamato in tanti modi in tutto il globo da “tall men” in Inghilterra a “ladro degli dei” in Brasile. Questa storia ha alimentato un genere di letteratura internettiana, nato non troppi anni fa, che poneva al centro del suo movimento questa sorta di leggende nate dappertutto. Slender man con il tempo, è diventato anche un noto videogioco, tanto che è il primo riferimento del pubblico non appena lo si associa al film.

Dopo aver analizzato, con una breve genesi, questo personaggio arriviamo ad approfondire il film. Visto tutto questo pregresso internettiano, i produttori, molto probabilmente, hanno immaginato che il film ha con sé un pubblico di curiosi il cui lungometraggio li porterà in sala per saperne di più su questo mistero. La trama segue il classico filone horror, con tanti riferimenti a “IT” (per la struttura) e “The ring” (per la connessione con questo demone). Nonostante la narrazione non sia stata fluida ma discontinua è interessante cogliere il lavoro realizzato da 2 reparti, necessari per la creazione di questo cattivo: fotografia e sonoro. Una volta stabilita la connessione con questo personaggio, si instaura una fase terrificante dove i soggetti vengono rapiti psicologicamente. Per descrivere quest’ultimo processo, il comparto sonoro ha eseguito un lavoro egregio per la ricercatezza dei suoni scelti, che trasmettono una serie di sensazioni fastidiose riuscendo nell’intento del regista di far immedesimare lo spettatore nella storia. Ulteriormente a ciò la fotografia, regala un’atmosfera cupa, ruvida e terrificante che si sposa in pieno con i suoni che ascoltiamo, regalando un elemento di novità rispetto a tante scene simili visti in altri horror con un demone.

Il film attrarrà i fan della storia, coloro che conoscono la leggenda, per tutti gli altri auguriamo possa piacere o che per lo meno riescano ad apprezzare ciò che qui sopra vi abbiamo descritto.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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